massimom.
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sabato 8 settembre 2018
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non ci siamo
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Sono un ex discesista agonista, e sono andato a vedere questo film piu' per curiosita' di come avrebbero massacrato la mia disciplina,
Le scene di discesa sono ben fatte, anche se si trova anche di meglio anche solo su youtube.
Ma il film in se' non sta in piedi.
Se nel primo tempo la trama e' tutto sommato buona, nel secondo diventa... boh, non saprei nemmeno come descriverla.
Buchi di trama, effetti speciali fuori luogo e inutili (pure fastidiosi), il film diventa quasi un horror (mi sarei aspettato anche un jumpscare!), per poi andare su un finale banale e scontato.
La trama, gia': nei primi 10 minuti si capisce esattamente cosa succedera', chi c'e' dietro quella corsa, e come finira'.
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Sono un ex discesista agonista, e sono andato a vedere questo film piu' per curiosita' di come avrebbero massacrato la mia disciplina,
Le scene di discesa sono ben fatte, anche se si trova anche di meglio anche solo su youtube.
Ma il film in se' non sta in piedi.
Se nel primo tempo la trama e' tutto sommato buona, nel secondo diventa... boh, non saprei nemmeno come descriverla.
Buchi di trama, effetti speciali fuori luogo e inutili (pure fastidiosi), il film diventa quasi un horror (mi sarei aspettato anche un jumpscare!), per poi andare su un finale banale e scontato.
La trama, gia': nei primi 10 minuti si capisce esattamente cosa succedera', chi c'e' dietro quella corsa, e come finira'.
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wolvie
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sabato 1 agosto 2020
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bike for your life
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Kyle e Max sono due adrenalina dipendenti, esperti in parkour, arrampicate estreme urbane, ma soprattutto sono rider acrobatici eccezionali.
Max è pieno di debiti, dovuti al gioco d azzardo, con violenti strozzini alle calcagna, mentre Kyle, neo padre, ha una famiglia che richiede basi economiche certe e non di visualizzazioni su you tube.
Una organizzazione segreta, la Black Babylon li sequestra per farli partecipare "obbligatoriamente" ad una gara di bike con in palio 250.000 dollari al vincitore.
In realtà la competizione è un pretesto per ricreare un gioco sadico di sopravvivenza in ambiente naturale per soddisfare le voglie di un gruppo di sadici ricconi, malati di mente.
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Kyle e Max sono due adrenalina dipendenti, esperti in parkour, arrampicate estreme urbane, ma soprattutto sono rider acrobatici eccezionali.
Max è pieno di debiti, dovuti al gioco d azzardo, con violenti strozzini alle calcagna, mentre Kyle, neo padre, ha una famiglia che richiede basi economiche certe e non di visualizzazioni su you tube.
Una organizzazione segreta, la Black Babylon li sequestra per farli partecipare "obbligatoriamente" ad una gara di bike con in palio 250.000 dollari al vincitore.
In realtà la competizione è un pretesto per ricreare un gioco sadico di sopravvivenza in ambiente naturale per soddisfare le voglie di un gruppo di sadici ricconi, malati di mente.
Il film ha pretese internazionali e di originalità di riprese, tantissima go pro e sequenze da droni. Pecca invece nello sviluppo della storia e nella pochezza delle caratterizzazioni sia dei personaggi che degli attori, che sembrano arrivare da uno slasher movie italiano anni 80', magari diretto da Ruggero Deodato!
Tra il filone dei survivor movie e un po' di "Hostel" lo spunto originale del prodotto si disperde in lungaggini eccessive.
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barbonpubblico
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domenica 9 settembre 2018
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l'inaspettata scoperta del sublime
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Questa pellicola, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, non è fatta per ragazzini nerd amanti di videogiochi o per spasimanti delle acrobazie in bici. E' molto di più. E va prima capita, poi rispettata.
Iniziamo con il dire che Ride è il film d'esordio di un regista italiano (Jacopo Rondinelli), il quale si dimostra un geniale innovatore principalmente per due motivi: il primo, di carattere tecnico, è dato dal fatto che l'intero lungometraggio è girato con telecamere GoPro. Fotografia e montaggio sono impeccabili, nonostante l'elevata difficoltà che richiede un lavoro simile. Il secondo motivo è storico-culturale.
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Questa pellicola, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, non è fatta per ragazzini nerd amanti di videogiochi o per spasimanti delle acrobazie in bici. E' molto di più. E va prima capita, poi rispettata.
Iniziamo con il dire che Ride è il film d'esordio di un regista italiano (Jacopo Rondinelli), il quale si dimostra un geniale innovatore principalmente per due motivi: il primo, di carattere tecnico, è dato dal fatto che l'intero lungometraggio è girato con telecamere GoPro. Fotografia e montaggio sono impeccabili, nonostante l'elevata difficoltà che richiede un lavoro simile. Il secondo motivo è storico-culturale. Rondinelli infatti dimostra di volersi ispirare prima di tutto a Kubrick (numerosi i riferimenti a 2001 Odissea nello Spazio, Shining e Eyes Wide Shut) nelle tematiche, nei costumi, in alcune riprese e nel finale. Prende poi ulteriori spunti da film come The Truman Show e Hunger Games e da serie tv come Lost e Black Mirror. Nonostante i riferimenti siano tanti (e di prim'ordine) riesce a fondere tutto in modo armonico, reinterpretando in chiave contemporanea un tema secolare come il rapporto dell'uomo con le nuove tecnologie e addirittura innovando, osando addirittura prendersi gioco dello spettatore; impossibile per chi guarda il film non vedersi accostato alla clientela sadica della società segreta che indice il contest.
Certo, il film non è perfetto: le musiche sono disturbanti più del necessario e forse una gara di bici (con pochi attori, non eccelsi) è una base un pò fragile su cui innalzare un'opera così coraggiosa e mastodontica come questa. Tuttavia i misteri narrativi, i colpi di scena, le sfumature horror, i già citati riferimenti cinematografici, rendono questa pellicola sublime.
Chiaramente la sceneggiatura è incompleta, manca almeno una seconda parte del film, indi per cui a chi dice che la pellicola non ha senso, chiedo pazienza e fiducia. Aspettiamo la prossima prima di giudicare la trama nella sua interezza
Non vedo l'ora.
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[+] ...bel commento, ma se ne manca un pezzo...?! :)
(di dan84imola)
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giacomo
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venerdì 21 settembre 2018
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confusionario e deludente
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Il film è un'opera sicuramente ambiziosa ma che rimane tale senza giungere a qualcosa di veramente soddisfacente. La buona e coinvolgente adrenalina resa grazie all'utilizzo delle gopro finisce quasi per disturbare lo spettatore a causa di riprese poco stabili e confusionarie. Certo è che probabilmente è un effetto dovuto ma si poteva sicuramente fare di molto meglio. La trama che sembra partire con il piede giusto arriva a perdersi nella seconda parte del film fino a sconfinare quasi nell'incomprensione nel finale del film. Personalmente non ho capito nè come finisce il film nè quale sia il suo intento. Ancora una volta sottolineo che può essere voluto anche in vista di un sequel ma questo rende il film quasi sgradevole.
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Il film è un'opera sicuramente ambiziosa ma che rimane tale senza giungere a qualcosa di veramente soddisfacente. La buona e coinvolgente adrenalina resa grazie all'utilizzo delle gopro finisce quasi per disturbare lo spettatore a causa di riprese poco stabili e confusionarie. Certo è che probabilmente è un effetto dovuto ma si poteva sicuramente fare di molto meglio. La trama che sembra partire con il piede giusto arriva a perdersi nella seconda parte del film fino a sconfinare quasi nell'incomprensione nel finale del film. Personalmente non ho capito nè come finisce il film nè quale sia il suo intento. Ancora una volta sottolineo che può essere voluto anche in vista di un sequel ma questo rende il film quasi sgradevole. Mi aspettavo molto meglio e non capisco il successo della critica; dire che è la "rinascita del film italiano" mi sembra proprio fuori luogo.
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marasta
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mercoledì 19 settembre 2018
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una occasione persa
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L'idea è buona e coraggiosa e i presupposti per per fare un buon film c'erano tutti! Ma la regia fa acqua da tutte le parti. Non sono un esperto ma credo che il film non approfondisca i caratteri dei personaggi limitandosi a catturare l'attenzione con le scene di sport estremo ( troppo facile e scontato puntare su questo ) . L'iniziale critica ai selfie estremi si perde nel nulla, anzi viene in fondo quasi esaltata ( grave di questi tempi ) e la tematica della lotta tra l'amicizia e l'interesse personale doveva essere un tema portante e invece qui viene pasticciata e non lascia nulla allo spettatore. Non commento la fine perchè è impossibile farlo senza spoilerare ma credo che abbia soddisfatto davvero poche persone.
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L'idea è buona e coraggiosa e i presupposti per per fare un buon film c'erano tutti! Ma la regia fa acqua da tutte le parti. Non sono un esperto ma credo che il film non approfondisca i caratteri dei personaggi limitandosi a catturare l'attenzione con le scene di sport estremo ( troppo facile e scontato puntare su questo ) . L'iniziale critica ai selfie estremi si perde nel nulla, anzi viene in fondo quasi esaltata ( grave di questi tempi ) e la tematica della lotta tra l'amicizia e l'interesse personale doveva essere un tema portante e invece qui viene pasticciata e non lascia nulla allo spettatore. Non commento la fine perchè è impossibile farlo senza spoilerare ma credo che abbia soddisfatto davvero poche persone. Kubrick, ripetutatamente citato è davvero molto lontano. Ultima cosa riterrei opportuno vietare il film ai minori di 14 anni, ci sono accenni a cose difficili da capire per i bambini più piccoli, e la pubblicità fatta sulla gazzetta lasciava presagire un altro genere!!
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