pedro
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sabato 13 gennaio 2018
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buon film
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Un buon film, con finalmente un bravo De Niro, straordinariamente somigliante a Madoff.
Magari un po’ ambiguo su alcuni contenuti.
Mi spiego: Madoff era un truffatore che usava lo schema piramidale, ancora molto in voga (non aveva scoperto nulla: l’inventore è un romagnolo, Carlo Ponzi). Ma la sua truffa del secolo ha in realtà colpito “solo 5.000 risparmiatori”, quindi parliamo di cifre procapite importanti. Senza voler ridurre la valenza della truffa diciamo che non colpiva, non era interessato, all’impiegato o l’operario che vuole investire la liquidazione. Inoltre, se mi permettete anche un’analisi magari un po’ cruda e che, mi scuso, forse vale anche per le vicende italiane, ottenere tassi di interesse “fuori mercato” dovrebbe far almeno sospettare qualcosa.
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Un buon film, con finalmente un bravo De Niro, straordinariamente somigliante a Madoff.
Magari un po’ ambiguo su alcuni contenuti.
Mi spiego: Madoff era un truffatore che usava lo schema piramidale, ancora molto in voga (non aveva scoperto nulla: l’inventore è un romagnolo, Carlo Ponzi). Ma la sua truffa del secolo ha in realtà colpito “solo 5.000 risparmiatori”, quindi parliamo di cifre procapite importanti. Senza voler ridurre la valenza della truffa diciamo che non colpiva, non era interessato, all’impiegato o l’operario che vuole investire la liquidazione. Inoltre, se mi permettete anche un’analisi magari un po’ cruda e che, mi scuso, forse vale anche per le vicende italiane, ottenere tassi di interesse “fuori mercato” dovrebbe far almeno sospettare qualcosa.
Il fim fa invece un mix tra il ritratto familiare e le vicende finanziarie lasciando forse queste ultime, volutamente, in secondo piano. Mantiene comunque un buon ritmo.
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elgatoloco
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mercoledì 6 dicembre 2017
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the medoff's life
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Raccontata filmicamente da Barry Levinson, tornato al cinema, dopo vari intermezzi televisivi(di pregio, comunque, a quanto sembra), questo"The Wizard of Lies", che narra la vicenda umana e processuale di Bernie Medoff, grande"truffatore"(ma l'espressione vera sarebbe certo più cruda, dovrebbe comunque esserlo), è un film di grande pregio, per la capacità di cogliere, nelle interviste, nelle deposizioni processuali, nei rapporti con la famiglia, la vita di questo malfattore legato allo scandalo-crollo finanziario di Wall Street(che indusse poi quello mondiale, peggiore, sembra della débacle del 1929 et seg.), dove Robert De Niro è mirabile nell'alternare sofferenza, apatia, cinismo, rabbia,furore, ma soprattutto ipocrisia, gli stadi individuabili nella vita di questo protagonista della vicenda come peraltro, certamente, di altri.
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Raccontata filmicamente da Barry Levinson, tornato al cinema, dopo vari intermezzi televisivi(di pregio, comunque, a quanto sembra), questo"The Wizard of Lies", che narra la vicenda umana e processuale di Bernie Medoff, grande"truffatore"(ma l'espressione vera sarebbe certo più cruda, dovrebbe comunque esserlo), è un film di grande pregio, per la capacità di cogliere, nelle interviste, nelle deposizioni processuali, nei rapporti con la famiglia, la vita di questo malfattore legato allo scandalo-crollo finanziario di Wall Street(che indusse poi quello mondiale, peggiore, sembra della débacle del 1929 et seg.), dove Robert De Niro è mirabile nell'alternare sofferenza, apatia, cinismo, rabbia,furore, ma soprattutto ipocrisia, gli stadi individuabili nella vita di questo protagonista della vicenda come peraltro, certamente, di altri. Con opportuni flash-backs, che però non ci riportano all'infanzia o allo"studentato"del personaggio(sarebbe stato inutile e ostentato freudismo, fin troppo diffuso negli States, in specie a livello di mass-media), Levinson, che si basa su una sceneggiatura tratta dal libro-documento della giornalista Dana B.Enrqiues, ci dà una rappresentazione perfetta dell'uomo e del"tempo", anche in virtù della bravuta di tutti gli/le interpreti, compresa e anzi in primis emergente la grande Michelle Pfeiffer, che impersona la moglie del"lestofante". Un film crudo quanto"terribile", che sa alternare con grande intelligenza i toni, non ricorrendo praticamente mai(sarebbe stato decisamente inopportuno)al registro comico, vista la tragica fine dei familiari di Medoff. Manca solo una cosa, credo sia opportuno rilevarlO: Medoff è solo l'epifenomeno delle nuove crisi(indotte ad arte)del capitalismo neo-liberista, differenti da quelle del capitalismo precedenti, altrettanto tragiche; bisogna peròl ammette che, di per sé, il cinema o la TV non sono in grado di esprimere ciò in modo compiuto, sempre ammesso(e non concesso, ovviamente)che vogliano farlo... El Gato
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