Guelwaar

Un film di Ousmane Sembene. Con Abou Camara, Marie Augustine Diatta, Mame Ndoumbé Diop, Moustapha Diop, Ndiawar Diop.
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Drammatico, durata 115 min. - Francia, Germania, Senegal 1992.
   
   
   
enrico omodeo salè mercoledì 2 febbraio 2011
struttura di guelwaar Valutazione 3 stelle su cinque
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Nel corso della narrazione si ritrovano citazioni, formule e proverbi, espressi in alcuni casi per più volte in modo ridondante. Una tale costruzione si rifà alla cultura orale e viene spesso utilizzata nelle pièces teatrali africane per favorire la comprensione di una parabola; nel cinema, arte della riproduzione perfetta, è più raro risentire più volte la stessa frase nel corso di una proiezione, e ciò può causare anche effetti sgradevoli di ridondanza. Ma tale è la cultura africana, e il black african cinema coerentemente si conforma alla predominanza della forma orale su quella scritta.
Sembène si è servito anche di numerosi flashback per Guelwaar, che spezzano l’unità di tempo – caratteristica abituale dei film precedenti. [+]

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enrico omodeo salè mercoledì 2 febbraio 2011
temi del film e questione linguistica Valutazione 3 stelle su cinque
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Il giorno del funerale, il corpo di Guelwaar scompare dall’obitorio. Comincia da quel momento “una doppia ricerca: quella del corpo del dissidente e allo stesso tempo del suo pensiero, un discorso radicale minacciato dalle forze nebulose del regime neocoloniale, mandanti nascosti dell’omicidio”.
Guelwaar si inquadra nel contesto della tradizione narrativa africana, quella del racconto  orale. Il griot Sembène sviluppa un discorso tradizionale, situato nel passato, per agire sul presente. Gilles Deleuze dà un nome a questo tipo di discorso: fabulazione. Il film infatti è basato su parabole, dunque su significati nascosti, metaforici, che trascendono la letterarietà del testo filmico. [+]

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enrico omodeo salè mercoledì 2 febbraio 2011
simboli del film Valutazione 3 stelle su cinque
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Il film, come si può facilmente notare, non dispone di un grosso budget. La maggior parte delle scene sono girate in esterni, mentre quelle girate in interni hanno una decorazione scarna, non priva tuttavia di elementi simbolici, emblemi di uno stile neorealista che raffigura lo scontro tra tradizione e modernità.

Lo sono ad esempio i bicchieri di plastica, che sostituiscono le calebasses. Lo è la Mercedes del sindaco, che si alterna ai carretti degli abitanti. Lo stile di vita occidentale avanza, ma permangono anche segni della tradizione, come le case del villaggio di Baye Aly; lo xalal, tradizione secondo cui gli amici del defunto offrono del cibo (riso, miglio, arachide, mais…) dentro le calebasses. [+]

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