fidi88
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lunedì 20 aprile 2009
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angosciante
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Se questo film e "nameless-entità nascosta"(non a caso di un altro regista spagnolo come J.Balaguero) possono considerarsi horror, sono sicuramente i 2 miglior film del genere degli ultimi 20 anni. Amenabar,in questo caso anche sceneggiatore e autore delle musiche(adeguate),rinuncia completamente allo splatter ma riaggiorna lo stille horror di una volta fatto di porte che sbattono e brividi metafisici.Il regista è inoltre bravo a creare le atmosfere giuste grazie anche ad alcuna trovate azzeccate nella sceneggiatura (la fotosensibilità dei bambini,il ritorno del marito creduto morto al fronte) e ad esasperare il livello di tensione fino all'ultima rivelazione finale:agghiaciante e poco consolatoria.
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Se questo film e "nameless-entità nascosta"(non a caso di un altro regista spagnolo come J.Balaguero) possono considerarsi horror, sono sicuramente i 2 miglior film del genere degli ultimi 20 anni. Amenabar,in questo caso anche sceneggiatore e autore delle musiche(adeguate),rinuncia completamente allo splatter ma riaggiorna lo stille horror di una volta fatto di porte che sbattono e brividi metafisici.Il regista è inoltre bravo a creare le atmosfere giuste grazie anche ad alcuna trovate azzeccate nella sceneggiatura (la fotosensibilità dei bambini,il ritorno del marito creduto morto al fronte) e ad esasperare il livello di tensione fino all'ultima rivelazione finale:agghiaciante e poco consolatoria.Bravissima la kidman ben coaudivata dal resto del cast a cominciare da Fionnula Flanagan nel ruolo dell'ambigua domestica. Che dire di Amenabar, che non sarà tecnicamente un De Palma, ma difficelmente sbaglia un film, molte volte nel triplo ruolo di regista, sceneggiatore e autore delle musiche("Apri gli occhi","Mare dentro")
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paolo ciarpaglini
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lunedì 24 dicembre 2007
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the others
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La miglior Kidman, dopo la 'Macchia Umana'. Film soprannaturale, che sfrutta in modo sapiente il dubbio dell'aldilà e della sua dimensione. Resteremo presenti, incorporei, oppure...cosa?. Questo è il live motive su cui si dipana l'intero film. L'idea è quella già sperimentata ne 'Il Sesto senso', di tenere all'oscuro lo spettatore fino alla fine. Ed è una miscela che funziona, lascia di stucco. Quasi increduli quanto Grace, nell'apprendere la terribile verità infine. Rapiti dai dubbi. Grace (la Kidman), è una donna rimasta sola, il marito non è mai tornato dalla guerra. Abita in una grande villa fuorimano ed i suoi due figli, sono la sua vita. Ha perso i governanti, un giorno, senza una spiegazione.
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La miglior Kidman, dopo la 'Macchia Umana'. Film soprannaturale, che sfrutta in modo sapiente il dubbio dell'aldilà e della sua dimensione. Resteremo presenti, incorporei, oppure...cosa?. Questo è il live motive su cui si dipana l'intero film. L'idea è quella già sperimentata ne 'Il Sesto senso', di tenere all'oscuro lo spettatore fino alla fine. Ed è una miscela che funziona, lascia di stucco. Quasi increduli quanto Grace, nell'apprendere la terribile verità infine. Rapiti dai dubbi. Grace (la Kidman), è una donna rimasta sola, il marito non è mai tornato dalla guerra. Abita in una grande villa fuorimano ed i suoi due figli, sono la sua vita. Ha perso i governanti, un giorno, senza una spiegazione. Ed ha messo un'annuncio. Alla porta, si presentano tre persone, due anziani ed una ragazzina muta. Grace all'inizio è stupita "..ho messo l'annuncio solo ieri..". La signora Miles risponde: "passavamo da quà e..". I bimbi di Grace, soffrono di una grave forma di fotosensibilità ai raggi ultravioletti, quindi, tutte le finestre della grande abitazione, sono oscurate il giorno, da grandi tende. Grace spiega ai tre che ogni porta ha una sua serratura e che il mazzo di chiavi le contiene tutte. Ma soprattutto, che ogni porta deve essere chiusa prima di aprirne una seconda. Lentamente ma inesorabilmente, si è rapiti dall'atmosfera inquietante, ma di gran classe. La Kidman è straordinaria per intensità recitativa, perfetta. Un giorno, trova frà vecchie cose uno strano libro, con sole foto, che ritraggono persone 'addormentate'. Quando chiederà alla sigora Miles spiegazioni.. "non stanno dormendo.., sono morti". Le spiega che era in usanza tenere un libro dei morti. La bambina di Grace insiste e dice di sentire 'rumori'. Grace la punisce credendo che menta. Ma la realtà è ben più agghiacciante. Grace, i bimbi, la signora Miles... sono morti!. Grace ha ucciso i figli e si è tolta la vita in un raptus, che non ricorda. Ma gli accadimenti sono inequivocabili e proprio a due passi dalla casa ci sono tre lapidi, quelle della signora Miles, di suo marito e la figlia. Grace adesso ricorda tutto, ha soffocato i piccini con un cuscino, piange.. chiede perdono. 'Gli altri', inquilini che da poco abitavano lì, erano ricorsi ad una medium perchè anche loro avvertivano strane cose. Decideranno di abbandonare la casa, mentre Grace promette ai figli: "..non lasceremo mai questa casa, è nostra.." . Una Kidman magnetica per un film unico, nel suo genere.
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nino p.
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venerdì 6 marzo 2009
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una visione realistica dell'altra dimensione
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Questa pellicola narra la storia di una casa isolata abitata da presenze, discostandosi magnificamente dalla maggior parte, ad esempio, dei film horror che ci hanno spesso abituato a vedere i fantasmi come esseri che trasmettono un senso di terrore. Il film, dunque, tenta di tracciarci un profilo possibilmente realistico su come è caratterizzata l'altra dimensione, quella in pratica che si manifesterà dopo la fine del nostro corpo vivente. Parlando, poi, nello specifico di Nicole Kidman, diciamo che ella ricopre ancora una volta (come è gia' successo con "Malice") il ruolo di una protagonista che fino ad un certo punto fa capire allo spettatore che è un certo tipo di persona e poi alla fine si rileva essere all'incirca un'altra; così mentre in "Malice" si rileva nel finale una donna furba ed astuta, in occasione di questo ottimo film ci appare come il più bel angelo azzurro che abbiamo mai avuto la fortuna di vedere.
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fueilles
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lunedì 4 aprile 2011
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è sempre tutta colpa della mamma...e di nietzsche.
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Una giovane promessa della danza classica, ottiene io ruolo di prima ballerina per il nuovo spettacolo della compagnia di danza di New York, "Il lago dei cigni" a scapito della "vecchia" etoile (non a caso Winona Ryder, una bella steccata al cinema hollywoodiano, non c'è che dire) e con suo o piacere (o di sua madre?) comincia a preparare i ruoli dI Odette, il cigno bianco e BUONO, e Odile, il cigno nero, CATTIVO (e in questa interpretazione freudiana del libretto, SENSUALE e SEDUTTIVO). La dolce ed ingenua Nina, perfetta per il cigno bianco, deve lottare per tirar fuori da sè il lato sensuale, provocare nel ballerino-principe, nel pubblico, nel coreografo( ma va?) la voglia di "scoparla".
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Una giovane promessa della danza classica, ottiene io ruolo di prima ballerina per il nuovo spettacolo della compagnia di danza di New York, "Il lago dei cigni" a scapito della "vecchia" etoile (non a caso Winona Ryder, una bella steccata al cinema hollywoodiano, non c'è che dire) e con suo o piacere (o di sua madre?) comincia a preparare i ruoli dI Odette, il cigno bianco e BUONO, e Odile, il cigno nero, CATTIVO (e in questa interpretazione freudiana del libretto, SENSUALE e SEDUTTIVO). La dolce ed ingenua Nina, perfetta per il cigno bianco, deve lottare per tirar fuori da sè il lato sensuale, provocare nel ballerino-principe, nel pubblico, nel coreografo( ma va?) la voglia di "scoparla"...Lo farà a suon di psicotiche visioni (vissute o meno, non è sempre chiaro) del suo doppio malefico, egocentrico, autolesionista, sessualmente represso, troppo a lungo soffocato da una vita votata al rigore ed alla innocenza, all'iperprotezione ed allo sguardo onnipresente della madre, ex ballerina che non realizzatasi per la gravidanza riversa sulla figlia le sue frustrazioni. Ora, al di là dei luoghi comuni fritti e rifritti da cinema & Co.( madre non realizzata e carnefice, mondo della danza classica terrificante, oscillante tra monastero e covo di vipere anoressiche e/o bulimiche dai piedi sanguinanti), il film veicola indubbiamente un messaggio non scontato ed interessante, sul rifuito del lato oscuro che soffocato a lungo prorompe in maniera distruttiva, sulla perfezione che non risiede mai solo da una parte etc.... Ma è troppo poco per far fronte ad una serie di temaiche (troppe) piazzate ( enon adeguatamente approfondite) lungo il doppio binario (un pò forzato) della vita di Nina e della vicenda della principessa-cigno che nella storia originale non viene scalzata da un cigno più sensuale di lei, ma da un cigno che si spaccia per lei grazie allo stesso mago che la imprigiona (in buona sostanza tutto il contrario del messaggio del film!)...ahimè anche questo è un ennesimo luogo comune, la dicotomia tra apollineo e dionisiaco ( e basta!), la purezza frigida (come se nel rigore e nel candore non vi sia erotismo!) e la sensualità pulsionale e imperfetta così "irresistibile". Impossibile conciliarle perfettamente nella realtà,come tenta di fare Nina, ma la pefezione non esiste e cercarla ad ogni prezzo puù costare la vita..però questo si sa, non è certo una rivelazione...
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luca
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venerdì 17 agosto 2007
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il cinema spagnolo ha un grande futuro
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Amenabar mostra tutto il suo talento, e si esprime a 360 gradi in un film che racchiude tutta l´essenza del genere horror made in europe.
Tutto e´, in qualche modo,perfetto. La scenografia, la scelta del cast, la trama e, logiacamente, la sorpresa finale, che riesce a capovolgere le regole e le strutture che fino a questo momento diversi registi avevano edificato per il genere.
Amenabar del resto, e´portavoce di un cinema tutto nuovo ed interessante, quello spagnolo, che negli ultimi tempi e ´capace di sfornare capolavori che si allontanano, finalmente, dal pittoresco e dal passionale, ma spaziano versi territori piu´vasti, e lanciano la sfida al cinema americano che nel frattempo ha freneticamente intrapreso un rapporto di guerra- collaborazione con le produzioni giapponesi.
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Amenabar mostra tutto il suo talento, e si esprime a 360 gradi in un film che racchiude tutta l´essenza del genere horror made in europe.
Tutto e´, in qualche modo,perfetto. La scenografia, la scelta del cast, la trama e, logiacamente, la sorpresa finale, che riesce a capovolgere le regole e le strutture che fino a questo momento diversi registi avevano edificato per il genere.
Amenabar del resto, e´portavoce di un cinema tutto nuovo ed interessante, quello spagnolo, che negli ultimi tempi e ´capace di sfornare capolavori che si allontanano, finalmente, dal pittoresco e dal passionale, ma spaziano versi territori piu´vasti, e lanciano la sfida al cinema americano che nel frattempo ha freneticamente intrapreso un rapporto di guerra- collaborazione con le produzioni giapponesi.
L´Europa ha finalmente il suo momeanto per dimostrare quanto valga ancora possedere una solida tradizione, ricca di folclore e letteratura, ricca di storie da raccontare, insomma.
The Others e´, a mio avviso, un film capolavoro destinato a rimanere negli anni, e a fare da trampolino di lancio per molti altri registi spagnoli ed europei.
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[+] tutto sbagliato, tutto da rifare
(di zen)
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stefano bruzzone
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giovedì 17 ottobre 2013
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fiacco
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un thriller piuttosto fiacco dove spicca solamente la Kidman con una prova decisamente convincente. il film ha i tratti classici dell'horror vecchia maniera. case grandi con giardini grandi, posti isolati, nebbia tutto l'anno, piogge e temporali notturni, parquet e porte che scricchiolano, solai e cantine abbandonate da anni .... tutto questo non basta a far decollare il film pesantemente penalizzato da una sceneggiatura scolastica fatta di fantasmi e fantasmini piuttosto infantili senza colpi di scena degni di nota e con l'apparizione, piuttosto inutile e forzata del padre, reduce di guerra, che riparte subito. un film vedibile, anche dai bambini.
Voto: 6
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mondolariano
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venerdì 20 maggio 2011
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originale ma superficiale
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Amenabar risuscita i fantasmi stile vecchia Inghilterra e li ripropone nel XXI secolo. Il punto di vista è originale: non sono gli umani che avvertono la presenza dei fantasmi ma sono i fantasmi che non si accorgono di essere se stessi (a loro volta gli spettatori non se ne rendono conto fin quasi alla fine). Non dico altro per non svelare il fascino della vicenda. Tale fascino è talmente coinvolgente da nascondere benissimo la totale mancanza di significati morali, il film ricercando null’altro che l’effetto sorpresa del “doppio gioco”: un effetto riuscito, certo, che da solo merita le due stellette della critica. La terza stelletta la regala Nicole Kidman, in forma smagliante e pettinata alla Grace Kelly, per quanto fosse più sensuale coi capelli corti di “Birth, io sono Sean”.
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Amenabar risuscita i fantasmi stile vecchia Inghilterra e li ripropone nel XXI secolo. Il punto di vista è originale: non sono gli umani che avvertono la presenza dei fantasmi ma sono i fantasmi che non si accorgono di essere se stessi (a loro volta gli spettatori non se ne rendono conto fin quasi alla fine). Non dico altro per non svelare il fascino della vicenda. Tale fascino è talmente coinvolgente da nascondere benissimo la totale mancanza di significati morali, il film ricercando null’altro che l’effetto sorpresa del “doppio gioco”: un effetto riuscito, certo, che da solo merita le due stellette della critica. La terza stelletta la regala Nicole Kidman, in forma smagliante e pettinata alla Grace Kelly, per quanto fosse più sensuale coi capelli corti di “Birth, io sono Sean”. La presenza dei bambini mi fa pensare ad un remake di “Suspense” mentre l’ambientazione durante l’invasione tedesca è del tutto immotivata (la frase “noi siamo dalla parte dei buoni” potevano anche risparmiarsela).
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