La mortadella

Maddalena Ciarrapico sbarca in aeroporto a New York per sposarsi con Michele, che la aspetta dopo quattro anni di lontananza. Con sé porta la grande mortadella che le han regalato i colleghi del salumificio in cui lavorava, ma viene fermata alla dogana a causa del divieto di importazione di carni negli Stati Uniti. La donna inizia una protesta per non separarsi dal dono, che viene ascoltata e raccolta dallo scaltro giornalista Jack Fenner del Daily News e ha subito risonanza nell'opinione pubblica. Intanto Maddalena litiga con il fidanzato e si rende conto che l'uomo ha rinunciato agli ideali di un tempo.

Film minore e tra i più dimenticati della lunga carriera di Mario Monicelli, La mortadella parte in maniera abbastanza brillante, con la lunga scena madre di Maddalena (Sophia Loren) nella dogana dell'aeroporto JFK.

Combattiva e sanguigna, la donna è disposta a tutto per passare i controlli con il regalo cui tiene tanto. Contesta la "legge sbagliata" ed è notata dal giornalista in cerca di scoop Jack, che si intromette e le promette aiuto. Trattenuta per la notte, l'indomani è sul giornale e al centro di un dibattito pubblico. La "mortadella proibita" fa scalpore e richiama l'attenzione del deputato italo-americano Fred Mancuso (Danny DeVito) che si interessa al caso e si reca a visitarla. Peccato che del salume, gustato dall'affamata Maddalena e dagli impiegati degli uffici, ne sia rimasta solo una piccola parte. Terminata la mortadella, perde mordente anche la storia che porta la donna dentro un'imprevista avventura newyorkese in compagnia di Jack, lo stereotipo del giornalista spiantato e spregiudicato, in lite con l'ex moglie (Susan Sarandon) per la gestione dei figli.

Tra un episodio debole e l'altro, la protagonista ritrova Michele per fare i conti con il passato, anche se il lato politico (insieme avevano condiviso le manifestazioni per il divorzio e chiama "compagni" i colleghi di lavoro) si perde presto. Anche il confronto tra visioni del mondo e della vita che sono mutate è solo accennato, tra uno che pretende che non sia cambiato nulla e l'altra pronta a sfasciargli il locale per ripicca e le loro diverse idee di America e di libertà non sono sviscerate.

Tra i momenti migliori, c'è anche l'intenso ricordo-confessione notturno di Maddalena all'ispettore di dogana sull'aria di "4 marzo 1943" di Lucio Dalla, autore della colonna sonora con Rosalino Cellamare. La visita a New York è accompagnata da troppi luoghi comuni e il personaggio della popolana a confronto con la metropoli finisce con il perdersi. 