Titolo originale | Pina |
Anno | 2011 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Germania |
Durata | 100 minuti |
Al cinema | 1 sala cinematografica |
Regia di | Wim Wenders |
Attori | Pina Bausch, Regina Advento, Malou Airaudo, Ruth Amarante, Rainer Behr Andrey Berezin, Damiano Ottavio Bigi, Bénédicte Billet, Ales Cucek, Clementine Deluy, Josephine Ann Endicott, Lutz Förster. |
Uscita | venerdì 4 novembre 2011 |
Tag | Da vedere 2011 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 3,85 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 15 aprile 2020
Un film in 3D dedicato all'acclamata coreografa e ballerina Pina Bausch da parte dell'amico Wim Wenders. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 1 candidatura a BAFTA, ha vinto un premio ai European Film Awards, In Italia al Box Office Pina 3D ha incassato 1,3 milioni di euro .
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ASSOLUTAMENTE SÌ
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Nel 1985 Wim Wenders vede per la prima volta "Café Müller", nel quale la coreografa tedesca capofila del teatrodanza, Pina Bausch, danza per 40 minuti insieme ai suoi ballerini sulla musica di Henry Purcell. Ne nasce un'amicizia lunga vent'anni e il progetto di un film insieme, che comincia a concretizzarsi nel 2008, con la scelta del repertorio da filmare ('Café Müller', 'Le Sacre du Printemps', 'Vollmond' and 'Kontakthof') ma s'interrompe un anno dopo, con la morte di cancro della stessa Bausch. La familiarizzazione con la tecnica del 3D fornisce a Wenders la spinta per girare il film, il tassello mancante per completare l'opera.
Tanti erano già gli indizi, infatti, di un incontro naturale e proficuo tra il cinema di lui e il lavoro di lei: dalla genesi del Tanztheater negli anni Settanta, dentro un momento di forte messa in discussione della cultura precedente, di reinvenzione necessaria e di assoluta libertà creativa; e l'ispirazione neorealista ma profondamente psicologica, per cui i gesti nascevano dal contributo personale dei ballerini, interrogati sul loro vissuto e chiamati a scrivere una lingua nuova con il corpo, la parola, l'abito "civile" anziché il costume di scena, la nudità. E poi, ancora, il viaggio goethiano alla scoperta dei luoghi del mondo e la fortissima connotazione pittorica degli allestimenti creati da Pina Bausch: di tutti, l'incontro probabilmente più ravvicinato con la ricerca di Wenders.
In Pina e per Pina, il regista tedesco ritrova dunque la materia che sa impastare, l'emozione e l'energia che mancavano da tempo al suo cinema (fatta salva l'ispirata eccezione di Non bussare alla mia porta). Portando i componenti dell'ensemble di Wuppertal in locations industriali o naturali (che evocano i migliori scatti del Wenders fotografo) dà nuova vita ai passi di danza, per contrasto o più spesso in ragione di una tensione condivisa, che invoca e provoca il limite, delle forze umane e naturali, e spazza via dal progetto ogni aura mortifera o agiografica.
Completano il film le interviste alle persone che hanno ballato con Pina, uomini e donne, nuove leve e suoi coetanei, provenienti da tutto il mondo. Wenders li riprende in silenzio e associa la voce in over, come a voler estrapolare i loro pensieri, in un movimento circolare che rincorre la loro sete di carpire ciò che la maestra, tanto amata e temuta, pensava di loro o sentiva danzando, dietro un silenzio che difficilmente interrompeva, se non per ammonire: "continuate a cercare". Lei, che un suo stretto collaboratore ricorda con l'immagine della sua casa, come un grande attico pieno di cose, si nutriva dei gesti e delle anime dei suoi danzatori, restituendo loro un'immagine di rara forza, che cozzava col suo corpo scheletrico e il volto esangue. Wenders stesso sembra essersi cibato di quella forza, averne ingurgitato un boccone che gli è entrato in circolo e ce lo ha restituito più "in vena" che mai.
Si rimane travolti e disorientati dalla cascata di emozioni e sensazioni che colpisce dritto come un pugno gli occhi e la mente degli spettatori attraverso immagini di rara bellezza che inevitabilmente lasciano il segno: è uno spettacolo eccezionale ed unico. E Wim Wenders è bravissimo nel dare quel valore aggiunto che solo il cinema poteva dare, girando in esterni dei pezzi eseguiti [...] Vai alla recensione »
Una artista che ha reinventato la danza. I suoi danzatori animano coreografie visionarie. La potenza del corpo esprime i sentimenti umani, lasciando lo spettatore estatico. Un Corpo che riesce a mantenere tutta la sua componente umana, esaltatandola al sommo grado. Un film assolutamente imperdibile.
Wenders inizia questo progetto con Pina Bausch, ma purtroppo lei morirà prima del termine della lavorazione del film. Forse sarà per questa ragione che Wenders ha scelto di raccontare ciò che di lei è ancora vivo nel Tanztheater Wuppertal. La grande coreografa resta dunque una figura sullo sfondo. Brevi testimonianze di ogni componente attuale di questo straordinario corpo di ballo sono alternate a [...] Vai alla recensione »
Il neologismo “rimediazione” sta a indicare il passaggio, la traslazione di un'immagine, di una rappresentazione da un medium all'altro. In questo film di Wim Wenders sulla coreografa tedesca Pina Baush abbiamo addirittura un intreccio, una tessitura vera e propria di rimediazioni. Il primo medium della rappresentazione è la danza, la quale trasla in quello del teatro, che [...] Vai alla recensione »
Sarà anche solo una mia impressione, ma Wim Wenders è uno che ha ormai poco da raccontare: è però innegabile che lo sappia fare molto bene come dimostra questo splendido lavoro sull’arte di Pina Bausch. Va innanzitutto sgombrato il campo da un equivoco: non ci troviamo davanti a un documentario, almeno nel senso che si dà di norma al termine, sulla grande ballerina [...] Vai alla recensione »
Wim Wenders porta in scena una straordinaria interprete della danza, Pina Bausch, coreografa, danzatrice e creatrice del Tanztheater di Wuppertal. Pina Bausch aveva una incredibile capacità di “vedere” quello che gli altri non vedevano: vedeva capacità e possibilità nei suoi stessi artisti prima ancora che loro potessero rendersene conto.
Il documentario di Wim Wenders è un omaggio a Pina Bausch, anima e inventrice di un modo di fare danza, completamente diverso dal balletto classico. Purtroppo giunse postumo, perché viene terminato nel 2011, aggiudicandosi il premio EFA, un premio all’eccellenza cinematografica europea; la persona alla quale era dedicato il film era scomparsa nel 2008.
Pina, film(2011) di Wim Wenders con i danzattori Pina Bausch, Regina Advento, Malou Airaido, Ruth Amarante, Rainer Behr, Andrey Berezin, Damiano O.Bigi, Bénédicte Billet, Ales Cucek, Clementine Deluy, Josephine A.Endicott, Lutz Förster Film indicibilmente bello ispirato alla sublime danzatrice e coreografa tedesca Pina Bausch, direttrice [...] Vai alla recensione »
La stereoscopia costituisce senza dubbio una delle più importanti innovazioni nel campo del cinema, tuttavia sono veramente pochi finora i registi che sono riusciti a sfruttare al massimo le potenzialità espressive di questa tecnica. Wenders è sicuramente tra questi, e ci riesce, non con un film ordinario, ma con un documentario su una forma d’arte, il teatrodanza, finendo [...] Vai alla recensione »
Omaggio del regista Wim Wenders alla coreografa tedesca sua amica Pina Bausch, morta di cancro nel 2009. Attraverso le interviste ai componenti della sua compagnia ed alle performances teatrali degli stessi tratte dagli allestimenti dei suoi spettacoli, il film presenta e descrive la concezione che la Bausch aveva della danza e dell'arte in generale.
Pina 3D non è "solo" cinema! E' arte pura,totale! Corpo e mente, gioia e dolore, sudore e respiro, natura ed architettura, gesti e pittura! E' solitudine ed incontro. E' rivoluzionario perchè racconta l' amore e l'armonia e la bellezza di corpi come i nostri non divi ma vivi. Grazie Wim
L'aver potuto assaporare nei minimi particolari lo splendore del ballo, lo si deve, in questo film, al cinema. Quanto si perde stando fermi in una platea, quanto dei preziosi e ricercatissimi e studiatissimi fino all'esasperazione movimenti del corpo all'interno di un movimento del ballo ? Lo rivela la videocamera che, in "Pina" oltre alla grandezza della ballerina coerografa, [...] Vai alla recensione »
Wenders è uno dei registi viventi che apprezzo di più in assoluto. La sua carriera è costellata di capolavori imperfetti, di intuizioni illuminanti, di opere che hanno contaminato i generi con un linguaggio poetico e immagini pregnanti, che hanno anticipato spesso lo “spirito del tempo”. Da “Nel corso del tempo” a “Paris, Texas”, da “Il cielo sopra Berlino” a “Fino alla fine del mondo”, da “Lisbon [...] Vai alla recensione »
Voglio solo segnalare che a Roma lo fanno in solo tre dico tre sale. In nessuna multisala. È una vergogna.
Per capire da dove viene la tua forza...Il tuo corpo smagrito occulta mel mistero la Fonte della tua Energia. La stessa che trasmetti ai tuoi ragazzi, che al pari di figli ami, sia pure temprandoli nel ritmo serrato di un inceder di percorsi duri che non dan tregua e pace... Ad alcuno. La prima volta che ti vidi subito un'altra immagine mi giunse dai tempi antichi dell'Espressionismo! Un'altra donna [...] Vai alla recensione »
Ho per Pina Bauch una ammirazione e quasi un affetto profondi. La considero artista pura, la cui opera ha prodotto bellezza, e la bellezza è benefica: dà coraggio. Ora, questo omaggio di Wim Wenders va preso per ciò che è, un omaggio appunto. Protagonista assoluta è la danza, la danza di Pina, raccontata attraverso gli spettacoli più noti e significativi [...] Vai alla recensione »
Per me neofita della danza e di Pina Bausch (a parte la sua performance nel film di Almodovar) e' stata una bella sorpresa, anzi una doppia bella sorpresa... assaporare la visione concettuale della danza dell'artista tedesca e apprezzare la messa in scena cinematografica di Wenders. Al contrario di quanto letto in giro non e' vero che e' un film noioso.
il film di Wim Wenders, dedicato alla celebre coreografa tedesca Pina Bausch, è uno di quei film che fa bene al cuore e alle pupille . Emozionanti coreografie unite al fascino trascendentale della macchina da presa di un regista sofisticato e di classe ed una colonna sonora strepitosa fanno di PINA un film unico e spettacolare, sono rimasto incantato dalla freschezza e dalla forza [...] Vai alla recensione »
Non ho visto la versione in 3D, tecnica osannata in primis dalle stesso regista e poi da chi ne ha gustato l’effetto prodotto sullo spettatore dal sentirsi quasi insieme ai danzatori sulla pedana, cogliendo tutti i dettagli della coreografia. Ma, nonostante ciò, sono molto contenta di aver visto e sentito lo spettacolo, immedesimandomi col pensiero nello sguardo profondo, ora triste ora luminoso, della [...] Vai alla recensione »
Se nella poesia una parola è una parola, la danza di Pina Bausch è stata il superamento escatologico di questo limite. La danza attraversa l'anima dei suoi interpreti, li cattura, si "traveste" nel/con il corpo e libera ogni recondito pensiero che affligge. Ogni gesto, atto, movimento è parola oltre la parola, significante nel silenzio che svela la solitudine entro cui ciascuno di noi si dibatte.
Se nella poesia una parola è una parola, la danza di Pina Bausch è stata il superamento escatologico di questo limite. La danza attraversa l'anima dei suoi interpreti, li cattura, si "traveste" nel/con il corpo e libera ogni recondito pensiero che affligge. Ogni gesto, atto, movimento è parola oltre la parola, significante nel silenzio che svela la solitudine entro cui ciascuno di noi si dibatte.
Non sono mai stato ad un balletto di Pina Bausch, ma devo dire che vederlo sullo schermo è stato splendido ed emozionante. Wenders, dopo il plof di Palermo Shooting, si è rialzato, tornando a fare cinema di grande qualità. Certo il taglio del film è indubbiamente documentaristico, ma mai banale o noioso, e alla fine il risultato è molto positivo.
Più che chiamarlo film chiamiamolo docufilm.Premetto che non conoscevo Pina Bausch.Mi sono lasciato portare dalle immagini di Wenders in un mondo a me perlopiù sconosciuto.Temevo la noia mortale prima di entrare in sala(sia chiaro,non è un film da popcorn,pero' nemmeno da flebo!)invece i 105 minuti di pellicola sono passati senza troppe crisi.
non desidero commentare. il film è bellissimo e non ci sono parole. vorrei sapere come si chiama il brano eseguito da un ballerino solo con abito gessato su musica credo di caetano veloso. potrebbe essere anche una parte di un balletto. chi ne sa di più?
Ogni modo di espressione ha il suo linguaggio specifico. Il linguaggio del cinema in questo film è perfetto per raccontare la storia di Pina, della sua danza, dei sui ballerini delle loro emozioni, del loro stato di perenne ricerca... Ma guardando i balletti ho avuto l'impressione, pur apprezzandone l'oggettiva bellezza, di non comprendere pienamente il linguaggio della danza [...] Vai alla recensione »
Una fotografia incredibile.. un linguaggio corporeo che supera ogni verbalità, che fa sentire le emozioni quasi tangibili... etereità di corpi che si muovono inconsisteeeenti e che parlano alle anime!
Devo ammettere che il fatto che il film fosse in 3D, mi ha lasciato molto perplesso. Oltre al solito problema di affaticamento agli occhi, temevo di trovarmi ad assistere ad un film carico di effetti speciali e poco di più. Invece il film mi davvero entusiasmato e l'uso del 3D p stato fantastico! Mi dava la sensazione di essere in mezzo alla scena con i danzatori ed insieme agli elementi [...] Vai alla recensione »
L'impressione è che i movimenti di danza, meravigliose ma non attraversate da da un filo narrativo identificabile diano godimento e gioia più a chi le fa che a chi le guarda.
a parte il fatto che la teconologia 3D è ridondante ed imbarazzante (se volete constatarlo, togliete gli occhiali 3d durante il fim e guardate le facce allampanate delle altre persone in sala), il connubio tra wim wenders e le scene di danza è a dir poco soporifero. ho visto centinaia di film nella mia vita e oggi, per la prima volta, durante pina 3d, ho deciso di lasciare la sala cinematografica [...] Vai alla recensione »
Pina Bausch, Wim Wenders una chimica che evoca un primato culturale Quello tedesco guida europea e del mondo prima che arrivasse Il nazismo anomalo sproporzionato a decapitarlo Quella Germania significa Weimar, Espressionismo Bauhaus cinema e teatro E poi tendenze culture e movimenti legislatori per il mondo Wenders&Bausch riproduce quella qualità e parte di quel romanticismo
BERLINO. Ecco Wenders. Il guru del cinema d'autore. Berlinese di elezione, americano per amore di John Ford e di Easy Rider, cittadino del cinema, e del mondo. Il regista degli angeli sopra Berlino, dei viaggi dello sguardo fino alla fine di ogni orizzonte. Sessantasei anni, e la voce di sempre. Quieta, precisa, con una dolcezza nitida, straordinaria in un tedesco. Racconta il suo primo film in 3D, Pina.
Chi ama l'universo espressivo della tedesca Pina Bausch, geniale capofila del teatrodanza, potrebbe avere qualche stretta al cuore di fronte a "Pina", l'omaggio dedicatole da Wim Wenders, concepito in principio insieme alla stessa coreografa, e divenuto in seguito un ritratto post-mortem (Bausch è scomparsa a inizio riprese). C'è infatti un quid, nel teatro "bauschiano", che i suoi estimatori vi ritroverann [...] Vai alla recensione »
Recensendo un film particolare come questo, non è facile né prudente rivolgersi al «pubblico» (se con tale termine s’intende una massa indifferenziata di consumatori di pellicola). Eppure tutti gli interessati a un viaggio tridimensionale nella bellezza e l’eleganza dei corpi potranno misurare la portata dell'evento in «Pina», l’omaggio in 3d di Wim Wenders alla Bausch, leggendaria danzatrice, coreografa [...] Vai alla recensione »