Sono tornato

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sk89 giovedì 8 febbraio 2018
la sottile linea tra 'omaggio' e 'plagio' Valutazione 2 stelle su cinque
86%
No
14%

Per quanto il film possa "scusarsi" ammettendo durante i titoli iniziali di aver tratto spunto dal film tedesco 'Lui è Tornato' (Er ist wieder da) del 2015, che vede il ritorno del Führer Adolf Hitler nella Germania odierna, non si può scusare il fatto che il film, nel suo insieme, sia la completa scopiazzatura dell'originale.
Dal modo in cui Mussolini viene a conoscenza dei fatti accaduti negli ultimi 70 anni, alla sua missione di girare il paese per riconquistare la fiducia del popolo, al tragico 'incidente del cane', fino al nome della produttrice televisiva (Katia Bellini in questo, Katja Bellini nell'originale), tutto il film risulta essere nient'altro che la copia carbone dell'originale, e, a dirla tutta, neanche una copia riuscita bene. [+]

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flaw54 lunedì 12 febbraio 2018
non decolla Valutazione 0 stelle su cinque
72%
No
28%

Idea non originale, ma interessante che però non viene sfruttata al meglio. Il ritorno di Mussolini nell' Italia di oggi dà inizio ad una serie di gag che però rimangono fini a se stesse e mantengono un' eccessiva dose di superficialità. La presenza di Frank Matano toglie poi qualsiasi possibilità al film è mi viene da chiedere come possa essere considerato un attore. Neppure la parte migliore secondo me è cioè L' esplosione razionale dell' anziana signora colta da Alzheimer è sfruttata a dovere e rimane una parentesi all' interno di una farsa alla fine della quale Mussolini risulta persino simpatico. Un' opera non riuscita.

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parsifal venerdì 24 maggio 2019
passato e presente Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Riproposizione di un film tedesco del 2015 " Lui è tornato" in cui si ipotizza il ritorno di A.Hitler, scritto e diretto da L. Miniero con la collaborazione di N.Guaglianone ,u inizia in maniera piuttosto originale; Benito Mussolini si materializza , in virtù di un probabile prodigio spazio-temporale, di fronte alla Porta Alchemica a Roma. Viene ripreso da un regista documentarista Canaletti (F.Matano) che stava portando a termine l'ennesimo tentativo di emergere , realizzando un documentario sull'integrazione degli immigrati in Italia. Si prospetta dunque l'equivoco fondamentale che sarà in cardine dell'intera vicenda; Il duce si presenta con la sua reale identità, ma tutti credono che sia un attore in cerca di affermazione personale e professionale. [+]

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felicity lunedì 20 gennaio 2020
una riflessione sul ruolo dei media Valutazione 2 stelle su cinque
0%
No
0%

La struttura classica è quella della commedia all’italiana, che mira a divertire attraverso un’incisiva critica dei costumi. Portavoce di tale critica è, per buona parte del film, Mussolini stesso: "Eravate un popolo di analfabeti, dopo 80 anni torno e vi ritrovo un popolo di analfabeti"; "L’Italiano non ha mai voluto pagare le tasse"; "Gli Italiani hanno cambiato 63 governi in 70 anni"; e oltre, denunciando l’abuso dei social media, la corruzione dilagante, la moda insulsa dei programmi di cucina.
"Sono tornato" propone una riflessione sul ruolo dei media, il loro uso e la loro percezione nella società contemporanea, con particolare riguardo alla coscienza degli Italiani, che il difetto di memoria storica e un crescente malessere sociale hanno condotto pericolosamente sull’orlo di una deriva neofascista. [+]

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wearenot domenica 11 dicembre 2022
dov''è la patria!? Valutazione 2 stelle su cinque
0%
No
0%

Chissà davvero cosa accadrebbe se tornasse...cosa penserebbe e direbbe. Di certo alcune reazioni del film sono centrate e vere. Il Duce troverebbe un Italia senza identità, che ha perso la speranza, "...con la testa china a fissare lo schermo di un telefono, in uno stato di coma perenne, depressivo, .... senza sogni, in balia dei media sociali, che vi rendono soli, invidiosi e pieni di rancore".

Ad ogni modo il film non decolla e perde, rimanendo ancorato al film di  David Wnendt, perdendo di originalità e di credibilità, tentando di incastrare il copione tedesco all'adattatura italiana.
Non sarebbe piaciuto a Montanelli, questo film che rimane acerbo che va facilmente a rifugiarsi nella comoda moralità, anziché districarsi nella costruzione politica. [+]

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paolomiki lunedì 26 febbraio 2018
missione fallita Valutazione 1 stelle su cinque
40%
No
60%

Si è cercato in tutti i modi di sensibilizzare l'elettorato ad un passo dalle sospirate elezioni dopo sette anni di regime che ci ha portato al tracollo morale e che ha fatto emigrare centinaia di migliaia di giovani verso altri stati più cazzuti o forse più normalmente a favore dei propri cittadini. Si è cercato inutilmente di insegnare agli appena diciottenni che votare a destra è come votare il demonio.Si è cercato inutilmente di mettere in guardia gli anziani contro un ritorno della destra in italia.Si è cercato di ridicolizzare un uomo che non è mai riuscito e forse non riuscirà mai a raccontarci del perchè di tanta sudditanza verso i tedeschi. [+]

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craziebimboneticavaliersisto domenica 10 giugno 2018
specchietto reflector per la storia. Valutazione 5 stelle su cinque
0%
No
100%

questo sembra un film incredibile, sul podio nel gradino più
basso però, non come action storici tipo primo cavaliere ecc, la
ballerina coperta da 4 veli a ornamento
e 4 lustri a brillantamento è la classica
controfigura per film del genere e provoca quel divertimento per
il solito fetecchionne col cocktail e 5 fettine infilzate sul
bordo del bicchiere e 6 freschi cubetti di ghiaccio, per il piedistallo delle
banalità, però quei malinconici ancora lì, a sorreggere quel
dittatore col crucco hitler, crazie, a dire quasi a quel
mussolini con le fettine negli occhi e quella
macchina coi bafettini riproporsi senza realtà di controparte ne vedere il
disastro nazi, vogliono vedere film del genere, il primo cavaliere. [+]

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rosita mercoledì 7 febbraio 2018
benito mussolini in missione andata senza ritorno...o al contrario...
33%
No
67%

Film che ritrae appieno l'Italia di oggi sotto il profilo politico e culturale. ..lo denota altamente la frase pronunciata dal "Duce" quando esce dal circolo neo-fascista. Una Patria senza idee e ideali...L'acclamazione del popolo al suo passaggio come avvenne nella sua epoca di vana gloria. Retorico nello sfottò contro chi ha preso il Governo in carico negli ultimi da Berlusconi a Mattarella ,Renzi ,Gentiloni. ..che "hanno cercato di imitarmi ,ma non ci sono riusciti" con quel sorriso sarcastico , che la dice lunga...! Un film che si prende gioco comunque tra battute ,scene ,alcune toccanti,come quelle della signora anziana "ebrea" , che va scemare poi con l'ironia sprezzante fatta dallo stesso B. [+]

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ninoraffa mercoledì 14 febbraio 2018
l'impotenza della memoria Valutazione 2 stelle su cinque
48%
No
52%

Certe idee per ora si aggirano disinvolte dalle nostre parti, e anche altrove. Nazionalismo e razzismo si vendono bene nei mercati elettorali e il cinema ne tiene conto. Dopo il ritorno di Hitler a Berlino, ecco Mussolini redivivo a Roma. In attesa di Stalin, e perché no?, di Salazar, Ceausescu e Franco. Se il botteghino risponde, il secolo delle idee assassine è un ricchissimo filone di malaugurate resurrezioni ancora tutto da sfruttare.
 
Una mattina il Duce piove letteralmente dal cielo su un campetto di calcio dell’Esquilino; indossa l’uniforme verde militare con gli stivali ancora legati dal cappio di Piazzale Loreto. I ragazzini che non lo riconoscono parlano un perfetto romanesco ma non sembrano di pura razza italica; dai volti che comincia a incontrare per le strade lo spaesato Benito teme di essere piombato ad Adis Abeba. [+]

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michelew.sorrentino lunedì 16 aprile 2018
frettoloso Valutazione 1 stelle su cinque
0%
No
100%

Il Film si basa su una idea davvero originale, ma purtroppo sviluppata nel peggior modo possibile, il regista ha proprio toppato.
L’arrivo di Mussolini è quasi decontestualizzato se non con qualchè battuta mediocre.
Il film si sviluppa in maniera lenta e noiosa a parte qualche dialogo di Mussolini che riesce a carpire l’attenzione, tutto il resto è da rifare.
Non ha un punto di vista non ha una morale storica, nulla di nulla.
L’unico messaggio che passa è che la brutta copia di Maria De Filippi riesce a riabilitare Mussolini non per gli atti storici ma per aver ucciso un cane ,come se Underwood di house of cards fosse processato per aver ucciso il cane dei vicini. La conclusione se vogliamo essere buoni, considerando che il finale non c’è , è frettolosa e ridicola in poche parole il film andava concluso. [+]

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