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Venezuela, Las Piedras, immediato dopoguerra, una locanda malmessa, pochi avventori, sempre gli stessi, squattrinati e disperati, senza lavoro e senza patria, una serva, la moglie del regista, Vera Clouzot, innamorata del protagonista, Yves Montand, gli altri comprimari: un italiano che fa il muratore e che canticchia Santa Lucia mentre cuoce la pasta, interpretato da un attore italiano, Folco Lulli, non doppiato nella versione francese, lo straniero, un uomo attempato, Charles Vanel, che arriva nel paesino e con la sua aria spavalda da guappo seduce il giovane Montand, aspirante delinquente, il tedesco silenzioso e senza espressione, Peter Van Eyck. Ambientazione neorealista nella prima parte. Elementi narrativi ridotti all’osso, personaggi in rilievo che risaltano nel bianco e nero sullo scalcagnato polveroso palcoscenico dello squallido paesaggio. Irrompe l’inaspettato, la svolta insperata per cambiare vita, la missione suicida cui nessuno vuol rinunciare. Inizia la seconda parte del film, adrenalinica, drammatica, avvincente, coinvolgente, che fa di quest’opera un capolavoro del cinema di tutti i tempi.
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