ziogiafo
|
mercoledì 20 settembre 2006
|
ispirandosi al miglior cinema italiano...
|
|
|
|
ziogiafo - La meglio gioventù - Italia 2003 - Un grande lavoro, che racconta anche se con qualche piccola imperfezione la storia di un'intera generazione che va dal 1966 al 2002. E'un film coraggioso che arriva al cuore dello spettatore, sfruttando le molteplici vicissitudini dei protagonisti che
vivono a cavallo di un periodo storico pieno di fatti di cronaca che hanno segnato in modo indelebile la vita degli italiani. Un'impresa impegnativa per il bravissimo regista Marco Tullio Giordana che ha saputo dirigere in maniera encomiabile un cast di attori poco conosciuti ma straordinariamente convincenti. Sei ore di film, in origine destinate alla tv e ora divise in due atti per il cinema,
sequenze memorabili che emozionano anche i palati più raffinati.
[+]
ziogiafo - La meglio gioventù - Italia 2003 - Un grande lavoro, che racconta anche se con qualche piccola imperfezione la storia di un'intera generazione che va dal 1966 al 2002. E'un film coraggioso che arriva al cuore dello spettatore, sfruttando le molteplici vicissitudini dei protagonisti che
vivono a cavallo di un periodo storico pieno di fatti di cronaca che hanno segnato in modo indelebile la vita degli italiani. Un'impresa impegnativa per il bravissimo regista Marco Tullio Giordana che ha saputo dirigere in maniera encomiabile un cast di attori poco conosciuti ma straordinariamente convincenti. Sei ore di film, in origine destinate alla tv e ora divise in due atti per il cinema,
sequenze memorabili che emozionano anche i palati più raffinati. "La meglio gioventù" o la "peggio" gioventù... vista la disperazione e l'amara constatazione del triste andamento di vita che colpisce nei fatti la famiglia Carati, mette a confronto i complessi stati d'animo dei singoli protagonisti.
Siamo di fronte finalmente ad un prodotto italiano di elevata qualità, erano anni che non succedeva, ora possiamo trovarci tutti i difetti di questo mondo per quanto riguarda la ricostruzione storica, ma vero è che quando una densa sceneggiatura come questa, si combina con l'ottima prova degli attori e si completa con una prestigiosa regia, allora possiamo dire che i buoni risultati si "vedono". L'intento
di Marco Tullio Giordana in questo film non è quello di rievocare quei tempi solo per un fine nostalgico alla "C'eravamo tanto amati", ma di stimolare quel senso di ribellione necessario per combattere quei dolorosi momenti di vita in cui ci si sente soli o incompresi non abbandonandosi alla rassegnazione. A parte la veterana del cast Adriana Asti, che nel film brilla di luce propria dando l'ennesima prova di un'indiscutibile bravura, altri due giovani attori si distinguono in modo esemplare: Luigi Lo Cascio, già attore affermato, che costituisce quasi il cardine su cui ruota tutta
la storia, il suo ruolo (Nicola) è risolto in maniera veramente egregia e infine Alessio Boni (Matteo), vera rivelazione nel nuovo panorama cinematografico italiano. "La meglio gioventù" ovvero: "la storia siamo noi" - un romanzo familiare che resta e che scuote la nostra coscienza civile. Una serie di indimenticabili canzoni e struggenti musiche di Astor Piazzolla accompagnano delicatamente la pellicola attraverso i passaggi narrativi più intensi, ispirandosi al miglior cinema italiano...
Da non perdere!
Cordialmente
ziogiafo
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ziogiafo »
[ - ] lascia un commento a ziogiafo »
|
|
d'accordo? |
|
lorimen
|
martedì 9 dicembre 2003
|
per continuare a credere nei valori
|
|
|
|
Sono passati ormai due giorni da quando ho finito di vedere i due atti,ma continuo a pensare alla storia della ""meglio gioventu'""nulla prima di questo film,mi ha lasciato un segno così
profondo.Alle soglie dei miei quarant'anni so che i miei sogni sono passati che tutti i giorni mi confronto con una realta'dura,crudele e sopratutto vuota!Ora sono consapevole di non essere la sola, perchè esistono tappe della vita dove l'illusione e l'onnipotenza della gioventu' lasciano il posto alla realta',ma c'è il tempo di essere felici basta guardare e ricominciare dagli occhi di chi amiamo,solo allora il fervore e la forza riappaiono per non lasciarci piu'!!!Un caloroso applauso a Marco Tullio Giordana!
[+] ora sono consapevole di non essere la sola
(di stroken)
[ - ] ora sono consapevole di non essere la sola
|
|
[+] lascia un commento a lorimen »
[ - ] lascia un commento a lorimen »
|
|
d'accordo? |
|
dario
|
|
la tv che fa bene al cinema
|
|
|
|
A costo di sembrare esagerato, lo definirei il film italiano più importante degli ultimi 10 anni.
Mai mi era capitato di assistere a 6 ore di proiezione e di arrivare alla conclusione con la tristezza che sia già finita.
Marco Tullio Giordana è riuscito nell'impresa di mostrare la vita vera senza perdersi in inutili intellettualismi ma, al contrario, utilizzando un linguaggio popolare e ben chiaro a tutti, riuscendo tuttavia a sfuggire alla banalità delle odierne fiction tv.
Il cast è perfetto, non un solo attore fuoriparte.
Insomma per concludere
grazie!!!!!!!!!!!
|
|
[+] lascia un commento a dario »
[ - ] lascia un commento a dario »
|
|
d'accordo? |
|
veronick
|
mercoledì 17 marzo 2010
|
la storia siamo noi
|
|
|
|
La meglio gioventù, sei ore divise in due atti che se ne vanno in un attimo, raccontando una storia che, lungi dall'essere noiosa, coinvolge e appassiona grazie ad un intreccio ben costruito: i segreti vengono alla luce piano piano e come per magia viene a galla il legame che unisce i personaggi. I toni si mantengono sempre bassi e, nonostante il periodo storico sia uno dei più tragici della storia italiana, non ci sono scene di violenza e la realtà tragica di quegli anni ci viene presentata piuttosto come una forza che travolge e stravolge le vite dei protagonisti.
[+]
La meglio gioventù, sei ore divise in due atti che se ne vanno in un attimo, raccontando una storia che, lungi dall'essere noiosa, coinvolge e appassiona grazie ad un intreccio ben costruito: i segreti vengono alla luce piano piano e come per magia viene a galla il legame che unisce i personaggi. I toni si mantengono sempre bassi e, nonostante il periodo storico sia uno dei più tragici della storia italiana, non ci sono scene di violenza e la realtà tragica di quegli anni ci viene presentata piuttosto come una forza che travolge e stravolge le vite dei protagonisti. Giordana riesce a rendere in maniera eccellente la violenza con cui la storia condiziona la vita umana, non rimanendo mai esclusivamente lo sfondo della nostra esistenza.
La vicenda della famiglia Carati è soprattutto una storia di emozioni forti e di sentimenti sinceri, uno di quei racconti che si tiene gelosamente custodito ,come se fosse solo nostro, e a cui abbiamo lasciato una parte di noi. Stupendo ed emozionante Lo Cascio, medico basagliano e padre affettuoso, e ottima anche l'interpretazione di Adriana Asti. A coronare il tutto una splendida colonna sonora. L'unica nota banale, il finale, dal retrogusto melò. Ma forse il messaggio di Giordana è la speranza che le generazioni future riescano dove quelle passate hanno fallito.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a veronick »
[ - ] lascia un commento a veronick »
|
|
d'accordo? |
|
carlo il cinematografico
|
domenica 4 febbraio 2007
|
l'affresco di 40 anni di storia italiana
|
|
|
|
Storia dei borghesi Carati di Roma, due figli maschi e due femmine, ripercorrono la storia d'Italia, dal 1966 al 2003, percorrendo tante città italiane, da Roma a Torino, da Palermo alla Toscana. Sceneggiato da Sandro Petraglia e Stefano Rulli, diretto dal grande regista de "I centi passi" (2000), e contornato da una ricchissima galleria di personaggi, è una grandiosa parabola sulla vita e sulla storia, Giordana stupisce per la finezza e la grandiosità della regia e della narrazione, un grande film della memoria tratto da un titolo di poesie di pasolini, ma anche da una canzone degli Alpini della guerra 1914-18, che coglie lo spettatore come nessun altro film italiano recente ha mai fatto, è appunto un'epopea sulla nostra cultura, sulla nostra memoria, sulle nostre tradizioni, e sulle nostre eterne abitudini (il calcio, il divertimento estivo, il ballo, le combinazioni sesso-sentimento) italiane ma anche internazionali, ripercorrendo grandi avvenimenti (l'alluvione di Firenze, le brigate rosse, la riforma psichiatrica, la lotta armata e la stage di Capaci), Giordana ha fatto grandi progressi, e avrebbe funzionato anche come narratore, ma non ha molto esagerato, e ha fatto bene, ricavandone il più bel film italiano del primo 2000 in assoluto, anche gli attori hanno in un certo senso messo la loro, la carta vincente del film è anche lo straordinario Luigi Lo Cascio, ma anche Adriana Asti, una grande attrice che da grandi momenti, sopratutto nella scena dei libri dopo il suicidio di Matteo, diverso da tanti stereotopici film italiani, è anche un film sull'amore, l'amore che muove la vita, il mondo, tutto, il 1° atto è il migliore, il 2° atto si ingorga spesso è il finale non convince moltissimo, ma comunque ha una sua filosofica, che non si cancella facilmente.
[+]
Storia dei borghesi Carati di Roma, due figli maschi e due femmine, ripercorrono la storia d'Italia, dal 1966 al 2003, percorrendo tante città italiane, da Roma a Torino, da Palermo alla Toscana. Sceneggiato da Sandro Petraglia e Stefano Rulli, diretto dal grande regista de "I centi passi" (2000), e contornato da una ricchissima galleria di personaggi, è una grandiosa parabola sulla vita e sulla storia, Giordana stupisce per la finezza e la grandiosità della regia e della narrazione, un grande film della memoria tratto da un titolo di poesie di pasolini, ma anche da una canzone degli Alpini della guerra 1914-18, che coglie lo spettatore come nessun altro film italiano recente ha mai fatto, è appunto un'epopea sulla nostra cultura, sulla nostra memoria, sulle nostre tradizioni, e sulle nostre eterne abitudini (il calcio, il divertimento estivo, il ballo, le combinazioni sesso-sentimento) italiane ma anche internazionali, ripercorrendo grandi avvenimenti (l'alluvione di Firenze, le brigate rosse, la riforma psichiatrica, la lotta armata e la stage di Capaci), Giordana ha fatto grandi progressi, e avrebbe funzionato anche come narratore, ma non ha molto esagerato, e ha fatto bene, ricavandone il più bel film italiano del primo 2000 in assoluto, anche gli attori hanno in un certo senso messo la loro, la carta vincente del film è anche lo straordinario Luigi Lo Cascio, ma anche Adriana Asti, una grande attrice che da grandi momenti, sopratutto nella scena dei libri dopo il suicidio di Matteo, diverso da tanti stereotopici film italiani, è anche un film sull'amore, l'amore che muove la vita, il mondo, tutto, il 1° atto è il migliore, il 2° atto si ingorga spesso è il finale non convince moltissimo, ma comunque ha una sua filosofica, che non si cancella facilmente. Prodotto dalla RAI che - previsto come film TV - ne ha ritardato la messa in onda, quindi è stato distibuito con tiepido successo nel luglio 2003, proposto negli USA nel 2005 che lo ha accetato, ma in maniera controversa dalla critica, se fosse stato un film americano avrebbe sicuramente preso 5 Oscar, ma noi italiani siamo troppo lontani da quel popolo, che accetta troppo poco il nostro cinema.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a carlo il cinematografico »
[ - ] lascia un commento a carlo il cinematografico »
|
|
d'accordo? |
|
rinaldo
|
sabato 13 gennaio 2007
|
quando il cinema trova un maestro
|
|
|
|
Giordana ci stupi' con "I cento passi" e di recente con il bellissimo "Quando sei nato non puoi piu' nasconderti". Ma "La meglio gioventu'" e' l'opera che meglio condensa le virtu' del maestro di cinema. La capacita' di raccontare con le immagini e la bravura nel tirar fuori da ogni interprete la sua miglior performance, portano questa saga al raggiungimento di un livello artistico che ha un solo aggettivo plausibile: Capolavoro. Un critico ha giustamente detto che questo film e' la naturale prosecuzione del "Novecento" di Bertolucci. Per chi, come me, considera il film di Bertolucci un capolavoro assoluto, non puo' esserci complimento migliore all'opera di Giordana.
[+] non proprio scusami
(di lucastanley)
[ - ] non proprio scusami
[+] giordana un maestro?
(di francesco2)
[ - ] giordana un maestro?
|
|
[+] lascia un commento a rinaldo »
[ - ] lascia un commento a rinaldo »
|
|
d'accordo? |
|
flaviano
|
domenica 10 maggio 2015
|
il mosaico
|
|
|
|
Intenso, coinvolgente e avvolgente. Ogni minuto è un minuto speso bene e per un film che tiene incollato lo spettatore allo schermo per più di 6 ore non è cosa da poco.Ogni singolo personaggio è una tesserina di un mosaico. Ogni piccolissima singola tessera rappresenta uno stato d'animo, un'emozione, un fatto accaduto o un episodio. Si scorgono la solitudine, la felicità, la nascita di un figlio, la malattia, il dolore, un viaggio alla ricerca di se stessi,la tristezza, la gioia, l'ingenuità e ancora la spensieratezza, la fotografia, la lotta studentesca, la pazzia, la collera, la perdita del lavoro, la morte di una persona cara, l'amicizia, la giustizia e l'ingiustizia, la musica, l'amore e tante altre.
[+]
Intenso, coinvolgente e avvolgente. Ogni minuto è un minuto speso bene e per un film che tiene incollato lo spettatore allo schermo per più di 6 ore non è cosa da poco.Ogni singolo personaggio è una tesserina di un mosaico. Ogni piccolissima singola tessera rappresenta uno stato d'animo, un'emozione, un fatto accaduto o un episodio. Si scorgono la solitudine, la felicità, la nascita di un figlio, la malattia, il dolore, un viaggio alla ricerca di se stessi,la tristezza, la gioia, l'ingenuità e ancora la spensieratezza, la fotografia, la lotta studentesca, la pazzia, la collera, la perdita del lavoro, la morte di una persona cara, l'amicizia, la giustizia e l'ingiustizia, la musica, l'amore e tante altre. Restare ad ammirare il mosaico costruito da Giordana(il regista) è un po' come guardarsi allo specchio con una cornice adatta e adattata al contesto storico. Uno spaccato del vissuto di chi ci ha preceduto e di vita per chi ci circonda, noi stessi e per chi ci seguirà. Un plauso particolare alla profondità ed all'intensità degli sguardi. Gli occhi riescono a trasmettere ciò che in quel momento la parola non può dire e a rendere i silenzi semplicemente dei dialoghi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flaviano »
[ - ] lascia un commento a flaviano »
|
|
d'accordo? |
|
readcarpet
|
giovedì 4 settembre 2008
|
la mejo
|
|
|
|
Per fortuna non sono qui per dare un giudizio insindacabile (e chi lo saprebbe fare?).
In breve (?!), storia della famiglia Carati, da padre romano e madre milanese, con un occhio di riguardo verso i due fratelli, Nicola (Luigi Lo Cascio) e Matteo (Alessio Boni), in un arco di tempo che ci porta dal 1966 al 2003, in una serie di location estese lungo tutta l’Italia, da Roma a Milano, da Torino alla Sicilia.
Sullo sfondo, il Paese di quegli anni, con i suoi eventi storici più importanti: dall’inondazione di Firenze del ’66 alle contestazioni sessantottine, dagli anni di piombo alla vittoria dell’Italia ai mondiali ’82, e così via fino ad arrivare agli anni novanta, con l’assassinio di Giovanni Falcone e Tangentopoli.
[+]
Per fortuna non sono qui per dare un giudizio insindacabile (e chi lo saprebbe fare?).
In breve (?!), storia della famiglia Carati, da padre romano e madre milanese, con un occhio di riguardo verso i due fratelli, Nicola (Luigi Lo Cascio) e Matteo (Alessio Boni), in un arco di tempo che ci porta dal 1966 al 2003, in una serie di location estese lungo tutta l’Italia, da Roma a Milano, da Torino alla Sicilia.
Sullo sfondo, il Paese di quegli anni, con i suoi eventi storici più importanti: dall’inondazione di Firenze del ’66 alle contestazioni sessantottine, dagli anni di piombo alla vittoria dell’Italia ai mondiali ’82, e così via fino ad arrivare agli anni novanta, con l’assassinio di Giovanni Falcone e Tangentopoli.
Tutto questo, però, è solo il paesaggio, lo sfondo di un quadro dipinto non sui grandi spazi o sui movimenti, ma sui volti dei personaggi (quanti primi piani), sulle loro espressioni, reazioni, e soprattutto sui loro caratteri. Ognuno di loro (a elencare tutti i personaggi “di rilievo” finisco lo spazio!) vive gli stessi avvenimenti, ognuno di loro reagisce diversamente. Ed è forse questo il lato più bello del film, una coralità che trova la sua espressione migliore nella vita di una famiglia: sempre a contatto, sempre a confronto.
Di conseguenza, le polemiche sulla presunta superficialità storica passano in secondo piano, perché in secondo piano è la Storia.
Dopo essermi atteggiato serioso, qualche informazione: pensato per la tv (quattro puntate), dopo un premio a “Un certain regard” a Cannes, si è deciso di proiettarlo nelle sale in due atti, rispettivamente di 179 e 175 minuti l’uno (6 ore!).
Personalmente, una volta finito (sì, l’ho finito!), la prima cosa che ho pensato è stata: ma come si riesce a rendere così fluido un film di questa lunghezza? E mi sono risposto (sì, parlo da solo!): i passaggi da una scena all’altra, gli stacchi della cinepresa che ti portano da un angolo dell’Italia a un altro, non sono mai frettolosi, né forzati. Non interrompono la scena, ma non la spremono neanche come se si dovesse estrarre il senso del film in quel preciso istante. E’ una regia che ha pazienza, che ti accompagna, ti fa capire ogni volta cosa succederà un istante dopo, ma non di più. Negli innumerevoli primi piani presenti, mai una volta viene da pensare “eh, sì, e adesso, però? Che ne dici, ci muoviamo?”. Ogni vicenda si prende il suo tempo senza rubarne alle altre, ogni personaggio sembra che sappia quando può entrare nella storia senza disturbare, anche solo per un momento (vedi Giorgia, la paziente di Nicola). Credo che in questo modo siano state evitate un buon centinaio di milioni di bestemmie da esasperazione…
E un motivo in più per guardarlo è sicuramente uno Scamarcio agli esordi che non si sente obbligato a fare il bel tenebroso (anche perché era troppo sbarbo). Sembra quasi un attore…
La critica che faccio, è in forma di proposta: un po’ più di buonumore no?! Non dico di trasformare La Meglio Gioventù in commedia, ma qualche momento in più di leggerezza non sarebbe guastato.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a readcarpet »
[ - ] lascia un commento a readcarpet »
|
|
d'accordo? |
|
antonella lusetti
|
sabato 13 febbraio 2021
|
40 anni di storia italiana con un cast stupendo
|
|
|
|
Caro Carlo il Cinematografico,
sono d'accordo con te quasi su tutto. Dico quasi perchè quando parli della carta vincente del film secondo me ti dimentichi di uno straordinario Alessio Boni nel ruolo di Matteo Casati.
E' vero che all'epoca del film non era un attore ancora conosciuto e stimato quanto lo sia oggi, ma la sua interpretazione è stupenda, come stupendo è il modo in cui riesce a delineare la profonda insoddisfazione e l'enorme sofferenza che lo condurrà al suicidio. Penso che il regista, seppure bravissimo avrebbe potuto operare una scelta diversa, anzichè aver voluto sottolineare la triste crudezza della vita. Se Matteo avesse saputo da Mirella che lei asèpettava suo figlio, probabilmente avrebbe avvertito in misura miore il fallimento della propria esistenza e forse non si sarebbe ucciso.
[+]
Caro Carlo il Cinematografico,
sono d'accordo con te quasi su tutto. Dico quasi perchè quando parli della carta vincente del film secondo me ti dimentichi di uno straordinario Alessio Boni nel ruolo di Matteo Casati.
E' vero che all'epoca del film non era un attore ancora conosciuto e stimato quanto lo sia oggi, ma la sua interpretazione è stupenda, come stupendo è il modo in cui riesce a delineare la profonda insoddisfazione e l'enorme sofferenza che lo condurrà al suicidio. Penso che il regista, seppure bravissimo avrebbe potuto operare una scelta diversa, anzichè aver voluto sottolineare la triste crudezza della vita. Se Matteo avesse saputo da Mirella che lei asèpettava suo figlio, probabilmente avrebbe avvertito in misura miore il fallimento della propria esistenza e forse non si sarebbe ucciso.
Comunque un film bellissimo, con un grande regista e un cast di attori stupendi.
Ma per me il più bravo rimane Alessio Boni e a Matteo va riconosciuto il merito di aver salvato Giorgia e non a Nicola come si vuol far credere nel finale.
Secondo me Giorgia si era affezzionata a Matteo fin dfall'inizio, perchè aveva avvertito la sua fragilità psicologica e questo glielo rendeva simpatico perchè simile a lei.
Antonella Lusetti
[-]
|
|
[+] lascia un commento a antonella lusetti »
[ - ] lascia un commento a antonella lusetti »
|
|
d'accordo? |
|
cicala
|
|
smentire un film acclamato
|
|
|
|
Il film è deludente, anzi, da bocciare completamente. Il finale è orrendo e tutto l'arco del film si intravede una superficialità tremenda sia nei contenuti e nella dispersione storica.
L'unica nota positiva: mi sono preso una coca cola prima di iniziare il film scolandomela tutta ed ho potuto ammirare il vecchio riproduttore e il pianoforte nell'epoca del cinema muto.
|
|
[+] lascia un commento a cicala »
[ - ] lascia un commento a cicala »
|
|
d'accordo? |
|
|