Mr Cobbler e la bottega magica

Adam Sandler il "bamboccione" si dà al dramma ma non convince

Primatista del talento sprecato (ma non dal punto di vista economico) Adam Sandler, attore "hamboccione" per eccellenza, cambia di repertorio proponendoci un fantasy drammatico dal soggetto stuzzicante. Dopo un prologo "yiddish" seguiamo le vicende di Max Simkin, solitario calzolaio del Lower East Side che gestisce una botteguccia e vive con la vecchia madre. A causa della rottura della macchina per cucire le scarpe, Max la sostituisce con un rudere trovato nel sotterraneo, scoprendone lo stranopotere: dargli l'aspetto (non il carattere) della persona di cui indossa le calzature. L'onesto ciabattino se ne servirà per punire un piccolo delinquente e una riccona, decisa a gentrificare il quartiere con qualsiasi mezzo. Sel'idea è promettente il film la usa male, senza mai riuscire a prendere una direzione. Il gioco delle trasformazioni obbliga gli altri attori a imitare Sandler e il ricco cast resta sottoutiizzato. Soprattutto Dustin Hoffman che, nella parte del padre di Max, si presta a una strana scena edipica.
Da La Repubblica, 21 luglio 2016


di Roberto Nepoti, 21 luglio 2016