Passaggio in India

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Un film di David Lean. Con Judy Davis, Victor Banerjee, Peggy Ashcroft, James Fox, Alec Guinness.
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Titolo originale A Passage to India. Drammatico, durata 165 min. - Gran Bretagna 1984. MYMONETRO Passaggio in India * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
marco michielis lunedì 21 dicembre 2015
meraviglioso Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

La grandezza di "Passaggio in India" sta tutta nel sapere coniugare alla perfezione il progresso e l'evolversi della Storia con il manifestarsi e lo schiudersi a poco a poco del sentimento e del conseguente dramma interiore. Questa convivenza di aspetti così distanti è, del resto, favorita e incoraggiata dal ruolo simbolico che i protagonisti si trovano ad assumere all'interno della vicenda: dalla signora e signorina inglesi, le splendide Peggy Ashcroft e Judy Davis, che, partite piene di speranze alla volta dell'India, come giustamente osserva Mereghetti, subiscono «la fascinazione sensuale esercitata dalla cultura esotica sull'animo britannico», al dottor Aziz, un colonizzato che neanche troppo inconsciamente aspira ad assomigliare ai colonizzatori, passando dal Professor Godbhole, il quale incarna proprio quell'esoterismo che tanto attrae le due donne e sembra quasi conoscere gli sviluppi del futuro, barricato nei suoi dogmi legati alla reincarnazione e al nirvana. [+]

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goldy sabato 11 aprile 2015
una diversa lettura del mondo Valutazione 5 stelle su cinque
67%
No
33%

Tratto dal famoso romanzo di E.M. Forster, il libro fu pubblicato in Inghilterra negli anni '20 con  l'intento di condannare il sarcasmo e la tronfia arroganza inglese. L'ideologia imperialista considera i paesi sottomessi come luoghi disabitati invece che abitati da popoli con una propria tradizione, una propria stopria, una propria dignità.  Fioster che soggiornò a lungo in India fu conquistato dala cruda realtà indiana e dalla dolcezza dei musulmani di cui divenne amico.  Il regista apporta qualche cambiamento rispetto al libro attenuando il risentimento verso i propri connazionali sottolinenado invece aspetti che hanno maggior rilevanza per la realtà contemporanea quali le difficoltà  a superare le barriere razziali, culturali e religiose che invece la globalizzazione richiede e induce a riflettere su quanto pesanti siano i vincoli storici, geografici , razziali che rendono così problematici l'integrazione tra i popoli. [+]

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mondolariano mercoledì 27 aprile 2011
superiore al romanzo Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Film-fiume concepito come un colossal, che passando in India ha lasciato un segno anche nella storia del cinema. L’opulenza dei mezzi è solo un fondale che fa da cornice ad un complesso psicologico variegato, grandioso affresco storico e di costume, spinto nella marea montante di una natura selvaggia che a poco a poco si fa dramma. Superiore al romanzo originale (che è poco avvincente nel momento culminante nella grotta), esotico, plateale, impreziosito da centinaia di comparse autenticamente indiane e da un ottimo terzetto di protagonisti. Il medico Aziz, prima di tutto, cui lo sconosciuto Victor Banerjee fornisce una prova indimenticabile di recitazione. Il direttore del college Fielding (non il più celebre Alec Guinness, che interpreta invece la parte secondaria del filosofo), solidissimo nel ruolo di amico degli oppressi quale tagliente autocritica all’imperialismo britannico. [+]

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francesco2 mercoledì 8 giugno 2011
il raggio indiano Valutazione 3 stelle su cinque
25%
No
75%

In pieni anni '80, gli anni degli ivoriani "Camera con vista" e "Maurice", ma anche del "Raggio verde" rohmeriano, nasce questo (Vero?) cult-movie d'autore, che secondo qualcuno Ivory avrebbe girato meglio. Dal punto di vista della messinscena, talora approssimativa,forse è vero, ma ho i miei dubbi quanto ad implicazioni psicologiche. La protagonista si affaccia per la prima volta ad un altro mondo (Geografico, ancora prima che culturale), accompagnata da una figura un pò convenzionale ma anche britannicamente sottile come la zia, proprio in un momento in cui deve fare luce sul SUO mondo, su cosa la spinga veramente a prendere certe decisioni,ammesso vadano prese. In realtà l'ALTRO non è neanch'esso originale in termini di personaggi,data la figura fondamentale dell' indiano mite ed innocente, che poi -Plausibilmente- nell'India degli anni'20 rischierà di essere vittima dell'arroganza degli stranieri. [+]

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