Anno | 2005 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 94 minuti |
Regia di | Mariantonia Avati |
Attori | Anita Caprioli, Ettore Bassi, Enrica Maria Modugno, Francesca Antonelli, Emanuela Grimalda Magdalena Grochowska, Patrizio Pelizzi, Massimo Bonetti, Manuela Morabito, Pasquale Petrolo, Luca Biagini, Paolo Casiraghi, Monica Cervini, Alessandra Costanzo, Alessandro Di Carlo, Lea Gramsdorff. |
Uscita | venerdì 1 settembre 2006 |
MYmonetro | 2,54 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 7 settembre 2022
Tra le difficoltà del dopoguerra una futura mamma scopre la solidarietà. In Italia al Box Office Per non dimenticarti ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 18,1 mila euro e 12,3 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Roma. Inizio anno 1947. La seconda guerra mondiale è appena finita e, fra le macerie di una città, lascia ancora i suoi segni. Nel reparto di maternità di un ospedale si intrecciano storie di nove donne che stanno per partorire. Nina, la protagonista, viene ricoverata all'ottavo mese per delle complicazioni e nel reparto troverà il supporto e la solidarietà delle altre donne.
Esordio alla regia di Maria Antonia Avati, primogenita di Pupi Avati, con l'aiuto del fratello Tommaso, che del film ha scritto soggetto e sceneggiatura. Un film tutto al femminile, come ancora di rado accade nel cinema italiano, sia nei contenuti che nello sguardo, nella prospettiva e nel punto di vista, nell'urgenza di raccontare sensibilità ed emozioni femminili. Per stessa ammissione della regista non ci sono nel film i virtuosismi del padre con la macchina da presa ma l'attenzione registica è quasi tutta esclusivamente puntata sulla recitazione: e anche se il cast, tutto di giovani nuove talentuose leve italiane, è davvero ottimo, l'eccessivo uso di primi piani, la costante perfetta messa a fuoco, il girato quasi esclusivamente in interni conferisce al film un sapore di fiction televisiva. Storie di amori, di sacrifici, di terribili dolori come spunto e stimolo per andare avanti, per ricostruire la vita e ricominciare a sorridere: dal sapore eccessivamente cattolico e buonista, e con dialoghi spesso retorici e lacrimevoli (che non di rado fanno davvero pensare alla contemporanea tv del dolore), il film, pur avendo in sé un buon potenziale, rimane ancorato a determinati clichè stilistici e contenutistici, che lo limitano e lo impantanano in un ginepraio di luoghi comuni.
PER NON DIMENTICARTI disponibile in DVD o BluRay |
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Il film è più che commovente. L'esito tragico (la morte del bambino della narratrice,) annunciato sin dal titolo e talvolta dalla colonna sonora, sembra situarsi in secondo piano rispetto ad un mondo ricco di umanità, di sentimenti di gioia e di paura che Mariaantonia Avati ha saputo mettere magistralmente in evidenza. La rappresentazione "veristica" del mondo femminile [...] Vai alla recensione »
Sognano il jazz e invece fanno film. In casa Avati è una storia che si ripete, di padre in figlia. Pupi in Ma quando arrivano le ragazze? ha raccontato la sua carriera fallita di clarinettista, schiacciato dal talento dell’amico Lucio Dalla. Ora la primogenita Maria Antonia, che voleva fare la cantante jazz, debutta come regista con Per non dimenticai-ti, nelle sale in autunno.
Singolare 'esordio di Mariantonia Avati, figlia di Pupi, che approda alla regia forte di una lunga esperienza di set fra cinema e tv. Per non dimenticarti ricorda infatti, così volutamente nello stile e nei parametri narrativi le pellicole dei dopoguerra da poter essere considerato una sorta di doppio omaggio: al glorioso cinema italiano di quegli anni e a una generazione, quella dei nonni o dei genitori [...] Vai alla recensione »
Un vizio così italiano che ormai non ci si fa quasi più caso. Eppure dovrebbe essere facile sfuggire alla tentazione di girare ogni film come se fosse la puntata di una fiction. Mariantonia Avati mette insieme un buon cast, una storia interessante e molto femminile, una regia pulita: ma non decolla. Lo spaccato di vita di nove donne in un reparto maternità nella Roma devastata del 1947 soffre di una [...] Vai alla recensione »