Un sorriso amaro, macchiato dal sangue, è la storia segreta del mondo che nessuno vi racconterà, quasi nessuno.
Siamo nell'america di Nixon, in un mondo diviso tra le due superpotenze che mai come adesso sono vicine allo scontro nucleare: l'umanità si guarda allo specchio.
E' sullo sfondo di una morte globale che seguiamo la morte dei supereroi: gli eroi neri, quelli meglio sentiti perché pieni di sentimenti umani. Per un decreto di Nixon tutti gli eroi sono costretti ad abbandonare le strade, a togliersi la maschera, a diventare spettatori del sogno americano che si avvera. La morte di uno di loro, il Comico, dara il via all'indagine di Rorschach verso la verità, verso il killer di maschere: sarà il suo intervento che porterà a riunire il gruppo dei Watchmen sempre più lontani, sempre più civili, sempre più divisi.
Una separazione che è anche la loro morte, intesa come morte degli eroi, non c'è più spazio per loro.
Nel vortice di violenza, indagine dell'uomo e investigazione si arriverà alla resa dei conti, di cui nessuno sa e deve sapere: ma Snyder (abile regista come ha mostrato anche in "300" e "Il regno di Ga' Hoole") ha per le mani un diario che ci guiderà tra le polveri sollevate dal decadimento.
I supereroi sono qui resi al massimo del loro potenziale: sono la mitologia moderna, sono l'espressione del nostro desiderio di ricerca di uno stato superiore dell'uomo; come gli dei pagani, sono simili a noi ma con dei poteri, non sono ne buoni ne cattivi ma agiscono al meglio delle loro potenzialità.
Ma da tali poteri derivano scelte diverse; Il film ci mette di fronte a delle maschere che racchiudoo vite travagliate, ma pur sempre vite, fatte di trascorsi e bivi.
Il Dottor Manhattan è il più potente, un dio onniscente e onnipresente: tale superiorità lo porterà a distaccarsi dalla natura umana? il potere ci allontana da noi stessi?
Ozymandias, l'uomo più intelligente del mondo, forte, veloce e miliardario: come utilizzarà le sue infinite risorse e la sua grande mente? il suo razionalizzare gli farà perdere di vista la compassione, l'umanità?
Il Comico: cattivo, forte, feroce, sadico; ha commesso tante atrocità ma in guerra e ora si trova ad affrontare una realtà che sa essere ancora più spietata, lo porta a togliersi quella maschera di cinismo che lo proteggeva, pensava il peggio per non rimanere ferito.
Rorschach, l'enigamtica maschera di chi non è più umano, per le troppe efferatezze a cui ha assistito: senza compromessi, diviso tra un senso della giustizia puro e una violenza ferina e vorace: c'è posto per lui nel nuovo mondo che vede l'alba?
Con una regia sapiente, tra sfondi bui come il futuro incerto che incombe su di noi, si trasporta sullo schermo il nostro disorientamento verso il futuro.
Ci accorgiamo che il tempo violento ma dignitoso volge al termine, non è la giustizia a regnare ma la politica e la legge, anche quando non sa essere giusta.
I due mondi ormai sono vicini allo scontro, solo uno potra sopravvivere, l'era del compromesso o l'era dei principi: il finale di un film che ha il sapore dell'epica, con guerrieri pronti a sfidarsi fino alla morte, ci darà la risposta.
Ci rimane il sorriso tra le lacrime del Comico perché, comunque vada sarà una menzogna, c'è sempre un gruppo di pochi che decide per tutti noi.
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