Stefano Reggiani
Il debutto di Luchetti si segnala con particolare piacere: il genere «opera prima» è il più difficile e per paradosso il più inflazionato, ma è da quella porta che passano le speranze. Luchetti ha ventotto anni, ha frequentato la scuola di cinema Gaumont, ha partecipato con un episodio al film Juke Box ed è un regista amaro e spiritoso, gira con una sapiente mescolanza di ironia e disincanto. Ha sfruttato l'impazienza giovanile di raccontare molte storie e di concedersi molte riflessioni con un soggetto storico-fantastico (cui hanno anche posto mano Mazzacurati, Bernini e Pasquini), un soggetto-viaggio che si svolge nel 1848 italiano del cambiamento, anno mitico (qui succede un '48), volendo, anno di assonanze (1848-1968). [...]
di Stefano Reggiani, articolo completo (2999 caratteri spazi inclusi) su