Questo film è per me come un figlio, avete mai visto qualcuno parlare male dei propri figli? Lo amo come nessun'altro film, l'ho visto almeno 20 volte. Di cosa dovrei parlarvi? Del caos di emozioni che mi ha sempre regalato? Delle caute riflessioni a mente fredda? Dei rapporti letterari con "Cuore di tenebra" del grande Joseph Conrad, uno che l'avventura se la viveva sulla pelle? Dei punti di vista politici ambigui, che annoverano da una parte la denuncia della spensierata crudeltà, incarnata dal colonnello Kilgore, e del ruolo statunitense nella formazione del Vietcong, chiaramente espressa nell'episodio della piantagione francese (presente nella versione Redux), e dall'altra un certo gusto macabro unito alla spietata logica di Kurtz che quasi convince anche noi della necessità di uccidere il nemico "senza discernimento"? Del contrasto tra la spettacolarità della prima parte e la filosoficità della seconda, che pochi hanno compreso appieno? Del fatto che se la parte nella caverna buia e malsana fosse durata il triplo non mi sarei annoiato? Di Marlon Brando che giganteggia seminascosto nel buio, pronunciando parole pesanti come macigni? Della splendida fotografia di Storaro, con i suoi "gialli-Tiziano"? Dell'incredibile scena dell'attacco degli elicotteri all'alba, controsole, turbinata dalle "Walkirie" di Wagner? Della progressiva caduta nella violenza, nella follia, nell'orrore? Del dubbio se questo orrore sia insito nella natura umana o un prodotto dell'ambiente? Della difficoltà, da parte di chi in quest'orrore ci è stato immarso, di staccarsene, come ho esposto ne "Il cacciatore"? Del ritorno alla Grande Natura, alla Grande Foresta, alla Grande Madre simboleggiato dalla risalita del fiume, un "regressus ad uterum" fino alla sorgente, sancta santorum, fucina della morte e della vita? Della parallela simbolizzazione di una discesa nel proprio inconscio? No, vi parlerò di un veloce fotogramma in cui appare il nucleo concettuale, il "core" (è inglese, ma se lo traducete in romanesco funziona lo stesso): un libro di antropologia nella caverna di Kurtz, "The golden bough" (IL RAMO D'ORO) di Frazer, un'enciclopedia della ritualità magico-religiosa-folkloristica umana, un testo citato da tutti perchè fa "chic", criticato da tutti, letto integralmente solo da me e dall'autore (critici come Wittgenstein e Di Nola hanno letto solo il primo e l'ultimo capitolo). "L'UCCISIONE DEL RE DIVINO", questo è il nucleo che nessuno ha visto, un mito ma anche un rito, il re come essere Sacro, il sacro come seducente e utile ma anche come pericolo da allontanare, il re come "capro espiatorio". Nelle antiche culture agricole, la consapevolezza del ciclo morte-risurrezione (del grano) e la convinzione della validità dei principi della magia simpatica, porta all'idea che l'immolazione di un essere umano (meglio se di alto rango) possa stimolare un buon raccolto e la fecondità delle donne: viene sacrificato addirittura il re, come avveniva nel tempio di Artemide sulle sponde del lago di Nemi. Non so fino a che punto Coppola o Milius fossero coscienti di questi processi mentali, ma questo è il fulcro del film, un "complesso" pagano molto arcaico, il colonnello Kurtz come Gesù Cristo. E' un film antropologico, la guerra è solo un pretesto, come in "2001 odissea nello spazio" la fantascenza è solo un pretesto per la manifestazione, anche lì solo parzialmente cosciente, di un "complesso" religioso orientale riguardante il tempo e la storia.
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reiver
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martedì 8 aprile 2008
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bè bè...
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Un parto lungo ma ne è valsa la pena,eccome se ne è valsa!Che bella recensione!Lo posso dire con cognizione di causa perchè amo questo film.Ci sono pellicole che mi piacciono moltissimo ma sulle quali non scrivo niente perchè non penso che troverei le parole giuste,non saprei rendere appieno le emozioni che ho provato durante la visione.Una è "2001 Odissea nello spazio".L'altra è proprio "Apocalypse now",un film straordinario.Ma non c'è bisogno di aggiungere altro,la tua recensione dice tutto.
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reiver
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martedì 8 aprile 2008
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aggiungo che...
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...il tema del sacrificio di un essere umano per propiziare un buon raccolto è trattato (in maniera meno che mediocre secondo me) nel film "Il prescelto",che per assurdo ha come protagonista il nipote di Coppola,Nicholas Cage.Un film molto modesto,ma l'ho citato perchè nella recensione del Morandini si parla di "società matrilineare" e quindi la cosa potrebbe interessarti.
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maryluu
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martedì 8 aprile 2008
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luc
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Non ho viso il film ma la tua recensione dimostra cognizione di causa e cultura cinematografica da vendere. Complimenti Luc. Bravo.
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andrea
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martedì 8 aprile 2008
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grande recensione
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Grazie per queste illuminanti recensioni. Questa è la tua migliore, credo. Io adoro Coppola, ha girato alcuni dei miei film preferiti (da "Il Padrino" a "Dracula", che l' "ottocentesca" Maryluu adorerebbe). Devi vedere e scrivere qualcosa su "Un'altra giovinezza", un piccolo gioiello, che devo rivedere prima di poterlo recensire.
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lilli
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martedì 8 aprile 2008
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the core and er core di luc
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Hai spiegato meglio di un prof.di antropologia "er core"del film:complimenti!!(Leggendo ho avuto come un flash..mi ricordo di aver studiato un processo simile a quello dell'uccisione del re divino ma non bene.Comincio ad invecchiare:le nozioni mi sfumano...) Ma noto con molto piacere che ti sei anche lasciato andare:dietro tutte le domande che,nel corso della tua recensione,rivolgi al lettore si cela tutta l'emozione che ti ha sempre regalato questo "tuo" piccolo grande "figlio". Un giorno lo vedrò..ps.Domandina stupida alla Lilli:può far paura?A Lilli intendo..
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luc
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mercoledì 9 aprile 2008
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x reiver
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provo la stessa cosa che dici tu di fronte alle opere che più amo, incutono timore, sono sacre, sarebbe meglio non toccarle. ma ieri, improvvisamente, mi è venuta un'irrefrenabile ispirazione. non è facile concentrare in un'ora e 3500 parole tanti concetti. "il prescelto" me l'aveva segnalato mauro lanari, ho letto recensioni e critiche e ho dedotto che non è eccezionale. adesso, della sacra triade, mi rimane solo "arancia meccanica"...
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luc
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mercoledì 9 aprile 2008
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x maryluu
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film come "apocalypse", "2001", "lo chiamavano trinità" e "fracchia la belva umana" (ah, ah!) non si possono non vedere. sarebbe come non aver mai bevuto un bordeaux, non aver mai visto giocare francesco totti, non essere mai state con luc, la vita non ha senso. vedili immediatamente!
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luc
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mercoledì 9 aprile 2008
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grazie andrea!
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"un'altra giovinezza" non sono riuscito a vederlo, mi hanno dato una bufala: era un filmone con rocco siffredi con lo stesso nome! un amico mi ha detto che è noioso (quello di coppola, naturalmente!). ho ridato un'occhiata al "ramo d'oro" e a un libro di renè girard, "la violenza e il sacro", che affronta temi simili: quanta sostanza! altro che romanzi!
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luc
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mercoledì 9 aprile 2008
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x lilli
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lo sai che mi diverto a essere originale e non è facile essere originali e non dire stupidaggini (o forse sì?). sto tema del sacrificio del re non l'ha visto proprio nessuno (manco coppola): o sono l'unico vedente sulla terra o sono pazzo. nonostante le teste mozzate, non credo che il film possa far paura: a quei tempi non c'era il gusto realistico odierno per la truculenza. vedilo nella versione lunga redux, 3 ore e mezza...non ti addormentare, eh!
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andrea
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mercoledì 9 aprile 2008
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per luc
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"Un'altra giovinezza" è un bel film, tutt'altro che noioso, soprattutto per te: filosofia, storia delle religioni, antropologia. C'è tutto in quel film. E Coppola dietro la macchina da presa si fa sentire.
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andrea
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mercoledì 9 aprile 2008
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p.s. per luc
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La differenza tra leggere un saggio e leggere un romanzo è la stessa tra lo studiare un pezzo dei Dream Theater e il suonarlo...
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reiver
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mercoledì 9 aprile 2008
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per luc
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Stravedo per "Fracchia la belva umana",una delle ultime testimonianze di cinema comico originale e divertente.Un cinema che non c'è più,seppellito da tonnellate di buonismo.
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andrea
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mercoledì 9 aprile 2008
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mi dia il lasciapassare...
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"Fracchia la belva umana" lo ricordo con piacere! "Mi dia il lasciapassare"! :-) Anche "Fracchia contro Dracula" è abbastanza divertente. E' vero, questi film non si fanno più. E poi chi ce lo ridà un personaggio come quello interpretato da Villaggio?
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luc
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mercoledì 9 aprile 2008
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saggi e romanzi
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i romanzi li leggono tutti, i saggi quasi nessuno, quindi leggere un romanzo è facile. siccome suonare i dream è sicuramente più difficile che studiarli, il tuo paragone è improponibile se non ribaltabile. se dobbiamo continuare la metafora (romanzesca e non saggistica, non mi tiro indietro, è divertente) musicale, saggio=diploma al conservatorio : romanzo=ascoltare alla radio la pausini. la questione è della massima importanza e forse vi scriverò un saggio (preferite un romanzo?) via email. l'arte ricerca il piacere, non la verità, e quelli che trovano piacere nella verità sono pochi. non lo vedere come un tentativo di sminuire il ruolo dell'arte, i narcotici hanno un ruolo fondamentale nella società.
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andrea
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mercoledì 9 aprile 2008
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scienza e arte: perché confrontarli?
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Luc, io ho fatto un discorso di divisione tra studio e piacere appunto, tra scienza e arte, sulla base di questo ho fatto il paragone dello studiare il pezzo dei Dream (studio-saggio) e il suonarlo (arte-piacere). Poi leggere romanzi non è sempre molto facile. Leggere l'Ulisse di Joyce non è il massimo della semplicità! Nei romanzi vanno capiti i significati tra le righe, proprio perché sono meno diretti dei saggi, e questo anche non è semplice. Bisogna capire la funzione della retorica, delle figure retoriche, che come ti ho detto via email, veicolano il senso in simboli a volte ancora più potenti dei documenti che un saggio può esporre. E poi dove sta scritto che un romanzo non può dire la verità? Esiste il genere realistico per questo.
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Luc, io ho fatto un discorso di divisione tra studio e piacere appunto, tra scienza e arte, sulla base di questo ho fatto il paragone dello studiare il pezzo dei Dream (studio-saggio) e il suonarlo (arte-piacere). Poi leggere romanzi non è sempre molto facile. Leggere l'Ulisse di Joyce non è il massimo della semplicità! Nei romanzi vanno capiti i significati tra le righe, proprio perché sono meno diretti dei saggi, e questo anche non è semplice. Bisogna capire la funzione della retorica, delle figure retoriche, che come ti ho detto via email, veicolano il senso in simboli a volte ancora più potenti dei documenti che un saggio può esporre. E poi dove sta scritto che un romanzo non può dire la verità? Esiste il genere realistico per questo. La gente usualmente legge letteratura scadente. Legge poco i classici così come legge poco i saggi. E se lo stesso discorso valesse anche per il cinema, dovremmo vedere solo documentari e non film di finzione! E che fine fa la creatività?
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andrea
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mercoledì 9 aprile 2008
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scienza e arte (2)
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E facendo sempre lo stesso discorso sul piano musicale, dovremmo solo studiare brani musicali già esistenti e non suonarne dei nostri! Il suonare, soprattutto pezzi propri, è la creazione. Si dice qualcosa di nuovo, ci si esprime. Ecco la differenza tra scienza-studio e arte. Penso che anche tu, dopo aver ascoltato Portnoy, hai voglia di metterti alla batteria e suonare qualcosa di tuo. Lo stesso discorso fa uno scrittore che ha appena studiato Leopardi, o un regista che ha appena studiato Kubrick.
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andrea
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mercoledì 9 aprile 2008
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scienza e arte ps.
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"Apocalypse now" per te è stato un narcotico? Non è molto più efficace - e piacevole - di un documentario sul Vietnam? E' questo quello che voglio dire. Non penso che per te, con la recensione che hai scritto, questo film, che rappresenta l'arte, sia stato solo un mezzo di evasione. Ti ha dato anche e soprattutto dei messaggi. Quindi, parlare di narcotici secondo me è davvero riduttivo.
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luc
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mercoledì 9 aprile 2008
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documentari
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per me i documentari rientrano nell'arte, analizzano piccole porzioni di realtà in maniera spesso parziale, personale o addirittura politicamente condizionata. beh, c'è da dire che secondo la filosofia del 900 (che a me non convince) anche la scienza soffre di questa parzialità, ma ironicamente anche quest'affermazione soffre della stessa parzialità! è il difetto di qualsiasi "idealismo", il ritorcersi su se stesso (idealismo=filosofia che predilige il punto di vista relativo del soggetto): se "non c'è niente di sicuro" allora anche l'affermazione idealista "non c'è niente di sicuro" non è sicura, ma allora "c'è qualcosa di sicuro"! poi, per me, non è riduttivo parlare di narcotici, siamo insoddisfatti e allora "creiamo", incluso io che ho creato questa recensione e che mi stordisco con "apocalypse" o "2001".
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per me i documentari rientrano nell'arte, analizzano piccole porzioni di realtà in maniera spesso parziale, personale o addirittura politicamente condizionata. beh, c'è da dire che secondo la filosofia del 900 (che a me non convince) anche la scienza soffre di questa parzialità, ma ironicamente anche quest'affermazione soffre della stessa parzialità! è il difetto di qualsiasi "idealismo", il ritorcersi su se stesso (idealismo=filosofia che predilige il punto di vista relativo del soggetto): se "non c'è niente di sicuro" allora anche l'affermazione idealista "non c'è niente di sicuro" non è sicura, ma allora "c'è qualcosa di sicuro"! poi, per me, non è riduttivo parlare di narcotici, siamo insoddisfatti e allora "creiamo", incluso io che ho creato questa recensione e che mi stordisco con "apocalypse" o "2001". se rimorchiassi 3 ragazze diverse a settimana come una volta me ne sbatterei di tutta la cultura mondiale!
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andrea
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mercoledì 9 aprile 2008
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per luc
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Eheh, ma non possiamo mica stare solo appresso alle donne! :-) Facciamo bene a "creare" se ci soddisfa. Vai a leggere cosa ho scritto su "Solaris", potrebbe interessarti, si parla di inconscio!
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luc
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mercoledì 9 aprile 2008
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esempio impertinente
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hai visto le interminabili discussioni che abbiamo prodotto sul tema "amore". le ragazze vedono decine di film su questo tema e la gente legge decine di romanzi, tanto tempo dedicato e tanti soldi spesi. se invece leggiamo le semplici frasi di un saggio di freud di poche pagine il problema è risolto in maniera efficiente, economica ("la nostra civiltà è costruita sulla repressione delle pulsioni", "il rapporto sessuale nel matrimonio può offrire una completa compensazione alle restrizioni imposte prima del matrimonio? c'è una tale abbondanza di materiale a sostegno di una risposta negativa..", "la repressione spesso va troppo oltre col risultato non voluto che quando viene liberata la pulsione risulta irreparabilmente danneggiata", "la cura delle malattie nervose che sorgono dal matrimonio sarebbe piuttosto l'infedeltà coniugale").
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hai visto le interminabili discussioni che abbiamo prodotto sul tema "amore". le ragazze vedono decine di film su questo tema e la gente legge decine di romanzi, tanto tempo dedicato e tanti soldi spesi. se invece leggiamo le semplici frasi di un saggio di freud di poche pagine il problema è risolto in maniera efficiente, economica ("la nostra civiltà è costruita sulla repressione delle pulsioni", "il rapporto sessuale nel matrimonio può offrire una completa compensazione alle restrizioni imposte prima del matrimonio? c'è una tale abbondanza di materiale a sostegno di una risposta negativa..", "la repressione spesso va troppo oltre col risultato non voluto che quando viene liberata la pulsione risulta irreparabilmente danneggiata", "la cura delle malattie nervose che sorgono dal matrimonio sarebbe piuttosto l'infedeltà coniugale"). certo che in questo caso scrittori, attori e registi non farebbero più una lira...
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andrea
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mercoledì 9 aprile 2008
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scrittori, attori e registi scadenti però
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Luc, anch'io concordo con le frasi di Freud, ma non puoi fare di tutta l'erba un fascio. Mica tutti i libri e i film parlano di amore! E soprattutto, mica tutti ne parlano in modo commerciale e banale! Io dico: leggetevi quello che scrivono gli studiosi come Freud (che poi non va preso come Dio in terra, perché anche lui era un uomo con le sue nevrosi e poteva sbagliare), ma leggetevi anche qualcosa di creativo. La ricerca del piacere sta anche in questo, sai che noia leggere solo saggi! Se lo scopo della vita è la libido, leggiamo più romanzi perché sono più piacevoli. Orazio diceva che l'arte deve unire l'utile al dilettevole: dare messaggi importanti (non quelli che intendi tu, riferendoti ad un cinema e ad una narrativa melensa e "romanticona") e darli intrattenendo, connubio che nella lettura dei saggi non si può avere.
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maryluu
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lunedì 14 aprile 2008
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raga
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Ho recensito: Next e Tutti i numeri del sesso. Vi aspetto.
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bevete la grappa di pino
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sabato 7 giugno 2008
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bastardo reiver ingannatore
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Scusa se invado il tuo spazio, luc, non c'è l'ho certo con te ma con colui che, chiamandosi reiver, dice che il film è una tagata, insultando in questo modo l'altro reiver che invece ne riconosce il valore: stai ZITTO !!!!!!!!!!!
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reiver
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mercoledì 24 settembre 2008
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hai bevuto?
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Vedi due reiver invece di uno,eh eh eh...
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