felicity
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lunedì 26 agosto 2024
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noir hitchcockiano
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Following è un elegante thriller-noir decostruito che riflette su cosa significhi voler raccontare una storia.
Si parte da un assunto esistenziale tanto vertiginoso quanto poetico. Quando vediamo il protagonista aggirarsi per Londra seguendo le persone, quando ne ascoltiamo la confessione all’ufficiale di polizia, ci rendiamo conto che non siamo di fronte a un disturbo voyeuristico, quanto a una riflessione esistenzialista.
In Following troviamo un altro grande elemento che contraddistingue il cinema di Nolan correlato al montaggio: giocare con la categoria fisica del tempo.
Nella sua semplicità, Following inaugura una certa idea di montaggio e sceneggiatura che permettono allo spettatore di svolgere un ruolo attivo nella costruzione della trama.
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Following è un elegante thriller-noir decostruito che riflette su cosa significhi voler raccontare una storia.
Si parte da un assunto esistenziale tanto vertiginoso quanto poetico. Quando vediamo il protagonista aggirarsi per Londra seguendo le persone, quando ne ascoltiamo la confessione all’ufficiale di polizia, ci rendiamo conto che non siamo di fronte a un disturbo voyeuristico, quanto a una riflessione esistenzialista.
In Following troviamo un altro grande elemento che contraddistingue il cinema di Nolan correlato al montaggio: giocare con la categoria fisica del tempo.
Nella sua semplicità, Following inaugura una certa idea di montaggio e sceneggiatura che permettono allo spettatore di svolgere un ruolo attivo nella costruzione della trama. La struttura narrativa non è lineare, ma viene alterata dall’interpolazione di spezzoni che riguardano tempi diversi della storia. Allo spettatore è lasciato il ruolo di ricostruire, con un finale che costringe a una rilettura completa degli eventi narrati.
Following sfrutta il genere noir per consentire a Nolan di focalizzare l’attenzione su alcuni dei suoi temi portanti, a partire dalla dialettica tra verità di ciò che si vede e illusione, fino ad arrivare al tema del doppio incarnato in due figure distinte, speculari e compensative l’una delle mancanze dell’altra.
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ralphscott
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lunedì 18 settembre 2023
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seguire e restare fuori
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Cos'é uno scrittore, in fondo, se non un ficcanaso con finalità artistiche ? E il velleitario Bill si prodiga in pedinamenti che, suo malgrado, finiscono in un grosso guaio. La messa in scena é magnetica, un b/n da nouvelle vague, a cui chiaramente si ispira. Ritmi serrati - montaggio d'autore - e ironia miscelata al dramma, in un esito di apparente ineluttabilità. Attori appropriati, con una carnale Lucy Russell famme fatale che celebra Jeanne Moreau, ma pure la Joan Bennett di Lang. Bello e crudele il Cobb di Alex Haw.
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gabbo2000
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giovedì 11 febbraio 2016
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eccellente inizio di nolan
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Essendo il primo lungometraggio di Nolan,dò tre stelle perchè non ancora perfetto come gli altri.Nonostante ciò,bisogna riconoscere che è un film davvero ingegnoso.Si riconosce da subito che il film è di Nolan:non è in ordine cronologico e anche in soli 70 minuti riesce a estrapolare concetti essenziali.Complimenti a Nolan.Un buon inizio.
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gabbo2000
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giovedì 11 febbraio 2016
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eccellente inizio di nolan
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Essendo il primo lungometraggio di Nolan,dò tre stelle perchè non ancora perfetto come gli altri.Nonostante ciò,bisogna riconoscere che è un film davvero ingegnoso.Si riconosce da subito che il film è di Nolan:non è in ordine cronologico e anche in soli 70 minuti riesce a estrapolare concetti essenziali.Complimenti a Nolan.Un buon inizio.
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tarantinofan96
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venerdì 3 luglio 2015
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following
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L'esordio di Nolan è un film notevole, un film con una struttura non lineare della trama come Memento o The Prestige e che presenta alcune scelte stilistiche che ricordano il Dogma95 di Lars Von Trier.
Un'opera scarna, semplice nella realizzazione, ma complessa nella costruzione, che racconta di ossessioni, intrighi e inganni in un crescendo di colpi di scena che tengono lo spettatore incollato allo schermo per l'intera durata (seppur brevissima).
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L'esordio di Nolan è un film notevole, un film con una struttura non lineare della trama come Memento o The Prestige e che presenta alcune scelte stilistiche che ricordano il Dogma95 di Lars Von Trier.
Un'opera scarna, semplice nella realizzazione, ma complessa nella costruzione, che racconta di ossessioni, intrighi e inganni in un crescendo di colpi di scena che tengono lo spettatore incollato allo schermo per l'intera durata (seppur brevissima).
Parecchi preferiscono il Nolan di Following e Memento, quando ancora il regista era un autore in grado di costruire film notevoli con pochi mezzi, altri invece sostengono che Nolan abbia dato il meglio di sé con le opere successive. Secondo me hanno ragione entrambi e, in ogni caso, si può dedurre, guardando Following, come Nolan abbia avuto un proprio stile sin da subito e lo abbia mantenuto anche nel corso dei suoi lavori successivi (trilogia di Batman a parte), seppur realizzati con budget notevolmente maggiori.
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fisico92
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martedì 21 ottobre 2014
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la prima di nolan
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Ottimo film, devo dire con spunti decisamente interessanti e molto originale.
Il primo film di Christofer Nolan, devo dire mi ha davvero colpito. Il film è quasi un medio metraggio ma dura quanto deve durare, il bianco e nero non è solo un artificio per ridurre il budget sugli effetti ma trovo abbia un suo senso. La tecnica con cui si svilucca la storia è una sorta di collage "simil-memento". Devo dire un bjoux come film di lancio.
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iuriv
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martedì 7 ottobre 2014
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buona la prima.
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Il primo lungometraggio di Christopher Nolan è all'insegna del contenimento dei costi. Il regista, infatti, nel raccontare questa storia in cui un aspirante scrittore in cerca di ispirazione finisce per trovarsi in un turbine senza controllo, lavora di fino, risparmiando dove può e utilizzando le sue capacità per dare personalità alla sua opera.
L'utilizzo del bianco e nero aiuta a mascherare un po' i limiti al budget, ma soprattutto infonde al film un atmosfera noir da classico del cinema. Ben conspevole di ciò Nolan decide di esaltare questa sensazione, proponendo inquadrature che, anche grazie alla strana acconciatura di Lucy Russell, sembrano ritagliate dai film del passato e incorporate al meglio in questo lavoro.
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Il primo lungometraggio di Christopher Nolan è all'insegna del contenimento dei costi. Il regista, infatti, nel raccontare questa storia in cui un aspirante scrittore in cerca di ispirazione finisce per trovarsi in un turbine senza controllo, lavora di fino, risparmiando dove può e utilizzando le sue capacità per dare personalità alla sua opera.
L'utilizzo del bianco e nero aiuta a mascherare un po' i limiti al budget, ma soprattutto infonde al film un atmosfera noir da classico del cinema. Ben conspevole di ciò Nolan decide di esaltare questa sensazione, proponendo inquadrature che, anche grazie alla strana acconciatura di Lucy Russell, sembrano ritagliate dai film del passato e incorporate al meglio in questo lavoro.
Ma la bravura dell'autore non si limita alle scelte di ripresa. Qui si può notare come un certo gusto per la corruzione della mente umana sia già presente nel modo di mettere in scena la vicenda. L'utilizzo di un montaggio non lineare, che poi diventerà l'elemento trainante di Memento, invece di creare confusione, costruisce empatia verso un protagonista ingenuo che non capisce qual'è il suo autentico ruolo nella storia.
La cosa funziona anche perchè Theobald ha la faccia che serve, con l'espressione smarrita al punto giusto da far capire come la sua piccola mania si possa trasformare in un incubo.
Certo, quel finale ridondante con i colpi di scena in stile Soliti Sospetti può sembare eccessivo e forse il film, nonostante sia brevissimo, ogni tanto cede dal punto di vista del ritmo narrativo, ma si tratta comunque di un esordio messo insieme con pochi soldi.
Il punto è che qui c'è già il germoglio del miglior Nolan, quello che due anni più tardi sarà in grado di stupire con Memento. La fantasia descrittiva dell'autore dona dignità al suo lavoro e gli consente di mettere in piedi un lungometraggio gradevole e con poche spine.
Spesso è lontano dalle mega produzioni che si possono notare le autentiche capacità di un regista. E da questo punto di vista Following merita una visione.
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corazzatakotiomkin
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giovedì 4 luglio 2013
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primo di una lunga serie.
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Ottimo lungometraggio di esordio per Nolan. "Following" appare non solo come film fine a se stesso, con una propria originalità e singolarità, ma potrebbe benissimo essere considerato la "brutta copia" (anche se non brutta) del successivo "Memento" che ha contribuito a conferire al regista la fama che attualmente possiede.
Adrenalinico, contorto, coinvolgente e significativo; davvero un buon film.
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_joe_
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mercoledì 19 settembre 2012
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l'esordio di un genio
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L'esordio al lungometraggio di Christopher Nolan con "Following" costituisce la base della sua personale tecnica di montaggio per le sue prossime pellicole, infatti, nei prossimi film come "Memento" e "The prestige" giocherà con la struttura narrativa saltellando qua e là nel racconto, creando un puzzle che via via va componendosi. Mai banale, mai noioso, nonostante l'economicità e l'assenza di colore. Lo si può dire: Nolan è sempre stato Nolan, per tutti i 69 min. il film riesce ad incollare lo spettatore alla poltrona. Se vi sono piaciuti i suoi film, questo è un MUST da non perdere .
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pointbreak
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mercoledì 28 marzo 2012
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nolan, un genio fin dall'esordio
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Mettiamola così: se vi è piaciuto Memento (2000), allora non potete perdervi Following (1998). Chris Nolan debutta nel mondo della regia con questo lungometraggio conciso, low-cost e in bianco e nero. Il film presenta la stessa struttura narrativa non lineare di Memento con piccoli riferimenti cinematografici a sue opere posteriori: il nome del ladro Coob verrà ripreso per Inception; mentre il simbolo di Batman su una porta indica che, probabilmente, già intravedeva l’idea di girare la saga (Batman Begins, Il cavaliere oscuro, Il ritorno).
Ciò che colpisce certamente è l’incredibile impostazione del plot, ricco di colpi di scena.
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Mettiamola così: se vi è piaciuto Memento (2000), allora non potete perdervi Following (1998). Chris Nolan debutta nel mondo della regia con questo lungometraggio conciso, low-cost e in bianco e nero. Il film presenta la stessa struttura narrativa non lineare di Memento con piccoli riferimenti cinematografici a sue opere posteriori: il nome del ladro Coob verrà ripreso per Inception; mentre il simbolo di Batman su una porta indica che, probabilmente, già intravedeva l’idea di girare la saga (Batman Begins, Il cavaliere oscuro, Il ritorno).
Ciò che colpisce certamente è l’incredibile impostazione del plot, ricco di colpi di scena. Non si capisce come la scheda di Mymovies dica: «peccato che il film non presenti colpi di scena e che si indovini già tutto dopo i primi dieci minuti». Le cose sono due: o l’autore della recensione (Stefania Iannuzzi) è una veggente, o ha poteri paranormali. È praticamente impossibile indovinare l’esito del film dopo soli 10 minuti. Tant’è vero che circa l’85% dei voti degli utenti è in disaccordo con lei. Avrà visto qualcos’altro!
Se avesse avuto un cast più forte, certamente oggi Following sarebbe più conosciuto dal grande pubblico. Resta però un ottimo esordio alla regia per un genio del cinema come Nolan. Uno che, tra le altre cose, ha curato anche la fotografia, l’editing e la produzione della pellicola, vincendo la Tigre d’oro al Festival di Rotterdam nel 1999. Insomma, il talento del regista si vedeva fin dall’esordio. Buona la prima!
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