125
|
lunedì 10 settembre 2007
|
bello nn lo so
|
|
|
|
nn lo so se è bello nn l ho visto
[+] non lo sai?
(di franco manontroppo)
[ - ] non lo sai?
|
|
[+] lascia un commento a 125 »
[ - ] lascia un commento a 125 »
|
|
d'accordo? |
|
stefano
|
giovedì 10 maggio 2007
|
la ricerca della purezza
|
|
|
|
Peccato che tra tutte le recensioni e commenti che ho letto, non ho trovato nessun riferimento a quello che ritengo che sia il vero significato del film: la ricerca della purezza. Tutto nel film è incentrato simbolicamente su questo tema; non a caso il protagonista ossessionato da questa sua costante ricerca, è un orafo! Ma quando conosce questa ragazza, pensa di cambiare direzione, e inseguire questa sua idea nei sentimenti e nel corpo della donna; infatti a quel punto del film abbandona la sua professione (molto significativa è la scena in cui tutto viene portato via, compresa la vernice, per trovare residue tracce di oro) per dedicarsi interamente al perseguimento della sua ricerca in lei.
[+]
Peccato che tra tutte le recensioni e commenti che ho letto, non ho trovato nessun riferimento a quello che ritengo che sia il vero significato del film: la ricerca della purezza. Tutto nel film è incentrato simbolicamente su questo tema; non a caso il protagonista ossessionato da questa sua costante ricerca, è un orafo! Ma quando conosce questa ragazza, pensa di cambiare direzione, e inseguire questa sua idea nei sentimenti e nel corpo della donna; infatti a quel punto del film abbandona la sua professione (molto significativa è la scena in cui tutto viene portato via, compresa la vernice, per trovare residue tracce di oro) per dedicarsi interamente al perseguimento della sua ricerca in lei. Purtroppo la purezza assoluta è una pura astrazione, quindi irrealizzabile in questo mondo. La differenza tra la propria aspirazione e ciò che riusciamo a ottenere realmente, è da sempre causa dello sconforto umano. Vittorio aveva perso in partenza, tentando di realizzare un'utopia. Il finale non poteva essere che drammatico.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a stefano »
[ - ] lascia un commento a stefano »
|
|
d'accordo? |
|
medz
|
mercoledì 25 aprile 2007
|
tre metri sotto terra
|
|
|
|
C'è un cinema italiano che sta morendo, sicuramente; ma c'è senza dubbio un cinema italiano che sta nascendo, ed è questo; si continua a parlare di crisi in tutte le sue declinazioni, ma a nessuno gli salta in mente di valutare di più film come questi, diversi, originali, affascinanti. Se vogliamo continuare a sorbirci i personaggi stereotipati di Muccino in eterno oppure qualche altro film qualsiasi, facciamo pure; ma se vogliamo cercare vero cinema e soprattutto la voglia di registi come Garrone di dire qualcosa d'altro, di imporsi, di dare forza ad un arte che in Italia oramai ha ben poca forza, è impossibile non amare un film del genere. E' inutile negare che ti affascina, ti affascina come il personaggio nudo, crudo, duro, chiuso, forse folle, di Vittorio, interpretato da Trevisan, che, come insistono i vari critici, attore non è; si può dire "preso dalla strada", ma che forse proprio per questa sua caratteristica e per il fatto che non abbia velleità attoriali come un qualsiasi personaggio uscito dal Grande Fratello, costruisce un personaggio che arriva dritto dove vuole arrivare; un film così reale, che nella prima parte sembra quasi un documentario sulla storia, tant'è il distacco delle inquadrature, quasi nascoste dietro piante o muri, che filmano una storia in cui tutti i personaggi (intendo anche i minori, camerieri, agenti immobiliari ecc.
[+]
C'è un cinema italiano che sta morendo, sicuramente; ma c'è senza dubbio un cinema italiano che sta nascendo, ed è questo; si continua a parlare di crisi in tutte le sue declinazioni, ma a nessuno gli salta in mente di valutare di più film come questi, diversi, originali, affascinanti. Se vogliamo continuare a sorbirci i personaggi stereotipati di Muccino in eterno oppure qualche altro film qualsiasi, facciamo pure; ma se vogliamo cercare vero cinema e soprattutto la voglia di registi come Garrone di dire qualcosa d'altro, di imporsi, di dare forza ad un arte che in Italia oramai ha ben poca forza, è impossibile non amare un film del genere. E' inutile negare che ti affascina, ti affascina come il personaggio nudo, crudo, duro, chiuso, forse folle, di Vittorio, interpretato da Trevisan, che, come insistono i vari critici, attore non è; si può dire "preso dalla strada", ma che forse proprio per questa sua caratteristica e per il fatto che non abbia velleità attoriali come un qualsiasi personaggio uscito dal Grande Fratello, costruisce un personaggio che arriva dritto dove vuole arrivare; un film così reale, che nella prima parte sembra quasi un documentario sulla storia, tant'è il distacco delle inquadrature, quasi nascoste dietro piante o muri, che filmano una storia in cui tutti i personaggi (intendo anche i minori, camerieri, agenti immobiliari ecc.ecc.) non fanno distinzione tra realtà e finzione e il risultato è stupefacente; mai visti dialoghi più veri e ben costruiti (uno su tutti il primo, quello dell'incontro); poi dopo metà film è impossibile non cadere nel vortice di, possiamo dire, male che investe la storia. Il male, ecco quello di cui ci parla Garrone; il fascino del male e, in un certo senso dell'inconscio; Vittorio altro non è che il Peppino di quell'altro magnifico film che è "L'imbalsamatore", e Sonia altro non è che Valerio; personaggi poco spiegati? Certe cose non si possono spiegare... Dopotutto non capivamo neppure perchè Valerio rimaneva in fondo affascinato da quel brutto piccoletto maligno che era Peppino, e nemmeno qui capiamo fino in fondo perchè Sonia si innamori di un personaggio così inquietante; è il fascino del male, è lo stesso motivo per cui noi rimaniamo affascinati da questo film, ed è inutile che tentiamo di rifiutarlo, di dire che non ci ha colpito, perchè certi film rimangono nel profondo, non si cancellano. Se tentiamo di scacciarlo è forse per paura, perchè quello che si dice qui, è quello che sta dietro le cose, dietro le persone, sono quei mondi che non osiamo contemplare, che vogliamo cancellare godendoci allegramente le false avventure sentimentali di "Tre metri sopra il cielo"; ma qui siamo Tre metri sotto terra e film risulta ovviamente disturbante, aggressivo, dolente; non usciremo certo dal cinema spensierati e per questo diremmo che il film era brutto; ma questo è il chiaro segno che il film ci è entrato dentro. E quando succede così è solo un bene. C'è un cinema italiano che sta crescendo, ci sono registi che hanno voglia di fare cinema (Garrone, Sorrentino, Martone, Crialese, Ferrario, Puglielli...), il sistema cinematografico italiano dovrebbe dargli più spazio.
[-]
[+] ben detto...
(di dido93)
[ - ] ben detto...
|
|
[+] lascia un commento a medz »
[ - ] lascia un commento a medz »
|
|
d'accordo? |
|
massimo
|
venerdì 2 febbraio 2007
|
mangiami pure
|
|
|
|
Forse ha visto un altro film chi non conosce la malattia narcisistica ossessiva, che è sempre irrisolta, e trova comica la scena dell'abbuffata, che rivela invece in maniera drammatica l'aggressività cresciuta in una persona che ha perso 15 chili in sei mesi. Che i berlinesi abbiano riso mi sembra una conferma. Hanno visto un altro film.
[+] condivido tuo disappunto
(di lisa)
[ - ] condivido tuo disappunto
|
|
[+] lascia un commento a massimo »
[ - ] lascia un commento a massimo »
|
|
d'accordo? |
|
alberto 86
|
sabato 8 aprile 2006
|
garrone è da tener d'occhio
|
|
|
|
Matteo Garrone è una delle poche personalità dell'attuale nostro cinema italiano da tenere d'occhio assieme agli altrettanto talentuosi Sorrentino e Martone. Ci aveva stupiti e affascinati col bellissimo e fassbinderiano "L'imbalsamatore"...ora torna con un film davvero anomalo e devastante,duro e sconvolgente."Primo amore"è una storia d'amore...ma l'amore che l'inquietante Vittorio prova per la dolce Sonia è malato,è profondamente disturbato.La spinge all'anoressia per soddisfare i suoi piaceri e cerca di modellare il suo corpo così come fa per mestiere con l'oro.Sicuramente meno affascinante e coinvolgente del precedente "L'imbalsamatore","Primo amore"è però un film che colpisce,nel bene o nel male,che riesce a non lasciare indifferenti e a farci prendere coscienza che le concezioni dell'amore sono plurime.
[+]
Matteo Garrone è una delle poche personalità dell'attuale nostro cinema italiano da tenere d'occhio assieme agli altrettanto talentuosi Sorrentino e Martone. Ci aveva stupiti e affascinati col bellissimo e fassbinderiano "L'imbalsamatore"...ora torna con un film davvero anomalo e devastante,duro e sconvolgente."Primo amore"è una storia d'amore...ma l'amore che l'inquietante Vittorio prova per la dolce Sonia è malato,è profondamente disturbato.La spinge all'anoressia per soddisfare i suoi piaceri e cerca di modellare il suo corpo così come fa per mestiere con l'oro.Sicuramente meno affascinante e coinvolgente del precedente "L'imbalsamatore","Primo amore"è però un film che colpisce,nel bene o nel male,che riesce a non lasciare indifferenti e a farci prendere coscienza che le concezioni dell'amore sono plurime. Vittorio d'altronde ama Sonia...ma la ama nel modo sbagliato,cerca di condurla nel suo tunnel malato,nella sua "lucida follia",invogliandola e alla fine costringendola a fare come lui vuole. La scelta dei protagonisti è azzeccatissima e li sentiamo particolarmente vicini(forse anche merito della parlata locale,che concede ancor più realismo),l'ambientazione e le atmosfere altrettanto.Aspettiamo con ansia il prossimo film di questo cineasta,che,almeno finora,ha regalato al nostro cinema pellicole degne di attenzione....FINALMENTE!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alberto 86 »
[ - ] lascia un commento a alberto 86 »
|
|
d'accordo? |
|
medea
|
venerdì 26 agosto 2005
|
fame d'amore (2)
|
|
|
|
Prima avevo dimenticato le stelle!!!
|
|
[+] lascia un commento a medea »
[ - ] lascia un commento a medea »
|
|
d'accordo? |
|
medea
|
venerdì 26 agosto 2005
|
fame d'amore
|
|
|
|
Matteo Garrone che già con L'imbalsamatore aveva dimostrato notevole talento nel narrare storie borderline, conferma con "Primo amore" la volontà di non accontentarsi di soluzioni facili e scontate nè a livello tecnico nè tantomeno a livello tematico-espressivo.
Il risultato è di staziante bellezza grazie anche alle prove notevolissime di Vitaliano Trevisan e di Michela Cescon, straordinaria attrice teatrale in trasferta sul grande schermo.
Un plauso, doveroso, ai grandi musicisti della Banda Osiris.
|
|
[+] lascia un commento a medea »
[ - ] lascia un commento a medea »
|
|
d'accordo? |
|
anonimo
|
domenica 15 maggio 2005
|
errata corrige recensione
|
|
|
|
se non sbaglio il protagoista del film è Vicentino. So che può sembrare una cavolata, ma ne passa di differenza. La città dove si lavora l'oro è Vicenza
|
|
[+] lascia un commento a anonimo »
[ - ] lascia un commento a anonimo »
|
|
d'accordo? |
|
bluminda
|
lunedì 14 febbraio 2005
|
il ventre dell'amore
|
|
|
|
L'amore è molto vicino alla consunzione fisica...è come un nodo stretto stretto negli occhi dell'amante che simile ad uno spettatore silenzioso guarda e "possiede" l'oggetto amato. Il "primo amore" di Garrone è un viaggio viscerale. Il ventre come ricettacolo di desiderio è un paiolo bucato dove cadono senza posa le illusioni perdute, gli incontri mancati e gli occhi che trafiggono in un giorno qualunque un angolo di strada. E' il caso che fa incontrare Vitt e Sonia...nonostante il loro appuntamento al buio...si perchè Vitt attendeva da tempo ma non lei...qualcosa che non aveva mai avuto...e invece gli capita una testa prima che un corpo. Vitt sa come plasmare, un pò come succede col metallo con cui prepara filiformi dee madri.
[+]
L'amore è molto vicino alla consunzione fisica...è come un nodo stretto stretto negli occhi dell'amante che simile ad uno spettatore silenzioso guarda e "possiede" l'oggetto amato. Il "primo amore" di Garrone è un viaggio viscerale. Il ventre come ricettacolo di desiderio è un paiolo bucato dove cadono senza posa le illusioni perdute, gli incontri mancati e gli occhi che trafiggono in un giorno qualunque un angolo di strada. E' il caso che fa incontrare Vitt e Sonia...nonostante il loro appuntamento al buio...si perchè Vitt attendeva da tempo ma non lei...qualcosa che non aveva mai avuto...e invece gli capita una testa prima che un corpo. Vitt sa come plasmare, un pò come succede col metallo con cui prepara filiformi dee madri. Eppure non considera lo "scarto", il valore aggiunto che sta nel fondo oscuro dell'altro. Vitt vuole guardare la sua stessa privazione; vuole che abbia un volto e un corpo e con questi giocare. Un gioco crudele e ossessivo quello della sottrazione. Sottrae all'amata per vedere in faccia la sua. "Anorexis" che significa mancanza di desiderio è paradossalmente legata al tentativo bulimico di possedere ciò che non si ha: la libertà dell'amato con la propria auto-condanna. Dunque è Vitt che si mutila e Sonia solo il riflesso di tale mancanza. L'amore è il morso soffocato che afferra la carne; affila il coltello per trovare le giuste fenditure...quelle che ci si attendeva venissero percorse.
Garrone è un vero Autore.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a bluminda »
[ - ] lascia un commento a bluminda »
|
|
d'accordo? |
|
alessandro pesce
|
martedì 2 marzo 2004
|
primo amore: mangiare l'altro
|
|
|
|
PRIMO AMORE
di Matteo Garrone
La patologia che affligge l'orafo vicentino Vittorio impedendogli una vita sessuo-sentimentale serena, non ha nulla a che vedere con quella che gli psicologi chiamano " sindrome di Pigmalione" ( ossia la tendenza a rifinire modellare la persona amata in modo oggettivo ), è, invece, una degenerazione narcisistica via transfer per cui un uomo assume per profondi motivi inconsci un modello fisso soggettivo che diventa "condicio sine qua non" e che soprattutto gli consente non di amare ma di " mangiare " l'altro.Nella fattispecie Vittorio cerca una donna iper magra probabilmente perchè rappresenta lo stato puro , scremato da tutto il superfluo, così da riprodurre ( ce lo suggerisce anche pedantemente e didatticamente la sceneggiatura)il risultato della lunga lavorazione e fusione che mena all'oro puro,insomma il mestiere suo e dei suoi avi.
[+]
PRIMO AMORE
di Matteo Garrone
La patologia che affligge l'orafo vicentino Vittorio impedendogli una vita sessuo-sentimentale serena, non ha nulla a che vedere con quella che gli psicologi chiamano " sindrome di Pigmalione" ( ossia la tendenza a rifinire modellare la persona amata in modo oggettivo ), è, invece, una degenerazione narcisistica via transfer per cui un uomo assume per profondi motivi inconsci un modello fisso soggettivo che diventa "condicio sine qua non" e che soprattutto gli consente non di amare ma di " mangiare " l'altro.Nella fattispecie Vittorio cerca una donna iper magra probabilmente perchè rappresenta lo stato puro , scremato da tutto il superfluo, così da riprodurre ( ce lo suggerisce anche pedantemente e didatticamente la sceneggiatura)il risultato della lunga lavorazione e fusione che mena all'oro puro,insomma il mestiere suo e dei suoi avi.
Trattasi di caso estremo ma se proviamo per un attimo a non considerare gli eccessi, plausibilmente riusciremo a specchiarci in lineee generali nel problema delle manie.Come negare, infatti, che capita a molti di voler trasformare e fagocitare la persona amata perchè assomigli a qualcosa che noi vorremmo e che non è.Avviene soprattutto quando non amiamo veramente ma siamo innamorati dell'amore, della situazione o di noi stessi.
in questo film di Garrone non c'è traccia di melò che era la nota dominante del precedente lavoro, L'imbalsamatore. Qui è tutto nudo e crudo,scientificamente reale ma proprio per questo più freddo e distante sebbene più preciso, nella storia, nelle immagini nelle scelte degli interpreti.
Rimane, e non è poco per il cinema italiano, la voglia ( non gratuita) di sgradevolezza, di livido, di ruvido,si apprezza inoltre la rappresentazione molto giusta della provincia,e la sincerità con la quale si sbatte in faccia l'egoismo dei sentimenti.
S.
----
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alessandro pesce »
[ - ] lascia un commento a alessandro pesce »
|
|
d'accordo? |
|
|