Anno | 2013 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Polonia, Danimarca |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Pawel Pawlikowski |
Attori | Agata Kulesza, Agata Trzebuchowska, Joanna Kulig, Dawid Ogrodnik, Adam Szyszkowski Jerzy Trela, Halina Skoczynska, Dorota Kuduk, Natalia Lange, Afrodyta Weselak, Mariusz Jakus, Izabela Dabrowska, Artur Janusiak, Anna Grzeszczak, Jan Wojciech Poradowski, Konstanty Szwemberg, Pawel Burczyk, Artur Majewski, Krzysztof Brzezinski, Piotr Sadul, Lukasz Jerzykowski, Artur Mostowy. |
Uscita | giovedì 13 marzo 2014 |
Tag | Da vedere 2013 |
Distribuzione | Parthénos |
MYmonetro | 3,96 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento sabato 31 ottobre 2020
Una giovane che sta per prendere i voti incontra la sua unica parente sopravvissuta alla Seconda Guerra Mondiale, che le svelerà un terribile segreto sul suo passato. Il film ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, 1 candidatura a David di Donatello, 1 candidatura a Golden Globes, 2 candidature e vinto un premio ai BAFTA, ha vinto 5 European Film Awards, 1 candidatura a Cesar, 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Ida ha incassato 672 mila euro .
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ASSOLUTAMENTE SÌ
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La vicenda si svolge all inizio degli anni '60, nella grigia e soffocante Polonia dove vige stabilmente il regime comunista. Anna è una giovane novizia in attesa di diventare suora a tutti gli effetti. Vive serenamente in un convento isolato dove, essendo orfana, è stata portata in tenerissima età, durante la II Guerra Mondiale. Poche settimane prima di prendere i voti, invitata insistentemente dalla Madre Superiora, si reca a Varsavia per incontrare la sua unica parente conosciuta, la zia Wanda, che, durante il passato, non si è mai messa in contatto con lei. Quando arriva nell'appartamento della zia, si trova di fronte una cinquantenne single, intellettuale elegante e disinvolta, ma visibilmente disillusa, al limite del cinismo. Wanda appartiene all'elite del regime, essendo un magistrato, con un passato di combattente nella Resistenza antinazista e di militante del partito. È una donna che nasconde una grande sofferenza, compensando con un'attiva vita sessuale con vari partner e con il consumo di alcoolici. In breve racconta ad Anna una tremenda verità familiare: la futura suora è in realta di razza ebrea ed era una bambina chiamata Ida. Durante la guerra, la famiglia si era rifugiata nella loro piccola fattoria, ed era stata "aiutata" da alcuni contadini polacchi. Poi i genitori di Anna sono stati uccisi in circostanze misteriose. Wanda convince la nipote a recarsi dove avevano vissuto i suoi genitori per cercare di scoprire le circostanze della loro scomparsa. Per alcuni giorni le due donne vivono insieme. Anna sperimenta la novita della vita ordinaria, i piccoli piaceri e le miserie morali degli uomini. Poi scoprono terribili segreti, ritrovano le ossa dei congiunti e li seppelliscono in un cimitero ebraico in rovina a Lublino. Anna torna in convento, ma, quando apprende la notizia del suicidio di Wanda, si trasferisce nell'appartamento della zia.
Pawlikowski, regista polacco radicato in Inghilterra, conferma la sua squisita capacità di descrivere la psicologia femminile, come già nei suoi film precedenti: My summer of love e Last resort. Costruisce uno straordinario dramma intimo, esplorando le contraddizioni della fede e della vita laica, ma anche i tragici retaggi, ancora presenti, dell antisemitismo, in una epoca cruciale della storia del suo Paese. Il suo stile assolutamente privo di retorica, essenziale e ricco di tristi e genuinamente commoventi toni poetici, ricorda sia l'austerita di Robert Bresson, sia la problematicità dei primi film di Polanski e di quelli di Kieslowski. La scelta di girare in un vibrante bianco e nero, con una squisita composizione delle inquadrature, conferisce ulteriore credibilita alla storia. Le due magnifiche interpreti rivelano molto più di quello che mostrano.
Chi desidera conoscere una bella storia, scritta bene, in cui i sentimenti e luoghi trovino ampio respiro, deve affidarsi silenziosamente alla lettura di un bel libro. Chi cerca una bella storia con belle fotografie sceglie il cinema sonoro. Se invece si vuol soltanto assistere a qualcosa di veramente particolare occorre vedere capolavori come “Ordet” di Theodor Dreyer del 1955 o come “Il settimo [...] Vai alla recensione »
Il retrogusto che mi ha lasciato questo film di Pawlikowski, regista per me sconosciuto, è simile a quello di alcuni episodi del "Decalogo" di Kieslowski: composizioni asciutte, direi quasi severe, per nulla spettacolari, ma che scavano i personaggi dall'interno e restituiscono ritratti sorprendentemente "veri". Anna è una novizia che sta per prendere i voti.
Nella Polonia di inizio anni 60 si incontrano due donne, una novizia in procinto di prendere i voti e sua zia, ex partigiana e magistrato. Il clima è quello gelido ed uniforme del regime comunista del dopoguerra, che ha steso una coltre di apparente normalizzazione sociale, sotto la quale tuttavia cova ancora il retaggio, fatto di dolori, misteri non risolti, ricordi incancellabili, del recente [...] Vai alla recensione »
Bellissimo spaccato di una Polonia, grigia ,autoritaria ,intrappolata ancora dagli strascichi di una guerra passata ,ma ancora presente nella libertà di pensiero del popolo in un regime autoritario dove il controllo sulle persone è la priorità . Lei Anna vissuta nell'isolamento di una chiesa restrittiva , senza sapere niente della sua vita ,senza ricordi senza emozioni al riparo da tutto .
Il regista polacco racconta la storia di Ida, una storia ambientata nella Polonia del 1962 scandita da inquadrature sorprendenti in bianco e nero Un doppio ritratto femminile d'impeccabile bellezza. Anna, una ragazza orfana, giovanissima e acerba della vita sta per prendere i voti da suora nel convento cattolico dove è cresciuta. Consigliata dalle suore si reca a conoscere la sua unica [...] Vai alla recensione »
Polonia comunista, inizi anni’60. Istantanea: primo piano di un convento. Si celebra una funzione religiosa. L’attenzione dello spettatore è rivolta a una giovane suora, Anna, dalle mosse impacciate,timida, insicura, credente e rigida nella sua fermezza ecclesiastica. Esterno: quartieri popolari e in lontananza l’ambiente perbenista della borghesia che ha sfruttato il vento del regime per arricchirsi [...] Vai alla recensione »
In Polonia sul far degli anni 60 la tenera suor Anna vive fin da quando era bambina piccolissima in un convento dove a giorni prenderà i voti. Fu affidata alle suore alla morte dei suoi genitori, ebrei polacchi uccisi da altri polacchi durante l’occupazione tedesca. Invitata a farlo dalla madre superiora – in un convento l’invito è anche un ordine – va nel [...] Vai alla recensione »
Ho trovato questo film davvero straordinario, come pochi in tempi recenti! Una storia molto ricca di contenuto, una sceneggiatura misurata e ottima, una fotografia B/N perfetta, una recitazione eccellente, delle scelte registiche per alcuni dettagli (son queste che secondo me fanno la differenza fra un regista e un altro!) notevolissime, inclusi certi silenzi e certi sguardi che "comunicano" in modo [...] Vai alla recensione »
Normalmente scrivo di un film lo stesso giorno o al massimo il giorno successivo alla visione, questa volta ne ho fatti passare tre, non per pigrizia ma sperché ho lasciato che le immagini e le impressioni si sedimentassero, sperando che poi, diradata la nebbia, avessero cose più precise e sensate da suggerire. Così non è stato e il mio giudizio critico ancora versa nell'incertezza e credo che non [...] Vai alla recensione »
Anna sta per prendere i voti. E’ il caso di chiamare l’unica parente in vita? Esiste soltanto una zia che non ha mai risposto agli inviti della madre superiora. Anna parte in treno. Va a trovare la zia. Si chiama Wanda, è un dirigente importante del partito comunista polacco. Fa il magistrato e in quel periodo,siamo negli anni ’60, si può bene immaginare come viene [...] Vai alla recensione »
Alle domande provocatorie dette dalla zia a Ida "...non perdere la tua vita in un convento!" e ancora "...come puoi scegliere o pensare a di sacrificarti se non conosci la vita? Ida le concretizza dopo la morte della zia e arriva ... al "eppoi...eppoi cosa c'è, cosa facciamo insieme io e te..
Ida di Pawel Pawlikowski è un film polacco del 2013 pluripremiato che colpisce già dalle prime immagini: prima di tutto le inquadrature spesso fisse per quasi tutto il film e una composizione del quadro molto particolare, i personaggi e soprattutto la protagonista, infatti, si trovano i margini dell'inquadratura, il resto del quadro è occupato principalmente dal freddo è [...] Vai alla recensione »
IDA (POLONIA, 2014) diretto da PAWEL PAWLIKOWSKI. Interpretato da AGATA KULESZA, AGATA TRZEBUCHOWSKA, DAWID OGRODNIK, JOANNA JULIG, JERZY TRELA Polonia, 1962. Negli anni del regime socialista, la giovane Anna Grusz, orfana e cresciuta in un convento di provincia, sta per prendere i voti e farsi definitivamente suora di clausura, quando la madre superiora la avverte che l'unica sua [...] Vai alla recensione »
Film in cui si racconta di una giovane donna di nome Anna la quale è fermamente decisa a prendere i voti presso il convento dove ha sempre vissuto in quanto allevata sin dalla nascita dalle suore lì residenti. Prima della cerimonia però ella ha l'obbligo di incontrare una sua zia, l'unica parente rimastale in vita che peraltro non ha mai conosciuto.
Geometria delle immagini. Intensità della storia. In una sola parola…Cinema!!! Pawlikowski gira in modo sublime, ed anche se lo fa ammiccando (con referenza) a Polanski, Kieślowski, Haneke e forse Bresson, lo fa in modo speciale. Ida è un omaggio al cinema e un grido di storia. Il film si guarda con occhi e cuore e facendo l’elenco dei temi trattati ci si accorge che, [...] Vai alla recensione »
Molto bello. Le atmosfere, i dialoghi, i paesaggi non solo ci riportano negli anni '60, ma la stessa tecnica cinematografica lo fa risultare un film DEGLI anni '60, nella sua migliore accezione. Il dualismo virtù/vizio-Narciso/Boccadoro è disegnato in modo molto efficace: la zia amante di tutti i vizi e la ragazza che vuol farsi suora.
Oscar al miglior film straniero nel 2015, il film racconta la storia di Anna, una giovane ragazza pronta a prendere i voti, ma invitata dalla madre superiora, prima di compiere la propria scelta, ad andare in visita dall'unica parente: la zia Wanda, magistrato con un passato da combattente nella resistenza antinazista, ormai 50enne caduta fra i vizi dell'alcol e dei piaceri carnali, la quale [...] Vai alla recensione »
La storia travagliata della Polonia si intreccia con quella delle due donne, protagoniste intense del film. Un Paese martoriato prima dal regime nazista e poi da quello sovietico fa da sfondo alla vita di Anna, giovanissima e verginale suora, e alla vita di Wanda, rigido magistrato nei suoi tempi migliori e disillusa cinquantenne dopo. Tre sono i Massimi Sistemi che circoscrivono le vite [...] Vai alla recensione »
Polonia primi anni 60. Anna, giovane novizia, orfana senza aver mai conosciuto i propri genitori, è stata allevata in un convento e pochi giorni prima di prendere i voti per diventare suora, viene informata dalla madre superiora, che in realtà ha una zia, che non si era mai presa cura di lei. La zia, sorella di sua madre, è una cinquantenne ex-procuratore, colta, comunista, [...] Vai alla recensione »
Film candidato e forse favorito agli Oscar 2015 nella categoria di Miglior film straniero. Polonia, 1962. La giovane Anna è cresciuta in convento e come molte orfane viene indirizzata alla vita monastica. Prima di prendere i voti però viene a sapere dalla madre superiora dell'esistenza di una parente ancora in vita. Trova quindi opportuno andare a trovarla.
In un mondo dai gusti ciclici come quello della musica rock è capitato più volte che alcuni artisti si rifacessero a sonorità di un periodo precedente e vi applicassero una tale dedizione da essere pari (o anche meglio) rispetto agli originali: negli anni Ottanta, i Chesterfield Kings furono tra i migliori fra coloro che riportarono in vita – anche negli aspetti esteriori [...] Vai alla recensione »
Il disastro della shoà è stato oggetto di centinaia di film, belli, bellissimi, irridenti, rigorosi. Con Ida il regista polacco Pawlikoski affronta il tema da un angolo visuale diverso; Anna è una giovane orfana in attesa di prendere i voti. La madre superiore le chiede, però, di incontrare una zia per conoscere di più del suo passato e delle sue origini.
Opera in bianco e nero,senza fronzoli,breve come un soffio ma ricco di contenuti.Lo definirei un film poetico per tutto l'insieme,che va dalla trama alla fotografia,dalla scenografia alla interpretazione dei personaggi,con particolare riferimento a Ida,la protagonista,il cui viso intenso ed espressivo,parla allo spettatore anche quando lei tace.Un film molto bello!
Nella Polonia degli anni 60, in pieno regime socialista, Anna è una giovane novizia in attesa di prendere i voti. Ha sempre vissuto nel convento dove fu lasciata dai parenti alla morte della sua famiglia. Rintracciata la zia, la madre superiora invita Anna ad andare a trovarla e chiarire la sua storia prima di entrare per sempre in convento.
Ida è una novizia prossima a prendere i voti, nella Polonia degli anni '60. Prima del grande passo, la Badessa le comunica che ha una zia che fa il Giudice in città, che però non ha mai voluto saperne di lei che è stata affidata alle monache ancora in fasce. La Badessa la spinge ad andare a trovarla e a conoscerla, probabilmente come una prova da superare prima di prendere [...] Vai alla recensione »
Iniziamo a porci la domanda essenziale : perchè Wanda, la zia di Ida, si suicida gettandosi dalla finestra ? ( citazione del buon poliziotto Matteo ne "La meglio gioventu"?) E' chiaro che la sua vita non ha senso. Lei , procuratrice legale "Wanda la Rossa" ha mandato al patibolo decine di assassini , ma rimane impotente di fronte a chi ha materialmente ucciso suo figlio e distrutto la sua famiglia [...] Vai alla recensione »
Regola non scritta per produttori cinematografici rampanti: candidate all'Oscar un film appena decente sulla shoah e avrete ottime probabilità di vincerlo. Se poi sullo sfondo dell'olocausto aggiungete la desolazione del socialismo reale ai tempi del patto di Varsavia, le probabilità divengono certezza. Questi i meriti del film di Pawlikowski, il resto si riduce a un freddo [...] Vai alla recensione »
Il mio non è un commento ma una critica e non la pubblicherete, ma almeno la leggerete. Avevo intenzione di vedere questo film, quindi vado su Mymovies come sempre per dare un'occhiata alle recensioni. Leggo la recensione principale di Giovanni Ottone, che tranquillamente mi racconta tutta la trama del film......e non è la prima volta.....mah....
nello squallore della polonia, penso degli anni '60, la tragedia di questa famiglia di ebrei, ormai sterminata dai vicini che si sono imposessati della loro casa dopo averli uccisi e sepolti nel bosco: padre, madre e figlio piccolo, commenta il padre del'assassino: erano brava gente. Salva solo la figlia, Ida, perchè molto piccola e poteva anche non essere riconosciuta come ebrea.
Film d'autore girato in un delicatissimo bianco e nero, in soli 80 minuti Pawel Pawlikowski ci regala un opera notevole, lucida, quasi incantevole. La composizione delle immagini è notevole, praticamente perfetta. Ida è un gran film, semplicemente perfetto, anche se forse potrebbe risultare (solo in certe parti) un pochino freddo, le due protagoniste poi sono bravissime.
Nulla da aggiungere agli ottimi giudizi già espressi da tutti i commentatori. Rilevo soltanto il grande piacere di non dover ascoltare il solito commento musicale in sottofondo perché non c'è. La musica c'è, ma fa parte del racconto ed è significativa. Per quasi tutto il film si sentono soltanto i dialoghi e i suoni dell'ambiente, così vivi [...] Vai alla recensione »
Lo so, andare al cinema per vedere un film polacco, in bianco e nero, che parla di una suora che cerca la tomba dei genitori non è la vostra idea di divertimento. Ma la vita è fatta spesso di sofferenza e allora perchè non aggiungere questa esperienza a quella volta che siete rimasti senza benzina sulla tangenziale, o quando vi siete resi conto che la vostra carta di credito era [...] Vai alla recensione »
Polonia, inizio anni 60. un paese grigio e triste, tutto impregnato dall'opprimente e dilagante comunismo sovietico. l'incontro di una novizia, prossima ai voti finali, e di una sconosciuta zia, ben allineata al partito, ex militante durante la seconda guerra mondiale, oggi magistrato con grande potere e indicata come wanda la sanguinaria. Le due donne a confronto.
Un film fatto di silenzi, un road movie atipico con protagoniste un' orfana cresciuta dalle suore in attesa di prendere i voti (Anna) e sua zia alla ricerca dei genitori della prima. Il viaggio delle protagoniste è anche una ricerca di se stesse nel quale la freddezza e il cinismo della zia si mettono in contrapposizione con la bontà e la religiosità della suora.
E' un film di una bellezza e precisione ...devastanti. Un grandissimo capolavoro.
Tutto pefetto anche nella sua essenza e nelle assenze. No al colore che non aggiungerebbe descrizione, no a cinemascope per delle vite vissute in "spazi di manovra" angusti e regimati, no alla musica perché in queste vite pare non esserci posto per la bellezza fine a se stessa. Quasto film non ha vie di mezzo perché parla di vite vissute agli estremi, dove il compromesso non [...] Vai alla recensione »
Amo i film che fanno riflettere, le religioni, il sacro e il profano, la barbarie dei collaboazionisti e la poca lungimiranza dei vincitori. La depressione il suicidio e poi ho trovato stupefacente l'amplesso della suora che poi decide di prendere i voti seguendo il consiglio della zia "Se non hai provato che sacrificio è?" Credo di aver capito bene che la zia non è una [...] Vai alla recensione »
Nelle ombre della Varsavia del 62' , dopo anni s'incontro zia e nipote, una ex giudice l'altra aspirante suora, si mettono alla ricerca dei loro cari dalla mano nazista sepolti e [...] Vai alla recensione »
Nelle ombre della Varsaviadel62' , c'è l'incontro tra un ex giudice ed un'aspirante suora , tra vendette non consumate alla ricerca della terra dei sepolti. E con un e poi.
Due donne che si conoscono appena partono per un viaggio che finirà per avvicinarle mettendole al tempo stesso di fronte a una rivelazione terribile. A raccontarlo così il bellissimo Ida, terzo film di un grande talento polacco cresciuto fra Germania, Italia e Inghilterra, potrebbe essere un noir anni 40, uno di quei gialli senza soluzione in cui le colpe e i sospetti tornano dal passato per addensarsi [...] Vai alla recensione »
I film "difficili" si dividono in due categorie: quelli coerenti e necessari e quelli astrusi e mistificatori. «Ida» del polacco operante in Inghilterra Pawlikowski, che appartiene tassativamente alla prima, va difeso dalla scure del mercato e recuperato, con la predisposizione giusta, da più spettatori possibili perché il suo austero bianco e nero non è inquinato da retorica, la sua scabra ambientazione [...] Vai alla recensione »
La fotografia è giocata sul magnifico bianco e nero dei primi lavori di Polanski, e del resto siamo nel 1962, anno di uscita di Il coltello nell'acqua. Eppure questo è un film che nessuno nella Polonia di allora avrebbe potuto girare. Allevata in un convento cattolico e in procinto di prendere i voti, la virginea Anna si reca in città per conoscere la zia magistrato.
Sarebbe bello che questo film, Ida, riuscisse a valicare i limiti di un pubblico ristrettissimo da festival (ha partecipato all'ultima edizione di quello torinese). Emana un profumo molto vintage da "nuovo cinema" dell'est europeo a cavallo tra anni 50 e 60 (i primi Polanski e Skolimowski, o un possibile sviluppo del meraviglioso Cenere e diamanti di Wajda), ma senza fare del proprio look un feticcio. [...] Vai alla recensione »
Due donne nella Polonia dei primi anni 60. Anna, giovanissima e acerba della vita, sta per diventare suora nel convento che da piccola orfana l'ha cresciuta; Wanda, sua unica zia vivente, è ben più adulta ed esperta del mondo con un passato da pubblico ministero comunista durante la Seconda guerra mondiale. Anna la incontra, e da quel momento cambia il suo destino a partire dalla scoperta di chiamarsi [...] Vai alla recensione »
Una ragazza orfana sta prendendo i voti da suora. Si reca da una zia per scoprire il suo passato, che sarà sorprendente, a iniziare dalla religione di appartenenza. Nel frattempo conosce un giovane jazzista. Composizione raffinata e magnifica, in un bianco/nero contrastato, immerso in un paesaggio dolente e malinconico, girato per di più in 4/3. Distribuisce la padovana Parthenos.
Chi mai andrà a vedere un film polacco, in bianco e nero, ambientato nel 1962, che parla di una novizia e di sua zia? Uno spettatore (masochista) su mille, probabilmente. Peccato, perché è un melò asciutto e struggente, anche se certo indigesto ai divoratori di popcorn. Molto brave le due protagoniste, di cui è impossibile tenere a mente il cognome, come del resto quello del regista.