pointbreak
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mercoledì 28 marzo 2012
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nolan, un genio fin dall'esordio
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Mettiamola così: se vi è piaciuto Memento (2000), allora non potete perdervi Following (1998). Chris Nolan debutta nel mondo della regia con questo lungometraggio conciso, low-cost e in bianco e nero. Il film presenta la stessa struttura narrativa non lineare di Memento con piccoli riferimenti cinematografici a sue opere posteriori: il nome del ladro Coob verrà ripreso per Inception; mentre il simbolo di Batman su una porta indica che, probabilmente, già intravedeva l’idea di girare la saga (Batman Begins, Il cavaliere oscuro, Il ritorno).
Ciò che colpisce certamente è l’incredibile impostazione del plot, ricco di colpi di scena.
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Mettiamola così: se vi è piaciuto Memento (2000), allora non potete perdervi Following (1998). Chris Nolan debutta nel mondo della regia con questo lungometraggio conciso, low-cost e in bianco e nero. Il film presenta la stessa struttura narrativa non lineare di Memento con piccoli riferimenti cinematografici a sue opere posteriori: il nome del ladro Coob verrà ripreso per Inception; mentre il simbolo di Batman su una porta indica che, probabilmente, già intravedeva l’idea di girare la saga (Batman Begins, Il cavaliere oscuro, Il ritorno).
Ciò che colpisce certamente è l’incredibile impostazione del plot, ricco di colpi di scena. Non si capisce come la scheda di Mymovies dica: «peccato che il film non presenti colpi di scena e che si indovini già tutto dopo i primi dieci minuti». Le cose sono due: o l’autore della recensione (Stefania Iannuzzi) è una veggente, o ha poteri paranormali. È praticamente impossibile indovinare l’esito del film dopo soli 10 minuti. Tant’è vero che circa l’85% dei voti degli utenti è in disaccordo con lei. Avrà visto qualcos’altro!
Se avesse avuto un cast più forte, certamente oggi Following sarebbe più conosciuto dal grande pubblico. Resta però un ottimo esordio alla regia per un genio del cinema come Nolan. Uno che, tra le altre cose, ha curato anche la fotografia, l’editing e la produzione della pellicola, vincendo la Tigre d’oro al Festival di Rotterdam nel 1999. Insomma, il talento del regista si vedeva fin dall’esordio. Buona la prima!
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marcosayid
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venerdì 22 luglio 2011
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nolan è sempre stato nolan...
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Questo è il film che apre le strade dei lungometraggi al regista Christopher Nolan. Innanzitutto è da evidenziare come proprio in questo film sembra che vengano gettate le basi per il successivo film del regista, ovvero "Memento", che sarà molto più apprezzato da critica e pubblico. In molti sostengono che anche i riferimenti a Batman (il simbolo è sulla porta della casa del protagonista) rappresentino la vicinanza del regista all'eroe per il quale scriverà due film, ma personalmente credo che il legame sia un po' forzato.
Lo stile ancora acerbo del regista è lo stesso sviluppato con gli anni in maniera più determinante nei film "Memento" "The Prestige" e "Inception".
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Questo è il film che apre le strade dei lungometraggi al regista Christopher Nolan. Innanzitutto è da evidenziare come proprio in questo film sembra che vengano gettate le basi per il successivo film del regista, ovvero "Memento", che sarà molto più apprezzato da critica e pubblico. In molti sostengono che anche i riferimenti a Batman (il simbolo è sulla porta della casa del protagonista) rappresentino la vicinanza del regista all'eroe per il quale scriverà due film, ma personalmente credo che il legame sia un po' forzato.
Lo stile ancora acerbo del regista è lo stesso sviluppato con gli anni in maniera più determinante nei film "Memento" "The Prestige" e "Inception".
La capacità di rendere un film interessante mediante storie intricate, capovolgimenti di punti di vista e attraenti complessità narrative sembra già in questo film richiamare l'interesse del regista che pure al suo "esordio" non cerca una trama lineare e diretta...
Il film, anche grazie ad un ottimo uso del bianco e nero, agisce direttamente sulla psiche dello spettatore che si ritrova ad entrare nella mente dei complicati e affascinanti personaggi creati da Nolan, lasciando passare in secondo piano la trama vera e propria che non è sicuramente l'aspetto più significativo del film.
Ancora una volta (o meglio per la prima volta cronologicamente) Nolan ammalia lo spettatore che disarmato si lascia trascinare nel labirinto da lui creato per uscirne con un sottile messaggio metaforico che ognuno è libero di interpretare a proprio gusto...
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ipno74
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lunedì 7 febbraio 2011
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il bianco e nero di nolan
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Un giallo che richiama un finale stile" i soliti sospetti", un'intrigante sceneggiatura che richiama anche Tarantino.
Cob sembra il Wolf di Pulp fiction.
Già in questo film Nolan aveva in previsione di fare batman, in quanto in due scene si vede sulla porta dell'appartamento il segno del famoso pipistrello.
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iuriv
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martedì 7 ottobre 2014
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buona la prima.
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Il primo lungometraggio di Christopher Nolan è all'insegna del contenimento dei costi. Il regista, infatti, nel raccontare questa storia in cui un aspirante scrittore in cerca di ispirazione finisce per trovarsi in un turbine senza controllo, lavora di fino, risparmiando dove può e utilizzando le sue capacità per dare personalità alla sua opera.
L'utilizzo del bianco e nero aiuta a mascherare un po' i limiti al budget, ma soprattutto infonde al film un atmosfera noir da classico del cinema. Ben conspevole di ciò Nolan decide di esaltare questa sensazione, proponendo inquadrature che, anche grazie alla strana acconciatura di Lucy Russell, sembrano ritagliate dai film del passato e incorporate al meglio in questo lavoro.
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Il primo lungometraggio di Christopher Nolan è all'insegna del contenimento dei costi. Il regista, infatti, nel raccontare questa storia in cui un aspirante scrittore in cerca di ispirazione finisce per trovarsi in un turbine senza controllo, lavora di fino, risparmiando dove può e utilizzando le sue capacità per dare personalità alla sua opera.
L'utilizzo del bianco e nero aiuta a mascherare un po' i limiti al budget, ma soprattutto infonde al film un atmosfera noir da classico del cinema. Ben conspevole di ciò Nolan decide di esaltare questa sensazione, proponendo inquadrature che, anche grazie alla strana acconciatura di Lucy Russell, sembrano ritagliate dai film del passato e incorporate al meglio in questo lavoro.
Ma la bravura dell'autore non si limita alle scelte di ripresa. Qui si può notare come un certo gusto per la corruzione della mente umana sia già presente nel modo di mettere in scena la vicenda. L'utilizzo di un montaggio non lineare, che poi diventerà l'elemento trainante di Memento, invece di creare confusione, costruisce empatia verso un protagonista ingenuo che non capisce qual'è il suo autentico ruolo nella storia.
La cosa funziona anche perchè Theobald ha la faccia che serve, con l'espressione smarrita al punto giusto da far capire come la sua piccola mania si possa trasformare in un incubo.
Certo, quel finale ridondante con i colpi di scena in stile Soliti Sospetti può sembare eccessivo e forse il film, nonostante sia brevissimo, ogni tanto cede dal punto di vista del ritmo narrativo, ma si tratta comunque di un esordio messo insieme con pochi soldi.
Il punto è che qui c'è già il germoglio del miglior Nolan, quello che due anni più tardi sarà in grado di stupire con Memento. La fantasia descrittiva dell'autore dona dignità al suo lavoro e gli consente di mettere in piedi un lungometraggio gradevole e con poche spine.
Spesso è lontano dalle mega produzioni che si possono notare le autentiche capacità di un regista. E da questo punto di vista Following merita una visione.
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tarantinofan96
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venerdì 3 luglio 2015
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following
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L'esordio di Nolan è un film notevole, un film con una struttura non lineare della trama come Memento o The Prestige e che presenta alcune scelte stilistiche che ricordano il Dogma95 di Lars Von Trier.
Un'opera scarna, semplice nella realizzazione, ma complessa nella costruzione, che racconta di ossessioni, intrighi e inganni in un crescendo di colpi di scena che tengono lo spettatore incollato allo schermo per l'intera durata (seppur brevissima).
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L'esordio di Nolan è un film notevole, un film con una struttura non lineare della trama come Memento o The Prestige e che presenta alcune scelte stilistiche che ricordano il Dogma95 di Lars Von Trier.
Un'opera scarna, semplice nella realizzazione, ma complessa nella costruzione, che racconta di ossessioni, intrighi e inganni in un crescendo di colpi di scena che tengono lo spettatore incollato allo schermo per l'intera durata (seppur brevissima).
Parecchi preferiscono il Nolan di Following e Memento, quando ancora il regista era un autore in grado di costruire film notevoli con pochi mezzi, altri invece sostengono che Nolan abbia dato il meglio di sé con le opere successive. Secondo me hanno ragione entrambi e, in ogni caso, si può dedurre, guardando Following, come Nolan abbia avuto un proprio stile sin da subito e lo abbia mantenuto anche nel corso dei suoi lavori successivi (trilogia di Batman a parte), seppur realizzati con budget notevolmente maggiori.
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nicolas bilchi
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sabato 8 gennaio 2011
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following.
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"Following" segna il debutto cinematografico di Christopher Nolan in un lungometraggio (prima c'era stato "Doodlebug"), ma l'esordio non è dei più felici. Si tratta di un thriller che abbraccia da un lato gli stereotipi tradizionali e si avvicina al noir con la struttura triadica del protagonista ingannato, della dark lady seducente di cui si innamora e del terzo incomodo misterioso che rivelerà solo alla fine la sua vera funzione all'ìnterno del gioco di incastri che tutto il film propone; dall'altra parte riprende anche i modelli più moderni di cinema di genere, avvicinandosi a Tarantino con una genericizzazione notevole dei personaggi, perchè a parte il Cobb di Haw gli altri due protagonisti rimangono nell'anonimato e vengono definiti solo con gli attributi canonici de "il giovane" e "la bionda" (cosa analoga aveva fatto circa ottanta anni prima Charlie Chaplin coi suoi capolavori muti, ma difficilmente Nolan potrebbe essersi ispirato a lui per questo film).
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"Following" segna il debutto cinematografico di Christopher Nolan in un lungometraggio (prima c'era stato "Doodlebug"), ma l'esordio non è dei più felici. Si tratta di un thriller che abbraccia da un lato gli stereotipi tradizionali e si avvicina al noir con la struttura triadica del protagonista ingannato, della dark lady seducente di cui si innamora e del terzo incomodo misterioso che rivelerà solo alla fine la sua vera funzione all'ìnterno del gioco di incastri che tutto il film propone; dall'altra parte riprende anche i modelli più moderni di cinema di genere, avvicinandosi a Tarantino con una genericizzazione notevole dei personaggi, perchè a parte il Cobb di Haw gli altri due protagonisti rimangono nell'anonimato e vengono definiti solo con gli attributi canonici de "il giovane" e "la bionda" (cosa analoga aveva fatto circa ottanta anni prima Charlie Chaplin coi suoi capolavori muti, ma difficilmente Nolan potrebbe essersi ispirato a lui per questo film). Il regista in questa circostanza non risulta ancora veramente maturo, e il risultato è piuttosto fiacco. Da una buona idea di base si sviluppa poi una vicenda che a tratti risulta troppo paradossale e poco realistica, e viene a galla la finzione scenica in tutta la sua artificiosità, facendo calare ad un certo punto l'attenzione dello spettatore. Solo nel finale, quando il doppio, anzi triplo gioco di Cobb viene finalmente chiarito in un crescendo di suspence sfortunatamente assente durante il resto della pellicola, possiamo assaporare i primi frutti, ancora acerbi, di Christopher Nolan e un prematuro accenno a quella che sarà poi la tematica fondamentale del suo cinema, cioè la perdita della propria individualità, solitamente ad opera di una società spietata e crudele, e la conseguente ricerca di essa. In "Following" la seconda parte di questo aspetto del cinema di Nolan è assente, perchè il film finisce proprio quando "il giovane" scopre l'inganno perpetuato ai suoi danni, ma lo ritroveremo ben sviluppato sia in "The Prestige" nell'atmosfera di un gioco di specchi che ben si adatta all'atmosfera magica del film, e anche nei due capitoli di Batman, dove la riflessione nolaniana raggiunge il suo apice nell'ambito dell'eccessiva schematicità di divisione del bene dal male, quando questi due principi sono entrambi racchiusi nell'essenza di ognuno. In definitiva "Following" è una prima prova che, come molte delle prime prove di registi che poi si sono rivelati di grande spessore, zoppica qua e là e rimane sostanzialmente nella schiera di cui film molto pretenziosi ma mal gestiti le cui notevoli potenzialità sfumano a causa degli eccessivi errori di fondo.
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[+] gli errori di fondo..
(di vapor)
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ultimoboyscout
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venerdì 20 maggio 2011
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il ladro e il pedinatore.
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Breve e conciso, asciutto e senza orpelli questa commedia noir all'inglese non sembra lontanamente un film di Nolan anche se questo è il suo primo e con gli anni il regista si è evoluto in maniera esponenziale. Diretto bene e con stile è un film lento e abbastanza monocorde ma originale e coraggioso con interpreti non proprio all'altezza. Opprimente e pesante per via della scelta di girare in bianco e nero. Denotava già un certo talento, cura dei dettagli e una sottile visionaria follia qualità che oggi vengono unanimemente riconosciute al regista. A conti fatti non è bello o da ricordare ma la stoffa era evidente. Interessantissima l'idea, il risultato non è granchè.
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