Anno | 2002 |
Genere | Commedia nera, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Alessandro Piva |
Attori | Luigi Lo Cascio, Sergio Rubini, Mariangela Arcieri, Alessandra Sarno, Carolina Felline, Dante Marmone Gigi Angelillo, Vito Cassano. |
Uscita | venerdì 3 ottobre 2003 |
Tag | Da vedere 2002 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 3,18 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 2 agosto 2017
Il ritorno di Piva dopo La Capagira, ormai un vero appulo-cult: Lo Cascio e Rubini, cognati per forza, alla ricerca di un'auto rubata sulle strade di una Bari da incubo noir. In Italia al Box Office Mio cognato ha incassato 812 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Vito ha sposato Anna, sorella di Toni, un cognato che proprio non vuol farsi venire in simpatia, strafottente e spensierato com'è ai suoi occhi. Alla cena del battesimo del figlio di Toni, a Vito viene rubata la macchina appena ritirata in concessionaria. La festa è sfumata e Toni, solo per dovere familiare, si convince ad accompagnare Vito nella ricerca dell'automobile. Inizia per i due "parenti acquisiti" un viaggio allucinante per i quartieri di una Bari di cui Vito nemmeno sospettava l'esistenza, a bordo della fiammante "macchinona" di Toni, che al contrario del cognato sembra muoversi con una certa disinvoltura tra i codici non scritti della malavita locale. I due avranno modo di conoscersi meglio. Alessandro Piva alla second aprova dopo l'inatteso successo di "LaCapaGira" non abbandona i luoghi che conosce meglio. Torna così a parlarci della Puglia con un film che si potrebbe definire più 'maturo' e, forse proprio per questo, meno 'fresco'. Gli omaggi al grande cinema sono evidenti. In modo particolare a due film: "Il sorpasso" per il rapporto che si instaura tra i due protagonisti e "Fuori orario" per la scoperta di una dimensione nascosta e notturna della città. Piva ha però saputo scegliere i suoi attori e Rubini e Lo Cascio lo assecondano con grande abilità scavando, ognuno a suo modo, dentro i personaggi.
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Seconda prova per A. Piva, che conferma il suo talento registico e narrativo, curando il soggetto e la produzione ,oltre la regia. Dal punto di vista strettamente tecnico, la disponibilità dei mezzi con cui è realizzato il film è ben diversa e si nota sin dalle prime scene. Anche stavolta il regista torna nella sua città per narrarne le sue sfumature linguistiche, paesaggistiche [...] Vai alla recensione »
La ricerca personale di Alessandro Piva nei meandri della terra raggiunge il picco artistico con questa pellicola. Mio cognato è una vera gemma. Scritto e diretto con attenzione al dettaglio e alla fotografia, il film scorre e corre anche grazie alla straordinaria prova di Rubini. Attore infinito e poliedrico. Ogni volta che scarto una bomboniera devo necessariamente strappare il lancio con [...] Vai alla recensione »
Siamo al battesimo del figlio di Toni, chiamato il professore, tutti sono in festa tranne Vito che ha un atteggiamento risentito. Vito è il cognato di Toni ed è offeso per non essere stato scelto come padrino per il bambino. Siamo perfettamente intrisi in un clima di bagarre familiare allietato da un discorso da cui è impossibile non lasciarsi prendere&n [...] Vai alla recensione »
il voto del pubblico è cosi basso perchè molti non possono capire il contesto e alcun dialoghi dialettali.
Il viaggio non è da Roma a Castiglioncello ma sempre un viaggio è: attraverso una Bari notturna e malavitosa. Non dura due giorni e una notte, ma una sola notte. Non si corre sulla fettuccia della statale Aurelia ma per le strade a volte anguste a volte ampie del capoluogo pugliese: ma sempre su una spyder si corre. E quale poteva essere il simbolicamente più calzante aggiornamento dell'Aurelia Sport [...] Vai alla recensione »
Vito (Luigi Lo Cascio), timido e modesto impiegatuccio di Bari, ha sposato la sorella di Toni (Sergio Rubini), assicuratore imbroglione e volgare che in famiglia si comporta da capo decidendo ogni cosa. Vito non sopporta l'esuberanza comandona di Toni e Toni, che traffica con la malavita e ne condivide i maschilisti parametri di giudizio, considera il mite Vito un mezzo uomo.
C'è una gran voglia, in questo momento di rinascita nel e del cinema italiano di commedia all'italiana. Mio cognato, seconda prova del pugliese Piva dopo la sorprendente La capagira, riparte addirittura dal Sorpasso di Dino Risi. Due uomini e una macchina. Uno è debordante, spavaldo, gradasso, volgare, ambiguo. L'altro è timido, impacciato, introverso, inesperto, "ragioniere" nell'animo, dottore in [...] Vai alla recensione »
Seconda prova di Piva, cineasta quarantenne della scuola pugliese. Tre anni fa La capagira, peripatetica avventura nei bassifondi del porto con camera a mano e nichilismo barese nel cuore, lasciò il segno tra gli esordienti. Questo è il primo film «adulto», prodotto con i soldi di Medusa e Rai Cinema, e interpretato dai migliori attori italiani, una strana coppia azzeccata per un buddy movie pugliese [...] Vai alla recensione »