L'uomo che vide l'infinito

Film 2015 | Drammatico, +13 108 min.

Titolo originaleThe Man Who Knew Infinity
Anno2015
GenereDrammatico,
ProduzioneUSA
Durata108 minuti
Regia diMatt Brown
AttoriDev Patel, Jeremy Irons, Devika Bhise, Toby Jones, Stephen Fry, Jeremy Northam Kevin McNally, Richard Johnson, Anthony Calf, Pádraic Delaney, Shazad Latif.
Uscitagiovedì 9 giugno 2016
DistribuzioneEagle Pictures
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 2,88 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Matt Brown. Un film con Dev Patel, Jeremy Irons, Devika Bhise, Toby Jones, Stephen Fry, Jeremy Northam. Cast completo Titolo originale: The Man Who Knew Infinity. Genere Drammatico, - USA, 2015, durata 108 minuti. Uscita cinema giovedì 9 giugno 2016 distribuito da Eagle Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,88 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 10 giugno 2016

Un film sul matematico Srinivasa Ramanujan, scoperto da G.H. Hardy, che riconobbe la sua brillantezza nonostante la mancanza di istruzione. In Italia al Box Office L'uomo che vide l'infinito ha incassato 1,1 milioni di euro .

L'uomo che vide l'infinito è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
2,88/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 2,33
PUBBLICO 3,81
CONSIGLIATO SÌ
La storia di una mente geniale che supera le barriere della rigidità accademica e fa una piccola e incisiva rivoluzione.
Recensione di Andreina Di Sanzo
Recensione di Andreina Di Sanzo

India Coloniale, 1912, il giovane matematico autodidatta Ramanujan (Dev Patel) decide di inviare a un illustre professore inglese, G.H. Hardy, le sue recenti scoperte. Fermo e ostinato nel suo lavoro, dopo l'invito di Hardy (un Jeremy Irons che riconferma il suo perenne stato di grazia) al rinomato Trinity College di Cambridge, Ramanujan parte per l'Inghilterra contro il volere della madre, lasciando la sua terra e il suo amore, la moglie Janaki.
L'uomo che vide l'infinito non è soltanto la storia di una mente geniale che supera le barriere della rigidità accademica, la sua fu una piccola e incisiva rivoluzione. Privo di metodo, il suo approccio alla matematica si distingueva dai canoni dell'ambiente del Trinity College e veniva considerato poco convenzionale. Ramanujan è istintivo, puro, privo di sovrastrutture accademiche, il suo criterio di indagine sembra avere più a che fare con il trascendente e con la spiritualità tipica del suo paese di origine, che con l'austerità del college inglese. Grazie alla guida del mentore e amico Hardy, un personaggio eccentrico e fuori dagli schemi, da un lato impara una certa metodologia che gli servirà per portare avanti il suo lavoro - le più volte citate "dimostrazioni"- dall'altro verrà accettato da un ambiente inizialmente molto ostile.
Il film di Michael Brown crea due linee narrative ponendo l'accento sulle due relazioni: quella tra Ramanujan e Hardy e quella tra Ramanujan e l'Inghilterra. La figura del suo maestro rappresenta proprio quell'anello di congiunzione tra i due mondi. Hardy è infatti un personaggio non conforme alla società del tempo, è un pacifista e un uomo moderno, antiaccademico e, non a caso, molto amico di Bertrand Russel. Sarà lui infatti a proporre come fellow Ramanujan, cercando non solo di far apprezzare da tutti l'importanza del suo lavoro ma anche iniziare un processo che esorti il paese colonizzatore a guardare il colonizzato come un suo pari.
Se con Hardy è facile costruire un rapporto egualitario che si trasformerà poi in una profonda amicizia, con il paese che lo sta ospitando Ramanujan deve faticare molto di più e servirsi di un tramite (un inglese) per farsi accettare. Il processo raccontato in questo film cela un sottotesto che rimanda al discorso coloniale ma lo accenna solo in parte e lo fa nel momento in cui si sofferma sugli sguardi e gli atteggiamenti avversi che gli inglesi rivolgono verso lo straniero. Ramanujan viene deriso per i propri abiti, chiamato straccione, picchiato da soldati dell'esercito, diventando il "diverso" su cui sfogarsi, nella cornice di un Paese distrutto e messo in ginocchio dalla guerra.
Il regista preferisce calcare la mano sui momenti più toccanti dando spazio a un'estetica artificiosa e manierata (un esempio può essere la scena di Janaki in penombra all'interno del tempio) e utilizzando anche musiche eccessivamente enfatiche, cercando così di porre l'attenzione sull'elemento melodrammatico. Le scoperte di Ramanujan contribuirono a creare la base per gli studi sulla teoria delle stringhe e dei buchi neri, la sua fu un'impresa verso l'infinito.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 23 giugno 2016
Luigi Chierico

seconda parte: Sebbene in questo film non abbia molto rilievo e spazio l’amore tra un uomo ed una donna, tuttavia i fatti inducono lo spettatore alla tristezza e commozione. Un film a mio avviso impeccabile. Un’ottima sceneggiatura accompagnata da una bella melodiosa colonna musicale quale si vorrebbe ascoltare in ogni film in cui il dialogo è essenziale come ad esempio nel momento in cui il prof. [...] Vai alla recensione »

martedì 27 giugno 2017
nino raffa

 Antico dilemma se la matematica sia scoperta o invenzione; se i teoremi siano costruzioni dell’intelligenza, oppure cose che stanno già lì fuori in attesa che qualcuno, magari dotato di vista più acuta, le veda. Srinivasa Ramanujan era di questo secondo avviso e quando si pretendevano da lui le dimostrazioni formali dei suoi geniali risultati, manifestava lo stesso [...] Vai alla recensione »

domenica 12 giugno 2016
vanessa zarastro

L’uomo che vide l’infinito”, tratto da una storia vera, è un filmetto convenzionale che però si vede volentieri se non altro per il fascino di Jeremy Irons con l’eleganza dei suoi vestiti e la bella fotografia di un’attenta ambientazione. La solita comunità di Cambridge conservatrice e anche piuttosto razzista, viene messa in discussione dal Prof. [...] Vai alla recensione »

martedì 14 giugno 2016
Flyanto

"L'Uomo che Vide l'Infinito" è la storia del matematico indiano Ramanujan che fu scoperto dal matematico inglese Hardy il quale riconobbe in lui una mente prodigiosa e fuori dal comune per le intuizioni matematiche che il primo ebbe, nonostante la sua mancanza di istruzione. La vicenda è ambientata poco prima della Prima Guerra Mondiale, e precisamente nel 1912 quando [...] Vai alla recensione »

giovedì 23 giugno 2016
Luigi Chierico

prima parte on ci si innamora soltanto di una donna o di un uomo,ci si innamora anche dell’arte,e fare del Cinema come Jereny Irons è Arte, ci si innamora del bel canto e della pittura, ci si innamora delle scienze, dei numeri, ci si innamora della Matematica,sì proprio della Matematica da tanti così tanto odiata. La matematica è Arte nelle menti di pochi che conoscono il linguaggio dell’universo,che [...] Vai alla recensione »

lunedì 23 luglio 2018
Sellerone

Tocca corde dei sentimenti. Si entra in un mondo ostico come quello dei numeri, per raccontare il rapporto fra due uomini soli, uno per scelta, l'altro a causa degli eventi. Un film che racconta di menti eccezionali impegnate in operazioni matematiche che sono alla base del moderno calcolo. Il suo merito è che riesce per sommi capi a far entrare lo spettatore nelle stanze e nei luoghi dove la matematica [...] Vai alla recensione »

venerdì 20 luglio 2018
gianleo67

La passione quasi mistica per la matematica, portano un poverissimo ed umile bramino tamil di Madrassa ad intrattenere una corrispondenza epistolare con insigni cattedratici del Trinity College di Cambridge. Solo uno di questi però sembra prenderlo sul serio, facendolo giungere in Inghilterra grazie ad una borsa di studio, incoraggiandolo nel suo percorso universitario e contrastando il diffuso ostracismo [...] Vai alla recensione »

domenica 19 giugno 2016
andreaguadagni

Il dono di intuire la matematica, nuove regole, proprietà, teoremi. Un dono immenso, ma che letteralmente costa la vita. E il film rende benissimo, lungo tutto il suo percorso, questa tensione. Sono anche ben rappresentati gli ambienti indiani e inglesi. Ma la cosa che più colpisce e che più si ricorda è il dramma interiore di Ramanujan che desidera pubblicare le sue scoperte.

mercoledì 2 settembre 2020
nicoladimi

Bravissimi gli attori e buon tema ma a mio avviso molto incentrato sul rapporto matematica/spiritualità anche a voler dimostrare che spesso l’ispirazione è dono di dei in cui ognuno crede e in questo caso alla Dea in cui credeva Ramanujan genio matematico indiano nato nel 1887, a cui il film fa riferimento. Comunque il film tiene è abbastanza emozionante e ben svolto.

lunedì 19 giugno 2017
elgatoloco

"The Man Who Knew INfinity"di Matt Brown è un film comunque importante, rivalutando-aiutando a riscoprire un personaggio(Ramanujan)iMportante nella storia delle scienze(matematica"pura" e astronomia quantomeno), poco valorizzato anche nella storia della matematica "manualizzata"in occidente, con un taglio comunque molto"eurocentrico", molto"schierato" [...] Vai alla recensione »

lunedì 19 giugno 2017
elgatoloco

"The Man Who Knew INfinity"di Matt Brown è un film comunque importante, rivalutando-aiutando a riscoprire un personaggio(Ramanujan)iMportante nella storia delle scienze(matematica"pura" e astronomia quantomeno), poco valorizzato anche nella storia della matematica "manualizzata"in occidente, con un taglio comunque molto"eurocentrico", molto"schierato" [...] Vai alla recensione »

giovedì 27 ottobre 2016
gabriella

Cinebiografia di un talento grezzo, un giovane indiano (Srinivasa Aiyangar Ramanujan) , nativo di Erode, ma trasferitosi in seguito a Madras, che per tutta la sua breve vita ha dovuto combattere con la miseria e il cattivo stato di salute cui era soggetto. Appassionato di matematica , sviluppa un metodo di studio insolito e intuitivo, ottenendo risultati sorprendenti, in maniera completamente autonoma, [...] Vai alla recensione »

venerdì 10 giugno 2016
Maurizio.Meres

Film che si divide in due parti,la prima l'approccio con il mondo occidentale,siamo in India sottomessa da un colonialismo inglese,autoritario,arrogante come solito nelle sue usanze e soprattutto nella sua mentalità,come se tutto il mondo girasse intorno a loro,qui un giovane povero si riscopre in un genio matematico,senza metodo senza una istruzione adeguata,trova in un professore accademico un alleato,va [...] Vai alla recensione »

sabato 26 novembre 2016
Riccardo Tavani

I nuovi grandi eroi del cinema sono gli scienziati, i fisici, i matematici. Dopo La teoria del Tutto sull’astrofisico Stephen Hawking e Imitation Game sul matematico Alain Turing, ecco un’altra vicenda scientifica, quella del matematico indiano Ramanujan, con il film L’uomo che vide l’infinito.   Questo film di Matt Brown ha la particolarità di mettere in risalto [...] Vai alla recensione »

giovedì 23 giugno 2016
Luigi Chierico

prima parte:  

giovedì 7 aprile 2016
lunetta

difficile trovare un aggettivo per definire questo film capolavoro, a mio parere, di matt brown. La storia nota di un ragazzo indiano agli inizi del secolo, poverissimo ma dotato di un talento matematico enorme, pur non avendo conseguito un diploma, e di un ego smisurato. Accolto a Cambridge da un professore (un magnifico Jeremy Irons) scorbutico, ateo, che crede fermamente solo nella scienza, con [...] Vai alla recensione »

venerdì 23 dicembre 2016
Liuk

Nonostante la trama non sia delle più avvincenti e la realizzazione non sia al livello di "A Beautiful Mind", questa pellicola è comunque discreta, molto british, e scorre bene. Si può vedere senza troppe aspettative.

venerdì 9 settembre 2016
Emanuele 1968

Bello, autobiografico, relistico.

Frasi
"Un'equazione per me non ha senso, se non rappresenta un pensiero di Dio."
Una frase di Ramanujan (Dev Patel)
dal film L'uomo che vide l'infinito - a cura di Daniela 70
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Massimo Bertarelli
Il Giornale

La trama ricorda Will Hunting con Matt Damon (1997). La storia però si svolge in Inghilterra anziché a Boston e il genio bis della matematica è esistito davvero. Nel 1914 il poverissimo indiano Srinavasa Ramanujan lascia Madras e l'amata neo sposa diretto a Cambridge. Le sue intuizioni sui numeri primi lasciano sbalorditi gli ostili parrucconi. L'unico a credere in lui è l'illustre prof G.

Paolo D'Agostini
La Repubblica

Srinivasa Ramanujan era un indiano Tamil di Madras, appartenente a una casta superiore e per questo ha potuto comunque compiersi l'accidentato itinerario che ha portato a riconoscere il suo genio matematico naturale. Sprovvisto di istruzione superiore, egli "sapeva" per intuizione e traeva ispirazione dalla sue fede. Era come se con i numeri, come avrebbe detto uno dei suoi due mentori inglesi, intratteness [...] Vai alla recensione »

Francesco Alò
Il Messaggero

Piacciono gli struggimenti di un genio al cinema? Certo. E' matematico. Ecco perché anche l'aritmetica, ostica a tanti di noi, può diventare "grande bellezza" sullo schermo come enuncia lo stesso Bertrand Russell in didascalia all'inizio de L'uomo che vide l'infinito. Russell è proprio uno degli accademici di Cambridge pronti ad accogliere nel 1913 lo stravagante arrivo di un genio in ciabatte (come [...] Vai alla recensione »

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