Titolo originale | Le salaire de la peur |
Anno | 1953 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia, Francia |
Durata | 156 minuti |
Regia di | Henri-Georges Clouzot |
Attori | Peter Van Eyck, Folco Lulli, Charles Vanel, Yves Montand, Vera Clouzot . |
Tag | Da vedere 1953 |
MYmonetro | 3,79 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 3 maggio 2017
Quattro disperati vengono inviati in Guatemala per sedare un incendio in un pozzo petrolifero. Se ne salverà solo uno. Forse. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, Il film è stato premiato al Festival di Berlino,
CONSIGLIATO SÌ
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In una zona desertica del Guatemala prende fuoco un pozzo petrolifero. Quattro disperati vengono ingaggiati per raggiungere la zona con due camion carichi di nitroglicerina per far saltare il pozzo. La missione è pericolosissima, ma i quattro - un corso, un muratore toscano, un tedesco e un avventuriero parigino - non hanno nulla da perdere. Uno solo riuscirà a concludere il viaggio. Ma al ritorno, eccitato per la vittoria, uscirà di strada e precipiterà in un burrone.
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Yves Montand e Charles Vanel superlativi in questo drammatico film di Clouzot. Un film impegnativo, da vedere senza distrazioni per gustare appieno la singolare storia del trasporto di nitroglicerina su un camion per spegnere un pozzo petrolifero. Impresa ardua, vengono selezionati solo i migliori autisti, la strada è terribile e non bisogna fare il minimo errore, basterebbe un sobbalzo per saltare [...] Vai alla recensione »
Venezuela, Las Piedras, immediato dopoguerra, una locanda malmessa, pochi avventori, sempre gli stessi, squattrinati e disperati, senza lavoro e senza patria, una serva, la moglie del regista, Vera Clouzot, innamorata del protagonista, Yves Montand, gli altri comprimari: un italiano che fa il muratore e che canticchia Santa Lucia mentre cuoce la pasta, interpretato da un attore italiano, Folco [...] Vai alla recensione »
Quando si dice dramma... C'è tutto, la disperazione, la paura, il coraggio, la lotta per la sopravvivenza. Il più forte, il più debole, la solidarietà, le scelte cruciali, il sacrificio. La fine non capisco se sia geniale o stupida, non la amo particolarmente, ma ha anch'essa un suo significato, che potrebbe richiamare a quanto sia vero o meno che lo stesso fulmine non colpisce mai lo stesso punto [...] Vai alla recensione »
Ottimo film con uno stupendo bianco nero, Yves Montand bravissimo.
II n'est pas douteux que Henri-Georges Clouzot soit de tous les metteurs en scène français révélés depuis 1940 celui qui a le plus, si l'on me passe l'expression, la tripe cinématographique. D'autres peuvent avoir, par rapport à la création filmée, plus d'intelligence, comme René Clément, ou un sens du style plus pénétrant et plus exigeant, comme Robert Bresson, mais Clouzot s'inscrit dans la lignée [...] Vai alla recensione »
Il titolo originale del film (da un romanzo di Georges Arnaud) è pungente, drammatico, Le salaire de la peur, il salario della paura. Ed è infatti e sopratutto la loro paura, che i quattro protagonisti vendono a chi ha chiesto loro un rischio mortale. I quattro sono dei disoccupati, quasi dei rottami umani, spinti dalla risacca delle loro disavventure ad approdare in una landa bruciata del Guatemala, [...] Vai alla recensione »