kla!
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mercoledì 26 ottobre 2005
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un puzzle senza futuro
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Film dalla trama complicatissima ed avvincente, capace di incollare allo schermo per tutta la durata, catturando con macchinosi giochi di montaggio anche l’attenzione dello spettatore più reticente. Lenny, il protagonista, soffre di un disturbo piuttosto fastidioso: dopo lo stupro della moglie non è più in grado di assimilare nuovi ricordi, la sua memoria è limitata ai pochi minuti antistanti il presente, dopodiché ogni impressione svanisce nel nulla. Il film è una lunga corsa alla ricerca dell’uomo giusto su cui vendicarsi, ma una corsa all’indietro, dove prima scopriamo la vendetta e man mano si risale alle ragioni, lasciando comunque un ombra di indefinito nel finale sconcertante.
Questo film però non si rivela solo un abile thriller, offre anche molti spunti per rivolgere su di sé le ansie del protagonista.
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Film dalla trama complicatissima ed avvincente, capace di incollare allo schermo per tutta la durata, catturando con macchinosi giochi di montaggio anche l’attenzione dello spettatore più reticente. Lenny, il protagonista, soffre di un disturbo piuttosto fastidioso: dopo lo stupro della moglie non è più in grado di assimilare nuovi ricordi, la sua memoria è limitata ai pochi minuti antistanti il presente, dopodiché ogni impressione svanisce nel nulla. Il film è una lunga corsa alla ricerca dell’uomo giusto su cui vendicarsi, ma una corsa all’indietro, dove prima scopriamo la vendetta e man mano si risale alle ragioni, lasciando comunque un ombra di indefinito nel finale sconcertante.
Questo film però non si rivela solo un abile thriller, offre anche molti spunti per rivolgere su di sé le ansie del protagonista. Egli infatti, nonostante cerchi di opporsi con metodo e costanza al suo disturbo, si rivela una persona fragile, incompleta. Cerca di negarlo a se stesso, ma senza passato è consapevole di non sapere pienamente chi sia, né verso che scopo proceda la sua vita. Senza passato non esiste neanche futuro, tutto perde senso e traiettoria. Tanto che si arriva a crearne di fittizie solo per imprimere spinta alle proprie azioni.
Lenny vive spaesato in un contesto che non possiede più, un mondo che ruota al di fuori del suo controllo. Isolando le prime immagini dal contesto del film abbiamo la figura di un uomo solo, che lotta in uno scontro impari con tutto il resto. Quando poi si profila l’ipotesi che egli stia fingendo, che la sua perdita di ricordi sia creata da lui stesso proprio perché egli si rifiuta di ricordare, la tragedia tocca il punto più alto. E’ il dramma umano comune a tutti coloro che negano continuamente se stessi, della vergogna profonda che ciascuno ha intimamente per sè. Chi osserva si immedesima, perché è impossibile negare che anche noi procediamo nello stesso modo: insabbiare momenti spiacevoli, addirittura intere epoche della nostra vita sembrerebbe un meccanismo di autoconservazione, un’autodifesa per salvaguardarci dal confronto con passati scomodi. Ma non si può essere completi negando pezzi di sé, cancellando col pennarello frasi dal verbale della polizia: selezionando tra i pezzi del nostro puzzle, la figura non potrà mai emergere completa. Di conseguenza anche il presente, e soprattutto il futuro perdono definizione, annega il senso di ogni azione. E per chi non sia convinto, il finale sta a dimostrazione.
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la gha
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domenica 12 marzo 2006
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confusione
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Macchinoso, contorto e coinvolgente. Ci si trova subito dentro una storia difficile da cogliere e comprendere. Poche informazioni date una alla volta, lentemente e con precisione. Leonard (Guy Pearce), a causa di un incidente è affetto da un disturbo della memoria: dimentica tutto quello che gli accade a breve termine, anche se ricorda tutto ciò che è successo prima del trauma. Ha un solo scopo: vendicare la moglie, violentata è uccisa da un fantomatico John G. Per adempiere questo voto usa un metodo molto particolare: scatta Polaroid dei posti e delle persone, annota nomi, caratteristiche e consigli, ma soprattutto, si tatua le cose davvero importanti, come delle informazioni su John G. Ad esempio sul petto si è tatuato la frase "John G raped and killed my wife", scritta però al rovescio, in modo da poterla leggere allo specchio, ogni volta che ci si guarda.
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Macchinoso, contorto e coinvolgente. Ci si trova subito dentro una storia difficile da cogliere e comprendere. Poche informazioni date una alla volta, lentemente e con precisione. Leonard (Guy Pearce), a causa di un incidente è affetto da un disturbo della memoria: dimentica tutto quello che gli accade a breve termine, anche se ricorda tutto ciò che è successo prima del trauma. Ha un solo scopo: vendicare la moglie, violentata è uccisa da un fantomatico John G. Per adempiere questo voto usa un metodo molto particolare: scatta Polaroid dei posti e delle persone, annota nomi, caratteristiche e consigli, ma soprattutto, si tatua le cose davvero importanti, come delle informazioni su John G. Ad esempio sul petto si è tatuato la frase "John G raped and killed my wife", scritta però al rovescio, in modo da poterla leggere allo specchio, ogni volta che ci si guarda. Non è solo però; due personaggi interagiscono con lui e con il suo disturbo, Teddy (Joe Pantoliano) e Natalie (Carry-Ann Moss)*, ma tra offerte di aiuto e mal celati sfuttamenti della situazione è davvero difficile capire chi sia davvero sincero.
Tutto questo groviglio narrativo è complicato dal fatto che il film è montato al contrario (nel dvd in edizione speciale, il dvd#2 contiene anche il film nella 'chronological version'), perciò ci accingiamo a guardare ogni scena con lo stesso smarrimento di Leonard, dato che non abbiamo idea di cosa sia succeso prima. La trovo una cosa davvero geniale.
La regia mi è sembrata buona anche se il finale è un pò affrettato. Interessante.
* la Trinity di Matrix
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odi
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domenica 18 marzo 2007
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ottima sceneggiatura
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un film veramente interessante,con un montaggio sorprendete che piano piano ti fà scoprire la piena illogicità del protagonista la sua volontà ,pur non potendo ,di riuscire a ricordare scrivedo appunti su fotografie e tatuandosi il corpo.Ma ancora più sorprendete e stuggente è il fatto che alla fine del film è lui stesso a decidere di non voler ricorare,a voler cancellare il ricordo di quel mometo distruggendo la fotografia.Ciò che aveva sempre cercato nella vita diviene la ragione stessa per cui decide di dimenticare....quale sarebbe stata la sua ragione di vita il suo scopo se solo avesse deciso di ricordare che il suo obbiettivo era stato raggiunto?una volta vendicata sua moglie la sua vita sarebbe fina per sempre.
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un film veramente interessante,con un montaggio sorprendete che piano piano ti fà scoprire la piena illogicità del protagonista la sua volontà ,pur non potendo ,di riuscire a ricordare scrivedo appunti su fotografie e tatuandosi il corpo.Ma ancora più sorprendete e stuggente è il fatto che alla fine del film è lui stesso a decidere di non voler ricorare,a voler cancellare il ricordo di quel mometo distruggendo la fotografia.Ciò che aveva sempre cercato nella vita diviene la ragione stessa per cui decide di dimenticare....quale sarebbe stata la sua ragione di vita il suo scopo se solo avesse deciso di ricordare che il suo obbiettivo era stato raggiunto?una volta vendicata sua moglie la sua vita sarebbe fina per sempre...questo tema è presene nella vita di tutti noi ogni uomo per vivere ha bisogno di uno scopo e spesso la felicità è nell'attesa di compierlo e non di raggiungerlo veramente
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(di marco)
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tradescandia pallida
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giovedì 10 luglio 2008
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non riesco a ricordarmi di dimenticarti.
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Questo film narra la drammatica ed ostinata storia di un ex agente assicurativo incapace di assimilare nuovi ricordi a seguito di un incidente che è costò la vita a sua moglie. Tramite polaroids e tatuaggi utilizzati per accumulare notizie indelebili ed unica "memoria" fidata/ recente Leonard Shelby (Guy Pearce) tenterà di trovare ed uccidere il fantomatico "John G." che "raped and murdered my wife", come recita il messaggio (leggibile solo riflesso su di uno specchio) che porta sul petto. Aiutato da Teddy (Joe Pantoliano) e Natalie (Carrie-Ann Moss, memorabile Trinity di Matrix_ secondo voi, recitare un amore intenso come quello tra Neo e lei, è paragonabile al viverlo?) porterà avanti questa sua missione, ma il loro, sarà un interesse sarà genuino o un mero tentativo di manipolazione reso possibile dalla sua peculiare malattia?
A fondersi con la trama all'apparenza semplice e già vista (Sguardo nel vuoto con Joseph Gordon-Levitt)e a rendere l'intero film sempre avvincente c'è la particolarissima sceneggiatura (che meritò un premio al Sundace Festival del 2001), strutturata in modo da alternare scene antecedenti e successive al momento centrale (che costituisce invece la scena iniziale, girata al contrario, in slow motion, quasi a preannunciare ciò che seguirà).
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Questo film narra la drammatica ed ostinata storia di un ex agente assicurativo incapace di assimilare nuovi ricordi a seguito di un incidente che è costò la vita a sua moglie. Tramite polaroids e tatuaggi utilizzati per accumulare notizie indelebili ed unica "memoria" fidata/ recente Leonard Shelby (Guy Pearce) tenterà di trovare ed uccidere il fantomatico "John G." che "raped and murdered my wife", come recita il messaggio (leggibile solo riflesso su di uno specchio) che porta sul petto. Aiutato da Teddy (Joe Pantoliano) e Natalie (Carrie-Ann Moss, memorabile Trinity di Matrix_ secondo voi, recitare un amore intenso come quello tra Neo e lei, è paragonabile al viverlo?) porterà avanti questa sua missione, ma il loro, sarà un interesse sarà genuino o un mero tentativo di manipolazione reso possibile dalla sua peculiare malattia?
A fondersi con la trama all'apparenza semplice e già vista (Sguardo nel vuoto con Joseph Gordon-Levitt)e a rendere l'intero film sempre avvincente c'è la particolarissima sceneggiatura (che meritò un premio al Sundace Festival del 2001), strutturata in modo da alternare scene antecedenti e successive al momento centrale (che costituisce invece la scena iniziale, girata al contrario, in slow motion, quasi a preannunciare ciò che seguirà). L'unico modo per distinguere i due momenti è che il primo è girato in bianco e nero, mentre il secondo a colori. Le medesime e ripetute scoperte (ad esempio lo strofinarsi peprplesso la mano dove un tatuaggio corsivo riporta "remember Sammmy Jankies") potrebbero risultare noiose, ma sono queste stesse ripetizioni ad apportare nuovi particolari che oltre ad alleggerire la scena ci fanno dubitare del giudizio che avevamo formulato sui personaggi vicini a Lenny (è lui o lei lo sfruttatore/trice? chi è l'amico/a sincero/a?). Ed é proprio così che il regista riesce a creare quel senso di smarrimento e confusione proprio dello stato mentale di Lenny, quasi costringendoci ad immedersimarci nella sua situazione.
L'introspezione psicologica del personaggio è data da frasi memorabili quali:
"[Correndo] Che cosa sto facendo? [Scorge un uomo che corre lontano da lui] Ah, sto inseguendo quell'uomo! [L'altro uomo tira fuori una pistola e gli spara] No! È lui che sta inseguendo me! "
"Chissà quante volte l'ho fatto. Devo aver bruciato tonnellate di cose tue. Non riesco a ricordarmi di dimenticarti."
"Devo credere in un mondo fuori dalla mia mente, devo convincermi che le mie azioni hanno ancora un senso, anche se non riesco a ricordarle. Devo convincermi che, anche se chiudo gli occhi, il mondo continua ad esserci... allora sono convinto o no che il mondo continua ad esserci? ...c'è ancora? ...sì. Tutti abbiamo bisogno di ricordi che ci rammentino chi siamo, io non sono diverso... Allora, a che punto ero?"
Il personaggio è caratterizzato da un' aria altiva, quasi superba che però non si scontra con la sua fragilità -una fragilità assai difficile da definire, in un certo senso impossibile non interiore in quanto è come se dentro la sua testa fosse tutto chiaro: l'obiettivo che lo muove, lo scopo della sua vita e i mezzi che utilizzerà per raggiungerlo, quasi considerando l' incapacità a ricordare un problema marginale. Nonostante una caratterizzazione del genere sia improbabile, il copione si fonde con l'interpretazione di Guy Pearce che raggiunge, a mio parere, livelli anche molto alti. Il doppiaggio italiano (forse casualmente) contribuisce alla riuscita del carattere: la par
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boston sire
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domenica 2 maggio 2010
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leonard shelby: lo specchio dello spettatore
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MEMENTO
Il debutto di Cristopher Nolan è forse il suo maggior tributo al cinema moderno. La capacità di essere grandi senza spendere cifre importanti e con tempi ridotti, la capacità di riassumere l’arte in 90 minuti, la capacità di attaccare lo spettatore allo schermo: sono queste le carte vincenti di Memento.
Sull’idea brillante di una pellicola che racconta la stessa storia in due tempi narrativi opposti, Christopher Nolan costruisce un thriller psicologico nel quale lo spettatore desidera, in un crescendo rossiniano, sempre di più la vendetta dello sconosciuto protagonista.
La storia narra di un uomo (Leonard Shelby) a caccia di colui che gli ha strappato la moglie e con essa la vita; un uomo che, a causa di un trauma rimediato nell’estremo tentativo di salvare la compagna, è diventato incapace di registrare nuovi ricordi.
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MEMENTO
Il debutto di Cristopher Nolan è forse il suo maggior tributo al cinema moderno. La capacità di essere grandi senza spendere cifre importanti e con tempi ridotti, la capacità di riassumere l’arte in 90 minuti, la capacità di attaccare lo spettatore allo schermo: sono queste le carte vincenti di Memento.
Sull’idea brillante di una pellicola che racconta la stessa storia in due tempi narrativi opposti, Christopher Nolan costruisce un thriller psicologico nel quale lo spettatore desidera, in un crescendo rossiniano, sempre di più la vendetta dello sconosciuto protagonista.
La storia narra di un uomo (Leonard Shelby) a caccia di colui che gli ha strappato la moglie e con essa la vita; un uomo che, a causa di un trauma rimediato nell’estremo tentativo di salvare la compagna, è diventato incapace di registrare nuovi ricordi.
Mentre il regista confonde le idee attraverso la ricerca di un killer, in realtà spiega allo spettatore ben altro: racconta i differenti modi in cui si può vedere la vita ponendo alcuni inquietanti interrogativi: la vita è il passato (la memoria), è il presente e le sue azioni, o il futuro con i suoi obbiettivi? Ma soprattutto, il passato è quello che ricordiamo o quello che realmente è stato? E se non esistesse più un sol passato, il futuro avrebbe ancora senso?
L’incantevole regia permette allo spettatore un viaggio profondo nei panni del protagonista. Inizialmente insieme ad esso si ritrova nel mezzo di una storia di cui ricorda solo l’inizio e la fine, senza alcun punto di riferimento intermedio; poi passa ad analizzare il tutto con gli occhi delle persone che vivono intorno a Lenny, degli opportunisti che, approfittando della sua “condizione”, inseguono vantaggi personali; ed infine, ritorna seduto nella sua poltrona con un quadro completo che gli permette di giudicare.
Leonard è un killer impazzito che cerca un uomo fantasma (John G.) già ucciso più volte; Leonard è un uomo rimasto solo, che per sopravvivere si inventa un personaggio immaginario (Sammy Jankiis) al quale attribuisce le cose che non vuole ammettere di aver fatto. Leonard, quindi, altro non è che una persona comune e, come esse, mente a se stesso per continuare a sopportare una vita e un mondo che non è come desiderava.
Tutti hanno un John G. da inseguire, da battere e magari da uccidere; tutti vorrebbero che le proprie tragedie appartenessero a un qualunque Sammy Jankis.
Ed è proprio per questo forse che, quando Cristopher Nolan svela la verità, lo spettatore balza sulla sedia: perché si è accorto che Leonard Shelby non è diverso da lui, e forse non è così innocuo come appariva all’inizio.
Francesco Sireci
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[+] memento non è il debutto di nolan
(di nicoladc89)
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jack
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venerdì 22 febbraio 2008
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"dov'ero rimasto?"
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Grande film minimalista,essenziale e affascinante quanto le sue parti stilizzate in bianco e nero.Spersonalizzante e ambiguo il secondo lungometraggio di Nolan,ci trasporta nella drammatica e ostinata vita di un agente assicurativo che non può più accumulare ricordi recenti.Ci vuole metodo e ordine per gestire la sua vita,ma siamo sicuri che il protagonista non sia manipolato da qualcuno?Parabola che aliena lo spettatore nella vorticosa ricerca della verità,trovare ed uccidere colui che ha stuprato e ucciso la moglie,questo è l'obiettivo unico di Leonard Shelby,che ha fatto di questa ricerca un'ossessione fatta di tatuaggi e polaroyd,le uniche due cose di cui si fida e da cui riprende giorno dopo giorno la sua missione scandita dalla frase:"Dov'ero rimasto?".
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Grande film minimalista,essenziale e affascinante quanto le sue parti stilizzate in bianco e nero.Spersonalizzante e ambiguo il secondo lungometraggio di Nolan,ci trasporta nella drammatica e ostinata vita di un agente assicurativo che non può più accumulare ricordi recenti.Ci vuole metodo e ordine per gestire la sua vita,ma siamo sicuri che il protagonista non sia manipolato da qualcuno?Parabola che aliena lo spettatore nella vorticosa ricerca della verità,trovare ed uccidere colui che ha stuprato e ucciso la moglie,questo è l'obiettivo unico di Leonard Shelby,che ha fatto di questa ricerca un'ossessione fatta di tatuaggi e polaroyd,le uniche due cose di cui si fida e da cui riprende giorno dopo giorno la sua missione scandita dalla frase:"Dov'ero rimasto?". Teddy(un poliziotto)sembra interessarsi a lui per aiutarlo,come Natalie,con cui passa la notte e che ha perso come lui la persona amata:saranno sinceri?Tramite il ricordo di Sammy Jenkins è convinto di saper distinguere la verità dalla finzione.Destinato a diventare la caricatura di se stesso arriverà ad un punto in cui non avrà più certezze ma solo il sospetto di essere diventato un assassino.L'unico modo per andare avanti è sapere che quando chiudi gli occhi il mondo continua ad esserci come la donna amata;e l'avere uno scopo:la vendetta,è l'unico modo per rimanere ancorati alla realtà che altrimenti sfuggirebbe via.Killer per amore o pedina di personaggi senza scrupoli?Tatuaggi per ricordare o per imporsi un crimine tanto terribile quanto necessario per andare avanti?Carnefice o pedina?Manipolato o manipolatore?Vedovo o coniuge psicolabile-ossessivo?Opera originale quanto la sua sperimentazione in un montaggio cronologicamente a ritroso nel tempo per arrivare ad un finale in cui le domande si moltiplicano rispetto a quelle iniziali;finale ambiguo come la personalità dei protagonisti,più reali delle azioni che compiono.La meschinità dell'uomo come spettacolo fine a se stesso?No di certo.Quello che scopre il protagonista durante le sue ricerche lo scopriamo anche noi in contemporanea con lui,identificandoci in lui,ma distaccandoci nel momento in cui cominciamo a sospettare qualcosa su di lui.Non è forse il "sospetto" che ci terrorizza nella vita?Il sospetto che la gente non sia chi sembra essere?Forse quella raccontata da Nolan è una storia attuale che combina trame di uomini corrotti dalla vendetta o dal denaro,che Leonard non comprende o non capisce di farne parte,nascondendosi dietro una malattia destabilizzante in modo da poter credere di se stesso ciò che vuole,interpretando a sua volta una parte,quella dell'eroe sul filo dell'illegalità per amore della sua donna uccisa barbaramente,non rendendosi conto quanto di Sammy Jenkins ci sia in lui(è veramente un suo ex cliente morto a causa di un suo giudizio sbagliato oppure il riflesso della sua immagine su uno specchio immaginario che non riesce a percepire?).E' chi crede di essere o la persona che la gente pensa che sia?Psicopatico o giustiziere?Affrontando parallelamente il tema:E'giusto farsi giustizia da soli?questo film riesce come pochi altri ad entrare in noi,toccando tasti del nostro inconscio;nell'immedesimazione dei personaggi e nella riflessione sulla loro moralità si comprende che grande film questo sia.Quando si sente la voce del protagonista-narratore che pensando alla moglie dice:"Non riesco a ricordarmi di dimenticarti"non possiamo che commuoverci;per questo dovete ricordarvi di non dimenticare questo film unico..
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(di emy)
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(di jim)
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the man of steel
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martedì 9 novembre 2010
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rivoluzionario
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Di sicuro non il migliore di Nolan ma qui il suo stile personalissimo, che si conserva fino ad oggi, si riconosce già. Guy Pearce è il Leonard Shelby perfetto per un film che ha il suo punto di forza nel montaggio al servizio di una trama non semplicissima ma comunque comprensibile ed funzionale alla regia. Stupende certe scene e lo stile con cui sono girate. L'immedesimazione nel protagonista è massima.
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weach
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martedì 19 ottobre 2010
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una verità da negare
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Recensione “memento” de 19 ottobre 2010
Qualcosa di diverso!
Pensiamo ai titoli di testa girati al contrario,
ad un inizio con l’immagine di cadavere che sfuma sotto” l’effetto flou o sottofocus “del teleobbiettivo;poi le vedute dall’alto in bianco e nero , quasi fossero istantanee distaccate di un a realtà che trascende le persone ;
poi ancora il sottofondo di musiche opprimenti ed ossessive indizio di un percorso che porterebbe verso risposte da decriptare ;ancora l’uso ossessivo di una narrazione cromatica prima in bianco e nero poi a colori per dividere e confondere la riflessione del presente con il racconto in fleshback.
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Recensione “memento” de 19 ottobre 2010
Qualcosa di diverso!
Pensiamo ai titoli di testa girati al contrario,
ad un inizio con l’immagine di cadavere che sfuma sotto” l’effetto flou o sottofocus “del teleobbiettivo;poi le vedute dall’alto in bianco e nero , quasi fossero istantanee distaccate di un a realtà che trascende le persone ;
poi ancora il sottofondo di musiche opprimenti ed ossessive indizio di un percorso che porterebbe verso risposte da decriptare ;ancora l’uso ossessivo di una narrazione cromatica prima in bianco e nero poi a colori per dividere e confondere la riflessione del presente con il racconto in fleshback.
È la storia di Leonard scalfito in profondità da una grave malattia cerebrale che lo priva della memoria breve ; un protagonista che cerca e contemporaneamente nega un viaggio a ritroso nell’inconsapevole obiettivo di negare l’evidenza dei fatti.
Siamo in un limbo di non consapevolezza che serve per eludere anche i senso di colpa.
Il regista Christopher Nolan è originale , fantasioso , destabilizzante, con un movimento imprevedibile delle inquadrature alimenta alchimie sceniche , veri e propri giochi di prestigio con la cinepresa ; il talento coraggio di un regista ispirato e speciale traspare in tutta la sua evidenza .
E’ talento che è capace di confondere tutto anche il vero fluire della storia .
La struttura della storia non c’è poiché la vera storia è il protagonista che rincorre solo se stesso cercando di giustificarsi , negando l’evidenza con l’intento di cancellare un dolore .
Una memoria del passato dispersa che si aggrappa ad un istinto confuso per chiarire e confondere ; poi tatuaggi ovunque nel corpo di Leonard , uniche tracce sicure di un passato che non deve riaffiorare .
Parole veloci,agire d’istinto sono l’unico strumento di lettura di una verità che trasfigura..
Un thriller sorprendente ma per percepire tutto dovete vedere ed entrare nel messaggio cifrato che Christopher Nolan ci propone .
Complimenti, creativo coinvolgente .
Weach illuminati
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killbillvol2
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domenica 28 agosto 2011
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un film-puzzle low budget che non delude.
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Il secondo film di Christopher Nolan è un film ad incastro, che va visto con attenzione dall'inizio alla fine. Congegnato bene, Nolan lo ha sceneggiato con il fratello, che ha sua volta aveva scritto il racconto che ha ispirato il film. Interpreti notevoli, soprattutto Pearce, il cui personaggio viene sfruttato praticamente da tutto il resto del cast. Nolan è davvero bravo a girare, e già da questo film si intravede quello che sarà il fantastico The Prestige. E' un vero e proprio esercizio della mente. Altro che settimana enigmistica!
Voto: 3 e mezzo.
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cronix1981
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martedì 6 novembre 2012
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coinvolgente sin dal primo minuto.
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Un film fuori dai canoni classici della cinematografia. Costruito e montato ad arte come un puzzle, seguendo due linee guida temporali. Il film parte dall'ultima sequenza temporale per poi passare alla prima scena. Poi prosegue alternando le scene in un duplice valzer, o come una doppia elica, fino al finale rivelatore. La fine, quindi, consiste nella parte temporale centrale della vicenda e rappresenta la chiave di volta interpretativa di tutto il film.
Una sceneggiatura solida di base che acquista un valore aggiunto incommensurabile grazie al tocco magistrale di Nolan. Questo rende il film intrigante, oscuro e stimolante.
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Un film fuori dai canoni classici della cinematografia. Costruito e montato ad arte come un puzzle, seguendo due linee guida temporali. Il film parte dall'ultima sequenza temporale per poi passare alla prima scena. Poi prosegue alternando le scene in un duplice valzer, o come una doppia elica, fino al finale rivelatore. La fine, quindi, consiste nella parte temporale centrale della vicenda e rappresenta la chiave di volta interpretativa di tutto il film.
Una sceneggiatura solida di base che acquista un valore aggiunto incommensurabile grazie al tocco magistrale di Nolan. Questo rende il film intrigante, oscuro e stimolante. Se all'inizio si fa fatica a ricostruire il puzzle, man man che i pezzi si dispongono lo spettatore ha modo di ricostruire i fatti prendendo informazioni dal passato e dal futuro per interpretare il presente: un po’ come fa (in parte) il protagonista (Guy Pearce), che è sempre costretto a leggere i propri appunti per ricordarsi come muoversi e cosa fare.
Non resta che godersi questo straordinario film facendo particolare attenzione, perché non sono concessi momenti di pausa.
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