Anno | 2011 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Ruggero Dipaola |
Attori | Laura Morante, Richard Sammel, Gerasimos Skiadaressis, Vincenzo Crea, Alba De Torrebruna . |
Uscita | venerdì 28 settembre 2012 |
Tag | Da vedere 2011 |
Distribuzione | EyeMoon Pictures |
MYmonetro | 3,26 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 27 maggio 2015
Tratto dal romanzo dello scrittore americano Glenway Wescott, il film è l'opera prima di Ruggero Dipaola, nel 1997 vincitore del Premio Speciale Nastro d'Argento per il corto La madre. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Appartamento ad Atene ha incassato 101 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Atene, 1942. Prima della guerra Nikolas Helianos era un editore e un borghese abbiente. Sensibile e illuminato è il padre amorevole di Leda e Alex e il consorte innamorato di Zoe, con cui cerca di sopravvivere alla guerra e all'occupazione nazista. Il loro ménage viene interrotto dall'ingresso letterale di un ufficiale tedesco. Ottuso e tirannico, il capitano Kalter sequestra la loro intimità, sistemandosi nella loro camera da letto, occupando per i pasti il loro salone, disponendo libri e sigari nel loro studio. Nikolas e Zoe loro malgrado imparano a convivere col capitano, prudenti nelle azioni e nei pensieri. Richiamato in patria, Kalter si congeda per due settimane al termine delle quali rientra in seno alla famiglia trasformato. Depresso e inappetente non trova più piacere nel vessare e comandare gli ospiti ospitanti. Tra un bicchiere di vino rosso riscaldato e la lettura di un classico, Nikolas e Kalter sembrano trovare un equilibrio nuovo e paritetico. Ma la confessione del capitano, promosso maggiore, intorno a un dolore privato, sovvertirà un'altra volta simmetrie e convivenze, infilando un epilogo tragico.
Opera prima e dolente di Ruggero Dipaola, Appartamento ad Atene è un crudele gioco delle parti: un disturbato ufficiale nazista accomodato davanti alla tavola e una famiglia greca 'insediata' che lo fissa negli occhi impotente. Perché agli Helianos non sfugge la comprensione del dramma, a sfuggire è piuttosto la logica perversa che muove quel tiranno, che ha invaso la loro terra e la loro casa e adesso brama anche la loro anima. Portatore dell'aberrante piacere del potere assoluto esercitato su chi non può difendersi senza mettere in pericolo la propria e altrui incolumità, Kalter incarna l'ordine del terrore eliminando qualsiasi relazione diretta tra una condotta e la conseguente punizione.
È l'irruzione improvvisa dell'ignoto, è l'interruzione del normale corso degli accadimenti e della disposizione alla razionalità. Le vittime di quell'invasione sono spossessate e ogni azione aggressiva può essere compiuta. Al piacere sadico di Kalter, così prossimo a quello dei comuni criminali, 'reagisce' la mitezza di Nikolas che si muove diversamente e ostinatamente nello spirito dell'amore. (Rin)chiusi in un appartamento, luogo della rappresentazione e centro dell'azione, l'ufficiale e il padre 'parlano', come ogni altra cosa o oggetto nella casa, di equilibri interiori affranti, di domini sadici, di dilemmi angosciosi. Dipaola entra nell'appartamento dalla porta d'ingresso, introducendo lo spettatore nei corridoi e nei meandri delle oscurità dell'anima, dentro un'angoscia palpabile e insostenibile. Nelle stanze 'occupate' degli Helianos il black out è assoluto e spezza qualsiasi legame con l'esterno, che alterna l'interno soltanto per immergersi in altre tenebre e nella psiche degenerata di un maggiore zoppo, innocuo all'apparenza e poi terribile nel praticare la stessa crudeltà. Alla maniera dello scorpione nell'incipit, gli Helianos sono in trappola e sperimentano il dolore e l'impossibilità a superare indenni le fiamme, troppo alte dell'orrore. Lo dichiara subito il regista, anticipandoci pena e condanna, ma offrendoci insieme il conforto del racconto.
Appartamento ad Atene deriva da un romanzo, comincia con la narrazione di una bambina e chiude sul volto muto della protagonista e sulla voce over del marito che recita la propria lettera e il proprio testamento. Alla Zoe della Morante non serve vedere per capire, ha bisogno di una voce per ricordare. Perché la parola permette di dare un senso a un'intimità violata, di contenere nei limiti della sopportabilità umana la più feroce delle aggressioni.
Trasposizione del romanzo omonimo di Glenway Wescott, Appartamento ad Atene è cinema 'da camera' che indaga l'incarnazione del male e la relazione che intrattiene con l'umano. Cinema che ritrova nelle parole la Memoria degli orrori subiti dentro una guerra che è tutte le guerre.
Film per pochi, ma buoni però! Vicenda intensa e drammatica, ma anche romantica, raccontata molto bene. Recitazione impeccabile di tutti, in particolare Richard Sammel (non per niente scelto anche dal sig.Tarantino).
Un film toccante, denso, pieno di suspense, commovente e anche ironico. Ho visto il film al Centrale di Milano, consigliato da una mia amica che aveva letto il libro da cui è tratto. Gli attori sono tutti bravissimi, su tutti spicca Laura Morante in un ruolo per lei inedito, madre di famiglia e donna di casa forte, protettiva e tenace. La sorpresa è che si tratta di un esordio e non sembra affatto [...] Vai alla recensione »
Film in cui vengono descritti i diversi stati d'animo nonchè le reazioni suscitate nei vari componenti di una famiglia greca in occasione della convivenza forzata nella propria casa con un austero capitano tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale. Dalla rassegnazione rispettosa del padre, alla forzata sottomissione della madre, all'ammirazione ed al fascino suscitati nella bambina [...] Vai alla recensione »
Mi è piaciuto questo film dell'esordiente Dipaola. Tema molto complicato, anzi, doppiamente complicato; non solo la guerra, terribile, dei nazisti ma anche l'invadenza di un "ospite" che forzatamente invade la vita di una famiglia già provata da una perdita e che ne aumenta il disagio creando separazione, contrasti e altre perdite.
buona analisi psicologica dei sottomessi per una ragione di vita e della ferocia di chi opprime perchè più forte usando prima l'arma della umiliazione e poi quella finale. La guerra non entra nella quotidianità di questa famiglia se non per le circostanze evidenti: le ristrettezze ecinomiche e il sangue sparso attorno (mercato).
Esordio riuscito per Ruggero Dipaola che presenta un film originale sia per il soggetto che per il modo in cui lo tratta. L’inflazionato argomento della follia nazista viene inquadrato da un diverso angolo visuale, da un appartamento di Atene dove un ufficiale decide di trasferirsi, incurante che nello stesso abiti la famiglia di Nikolas, un editore greco, che sfrutta la propria cultura per tollerare [...] Vai alla recensione »
Se pensiamo che il film è quasi tutto girato in interni ci stupisce ancor di più quanto sia scorrevole e avvincente.Anche la fotografia, virata su toni scuri e caldi, contribuisce ad esprimere il senso di oppressione vissuto dalla famiglia Helianos.Avvengono all'aperto, o comunque fuori dall'abitazione, solo i moti di ribellione che si esprimono anche in giochi volti a propiziare la sconfitta della [...] Vai alla recensione »
Ai tempi nostri la trojka finanziaria teleguidata dai tedeschi costringe la Grecia – e altri stati dell’unione europea un po’ pigri - a “fare i compiti a casa”, nella seconda guerra mondiale gli ufficiali tedeschi si installavano nelle abitazioni dei greci sottomessi e diventavano padroni a casa d’altri.
Può un grande dolore cambiare un uomo? Ingenuità ed inganno, questi sono i grandi temi del film. Tratto da un romanzo di sicuro effetto la sceneggiatura pecca di superficialità e non riesce a far emergere sentimenti ed emozioni. Totalmente asettico nella recitazione diventa quasi fastidioso quando se ti il bambino filosofeggiare totalmente privo di ogni esercizio di dizione, finto [...] Vai alla recensione »
Eccezionale, film molto bello, cast incredibile. Ci si emoziona e si ride. Sono andata al cinema con un mio amico e non sapevo cosa sarei andata a vedere. Sono rimasta stupita e colpita.
Gran bel film. Ottima fotografia, ottimi attori, ottima regia (non sembra un'opera prima)...alcune scene mi hanno fatto riaffiorare, nel groviglio dei ricordi, i racconti dei miei genitori sulla quotidianità durante l'occupazione nazista.
Bellissime le dinamiche tra l'aguzzino e i servitori e strepitosa la Morante, una moderna Irene Papas. Complimenti al regista.
In effetti mi ci ritrovo anch'io nel commento del sig.Volpone ("Il dolore che cambia" sett/2012); aggiungerei 1 stella per premiare comunque questa opera prima di un avvocato-cineasta, il coraggio dimostrato nell'affrontare il tema e la discreta recitazione del "cattivo e ingannatore" cap/maggiore tedesco.
Apparso e poi immediatamente sparito, "Appartemento ad Atene" risulta essere un film incompleto. E' come se mancasse di qualcosa. Molto interessanti ed originali i contenuti, coerente l'ambientazione. Poi il racconto non è svolto con sufficiente profondità. Non ben delineati sul piano psicologico, i personaggi si muovono in termini schematici e un po' gratuiti [...] Vai alla recensione »
La mia fidanzata mi ha trascinato contro la mia volontà a vedere questo film che sicuramente mi avrebbe annoiato a morte (è lei l'intellettuale della coppia!). Dopo essermi messo comodo e pronto per un bel sonnellino in pace inizio ad essere catturato da questa strana atmosfera e da questi attori cosi magnetici (per non parlare della bellezza della Laura!) e, da non crederci, sono [...] Vai alla recensione »
E' quando si vedono film come questo che ci si chiede com'è possibile che in giro circolino cosi pochi film di qualità. Una bella storia, bravi attori, una sceneggiatura sobria e intensa ed eccoci qua, il capolavoro è fatto! Appartamento ad Atene insegna a tutti i giovani cineasti (e non solo!) come dovrebbe essere fatto un film: non ci interessano gli effetti speciali [...] Vai alla recensione »
Capita raramente di imbattersi in film ben fatti rigorosi, che non si lasciano andare al sentimentalismo facile e banale pur riuscendo a trasmettere emozioni forti. Un caso è questo primo lungometraggio di Dipaola, piccolo film uscito in sordina ma caratterizzato da un cast e una troupe d'eccellenza. Una storia di guerra in cui la guerra si sente ma non si vede mai, un grande kammerspiele [...] Vai alla recensione »
Dramma storico della Seconda guerra mondiale e difficoltà personali si intrecciano nei meandri sempre più stretti di un appartamento durante l'occupazione nazista della Grecia alla fame. Nonostante la mole di problemi e soluzioni che la vita quotidiana impone alla famiglia protagonista, nonostante la complessità dei profili psicologici che devono convivere nell'appartamento, [...] Vai alla recensione »
Un capitano nazista occupa la casa della famiglia Helianos, composta da padre madre e 2bambini. Da quel momento dovranno servire e riverire loro malgrado il capitano tedesco che si prenderà le migliori stanze della casa bagno compreso costringendo gli Helianos ad una vita ancora più "ristretta". La convivenza fra alti e bassi prosegue regolarmente, ma quando il capitano ritorna [...] Vai alla recensione »
Ai tempi nostri la trojka finanziaria teleguidata dai tedeschi costringe la Grecia – e altri stati dell’unione europea un po’ pigri - a “fare i compiti a casa”, nella seconda guerra mondiale gli ufficiali tedeschi si installavano nelle abitazioni dei greci sottomessi e diventavano padroni a casa d’altri. Sceglievano le case migliori, ça va sans dire, [...] Vai alla recensione »
Sono rimasta davvero toccata da questo film. Bello, commovente e attori incredibili. La meno brava è la Morante...tutto dire!
Fotografia impeccabile e appassionata, musiche coinvolgenti e a tratti inquietanti fanno di questo piccolo film un film da vedere e da ricordare: atmosfere angoscianti, personaggi ben tratteggiati e ben interpretati. La storia non è originale ma è affrontata da un punto di vista nuovo: il rapporto tra capitano nazista e famiglia greca occupata sfuma i suoi contorni per innalzarsi [...] Vai alla recensione »
interessante e intelligente. DA NON PERDERE
Nella ormai lunga filmografia riguardante il disastroso periodo nazista, affrontare l'argomento in una città come Atene, sicuramente più distante dall'occhio del ciclone dell'Europa centrale, aggiunge aggiunge un sapore particolare alla narrazione. Narrazione che racconta senza troppa spettacolarità, senza troppa azione, il male insito nelle radici stesse del nazismo, [...] Vai alla recensione »
L'anno scorso, sfogliando un quotidiano, ho letto che era in preparazione il film Appartamento ad Atene...sono scattata sull'attenti perché amo la Grecia e ho avuto la fortuna di viverci per un paio di anni.Ho scoperto che il film è tratto dal libro di Wescott, un autore, per me, fino a quel momento sconosciuto. Non ho resistito alla tentazione di leggerlo e la lettura di questo libro si è rivelata [...] Vai alla recensione »
... non commento prima di aver visto un film ma mi chiedo se, alla fine del film, apparira' la scritta "ogni riferimento alla situazione attuale e' puramente casuale"
Tratto dall'omonimo romanzo di Glenway Wescott, «Appartamento ad Atene» è condotto dall'esordiente regista Ruggero Dipaola con un'apprezzabile fluidità affabulatrice. Il soggetto prevede che, nel corso del secondo conflitto mondiale, la casa degli Helianos sia stata requisita dagli occupanti tedeschi per concedere una forzata ospitalità al capitano Kalter.
Atene 1943. Nella città occupata dai nazisti, un ufficiale tedesco requisisce l'appartamento di un editore scolastico e della sua famiglia per sistemarvisi. Insieme alla famiglia stessa, che oltre a cedergli la stanza coniugale e naturalmente i piatti migliori, dovrà servirlo e riverirlo tollerando i suoi abusi di potere, il suo sfoggio razzista di presunta superiorità, la minaccia costante esercitata [...] Vai alla recensione »
Nel Silenzio del mare (1949), l'esordio di J.P.Melville (che fu partigiano gaullista), Von Ebbrenach, ufficiale tedesco viene accolto con gelida fredezza e con silenzio assordante quando si impone come ospite obbligatorio nella agiata casa di campagna dove si è rifugiato un vecchio e colto signore parigino con la giovane nipote. Solo una voce off risponde, gelida, ai monologhi e ai tentativi frustratidi [...] Vai alla recensione »
Gli Helianos non sono nulla, agli occhi del capitano Kalter (Richard Sammel) di "Appartamento ad Atene" (Italia, 2011, 95'). Con la prepotenza e l'indifferenza fredda del vincitore l'ufficiale tedesco ha fatto della loro casa la propria casa, e di loro stessi niente più che cose al suo servizio. Siamo nel 1943, ad Atene. I nazisti occupano gran parte dell'Europa, certi d'essere portatori d'una nuova [...] Vai alla recensione »
Può sempre essere forte la suggestione del cinema che sfida il cinema: quello a porte chiuse, concentrato su pochi personaggi. Ci prova Appartamento ad Atene che il regista Ruggero Dipaola (sceneggiatura con Heidrun Schleef e Luca De Benedittis) ha realizzato dall'omonimo romanzo (1945) di Glenway Wescott narratore della generazione "perduta" di Gertrude Stein e degli americani a Parigi degli anni [...] Vai alla recensione »
Questa settimana ci sono tante uscite "torti". Ma lo spirito di questa rubrica è anche cercare e trovare chi non ha alle proprie spalle produttori e distributori titanici ma merita comunque un'opportunità. Fin dal venerdì, perché magari la domenica rischia di "smontare", vittima di un mercato cannibale e di esercenti impazienti. Appartamento ad Atene è una di quelle pellicole di buon livello che meriterebbe [...] Vai alla recensione »
Nell'Atene del 1943 s'installa in casa della famiglia Helianos il compito capitano nazista. L'unico a mostrare i denti è il dodicenne Alex. Anche la fiera mamma Laura Morante deve abbozzare di fronte al remissivo marito e alla sorridente primogenita Leda. Poi lo sgradito ospite se ne va: quando torna qualcosa è cambiato. Un dramma cupo e banale, che non avvince, né emoziona.