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Ultimo aggiornamento giovedì 11 settembre 2025
Il primo capitolo della trilogia cinematografica che rappresenta l'arco finale e il culmine della popolare e pluripremiata serie anime shonen. Demon Slayer: Kimetsu No Yaiba - Il Castello dell'Infinito è 106° in classifica al Box Office. domenica 23 novembre ha incassato € 249,00 e registrato 577.259 presenze.
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CONSIGLIATO SÌ
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Attirato in un agguato dal capo malato dei Demon Slayer, il demone immortale Muzan scatena a sua volta una terribile trappola e imprigiona i cacciatori di demoni nella sua fortezza interdimensionale: il castello dell'infinito. Qui, assediati da numerosissimi demoni minori ma pure minacciati dalle potenti Lune crescenti, i cacciatori cercano di trovare Muzan in un labirinto cangiante con la forma di un castello giapponese. Tra gli scontri principali, Shinobu dovrà affrontare Doma, il demone che ha ucciso sua sorella; Zenitsu dovrà vedersela con Kaigaku, che era stato per lui uno studente rivale delle forme del fulmine e che ha preferito essere trasformato in demone che dividere con Zenitsu l'insegnamento del suo maestro. Tanjiro e Giyu se la dovranno vedere contro il terribile Akaza, che aveva ucciso il pilastro del fuoco Kyojuro Rengoku.
Primo capitolo della trilogia destinata a concludere la saga di Demon Slayer, il film è stato un enorme successo in Giappone e, a differenza dei precedenti, vanta un'ottima tecnica di animazione. Rimane però un'opera solo per iniziati.
Il brevissimo prologo non ha infatti lo scopo di introdurre la vicenda a chi non conosca la serie, tanto che non vedremo come Muzan è stato attirato dai cacciatori di demoni, né che fine abbia fatto il loro capo. Il demone apre il suo castello dell'infinito imprigionando i cacciatori e Tanjiro precipita vertiginosamente rischiando di sfracellarsi in una struttura che continua ad aprirsi sotto di lui. Naturalmente verrà salvato e da lì inizia una serie di scene d'azione e inseguimento con tre grandi set piece, ossia i combattimenti contro le lune crescenti Doma, Akaza e il più debole Kaigaku. Questi scontri sono tutti arricchiti da sequenze di flashback, che rivelano il passato dei più forti tra i demoni.
I flashback di Doma sono i più agili e anche i più interessanti, perché il demone si presenta come il prodotto di una setta di fanatici, mostro fin da bambino ma cresciuto in quel modo non avrebbe potuto essere altrimenti. Senza nemmeno rendersene conto Doma stesso è una vittima, privato della propria umanità ancora prima di diventare un demone. Kaigaku è invece un invidioso e un meschino, che non sa accettare l'idea di avere un altro studente al proprio fianco e preferisce lasciarsi corrompere, diventando ciò che è stato addestrato a combattere. La sua trasformazione in Luna Crescente è però molto recente e quindi non ha ancora imparato a padroneggiare i suoi poteri, tanto che Zenitsu sarà uno sfidante in grado di tenergli testa. Infine Akaza è l'avversario più forte, infatti da solo combatterà contro il Pilastro dell'acqua e Tanjiro, che ha ormai capacità analoghe a quelle di un Pilastro.
I flashback di Akaza sono però interminabili: raccontano un melodramma strappalacrime sull'infanzia di un ragazzo costretto a rubare e incapace di impedire il suicidio del padre. Quando trova un mentore il mondo di nuovo prepara per lui una tragedia. Si tratta del tipo di storia sugli orrori del mondo che ci si aspetta da questo genere di anime e di manga, raccontata però con stucchevole enfasi e condotta verso una risoluzione confusa, che oscilla tra il motto "amor omnia vincit" e il delirio di un demone ossessionato dal culto della forza.
I flashback sono gli unici momenti non d'azione del film, che per il resto è una sequela di battaglie in cui i personaggi non fanno che sfoderare mosse capaci di stupire gli avversari, solo per essere a loro volta stupiti dalle abilità altrui - e non si contano le volte in cui qualcuno commenta la velocità straordinaria di qualcun altro: accade letteralmente in tutti e tre gli scontri principali.
Ridotto all'osso nella narrazione, Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba - Il Castello dell'Infinito, che ha anche il sottotitolo Il ritorno di Akaza, è però il primo prodotto davvero cinematografico della serie, per la qualità dell'animazione degli scontri e per il buon uso della computer grafica. Il castello in continua trasformazione è infatti ben integrato ai disegni e solo un paio di brevi scene risultano davvero troppo digitali, cozzando con il disegno tradizionale dei personaggi. Peccati veniali per una produzione che finalmente si eleva, almeno nella tecnica, al di sopra della matrice televisiva. Il film resta però un oggetto anomalo, monco di testa e tagliato in coda, dove servirà tutto il secondo capitolo e forse anche parte del terzo perché i cacciatori riescano a uscire dal castello e combattano poi con l'immortale Muzan per impedirgli di sfuggire all'arrivo della luce del sole, l'unica cosa in grado di distruggerlo.
Il film si aprirebbe in medias res se non fosse per le stagioni precedenti. Perciò per guardarlo è necessario seguire tutta la serie, ma in realtà ne vale assolutamente la pena. Il primo film della trilogia, Il Castello dell'infinito, si costituisce prevalentemente di azione pura, ben realizzata attraverso le tecniche di animazione e narrazione usate.
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