L'età d'oro |
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Un film di Emanuela Piovano.
Con Laura Morante, Dil Gabriele Dell'Aiera, Gigio Alberti, Eugenia Costantini, Pietro De Silva.
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Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 94 min.
- Italia 2015.
- Bolero Film
uscita giovedì 7 aprile 2016.
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Il ricordo di una madre 'ingombrante'di FlyantoFeedback: 104180 | altri commenti e recensioni di Flyanto |
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venerdì 8 aprile 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Alla morte di un genitore è quanto mai naturale che si rivivano i ricordi di tutta una vita trascorsa insieme, ripescando episodi, anche dimenticati, del rapporto che si ha avuto con il suddetto genitore. E' quanto prontamente succede al protagonista
(Dil Gabriele Dell'Aiera) di "L'Età d'Oro" di Emanuela Piovano il quale ritorna al proprio paese natio in Puglia per il funerale dell'amata madre (Laura Morante), nota regista indipendente di decenni addietro. Qui, egli rincontra personaggi ormai appartenenti alla sua infanzia o, per lo meno, al suo passato e, alla notizia che in occasione della riapertura di uno storico cinema all'aperto della cittadina, chiamato appunto L'età d'oro" in omaggio all'omonimo film di Louis Bunuel, verranno proiettati alcuni spezzoni della vita familiare e professionale della madre defunta, egli si oppone. Ma con il passare delle ore trascorse nei suoi luoghi d'infanzia e con il ricordo sempre più vivo della genitrice con cui aveva un rapporto un poco tormentato ma sempre unito da un profondo legame affettivo e, venuto nel frattempo a conoscenza anche di episodi a lui sconosciuti o poco noti riguardanti il vissuto della genitrice, egli piano piano si convince a far sì che la donna venga commemorata degnamente con un insieme dei suoi spezzoni cinematografici.
Quello della regista Piovano è un film sui ricordi personali (il film è stato girato infatti in memoria della regista femminista Annabella Miscuglio di cui la Piovano è stata assistente e grande ammiratrice) sulla nostalgia, sulla commemorazione di una persona che ora non è più in vita ma che, attraverso il suo operato, risulta ancora quanto mai viva e presenza preponderante, ma tutte queste tematiche, già ampiamente rappresentate in altre precedenti pellicole da altri registi, non dicono, purtroppo, nulla di nuovo. Il tema del ricordo avrebbe dovuto essere affrontato in una maniera del tutto nuova o più incisiva anzichè in una maniera quasi "scolastica" che rischia, come in questo caso, di cadere nella retorica più banale. Gli attori, tutti facenti parte di un cast ben nutrito di grossi nomi, da Laura Morante, a Giulio Scarpati, a Gigio Alberti, A Dil Gabriele Dell'Aiera, ecc...) risultano perfettamente rispondenti ai propri ruoli ma il film, ribadisco, risulta un'opera quanto mai di maniera, quasi fosse il saggio finale di un corso, e ridondante di luoghi comuni che ne appesantiscono notevolmente la narrazione e la regia stessa.
Un vero peccato: un'occasione altamente sprecata.
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