The Last Kiss

Banalmente stereotipati sul modello italiano, i personaggi annaspano e si dibattono come anguille in un secchio troppo stretto e troppo affollato. Michael: più che un protagonista è un tronco d'olmo trascinato dalle correnti dei sensi di colpa. Ma meno espressivo. Jenna: il personaggio più inutile di tutti e 115 minuti di pellicola. Se non urlasse tanto, nessuno si accorgerebbe che fa' parte della storia anche lei. Chris: è l'unico artefice del sussulto di dignità che scuote la pellicola, il vero involontario protagonista della vicenda, il ponte tra la "fuga dal mondo dei sogni" e il mondo reale. Kim: troppo disinibita per essere una lolita, troppo pudica per il Sunset Boulevard. Definirlo un personaggio grottesco non rende. Più che un remake del piccolo grande capolavoro italiano, sa di pessima parodia. Involontariamente comico, si regge su una sceneggiature inesistente e su una recitazione imbarazzante. Zack Braff in comune con l'eccellente Accorsi ha solo i 3 ettari di labbra; Jacinda Barret ha dato il meglio di sè nella parte della pseudo lesbica in "Bridget Jones", (e ho detto tutto); Rachel Bilson, ripeto, è semplicemente grottesca. Nonostante siano poco più che camei, si salvano Blythe Danner, (che oltre ad essere la madre di Gwyneth e Jack Paltrow, è un'attrice con un cv da inchino), e Casey Affleck, (fratello di Ben, protagonista del piccolo gioiellino cinematografico "Gone Baby Gone"). Muccino dovrebbe citarli per danni all'immagine... Noioso, insulso, inutile.