Titolo originale | The Count of Monte Cristo |
Anno | 2024 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia, Italia |
Durata | 52 minuti |
Regia di | Bille August |
Attori | Mikhail Basmadjian, Sam Claflin, Blake Ritson, Poppy Corby-Tuech, Gabriella Pession Mikkel Boe Følsgaard, Lino Guanciale, Ana Girardot, Michele Riondino, Karla-Simone Spence, Harry Taurasi. |
Tag | Da vedere 2024 |
MYmonetro | Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
|
Ultimo aggiornamento mercoledì 5 febbraio 2025
La serie evento RAI in quattro puntate tratta da uno dei romanzi senza tempo e più popolari di sempre della letteratura francese, diretta dal visionario regista danese Bille August. Al Box Office Usa Il Conte di Montecristo ha incassato 282 mila dollari .
ASSOLUTAMENTE SÌ
|
Marsiglia, 1815. Bonaparte è confinato all'Elba e gli anti-monarchici sono ricercati come spie e traditori. Edmond Dantès è un giovane marinaio della nave Pharaon quando, durante una tempesta, il capitano morente gli affida il comando dell'imbarcazione e una lettera confidenziale da consegnare a Parigi. Grazie alla sua guida coraggiosa, il Pharaon giunge sano e salvo a Marsiglia. Al suo arrivo, Dantès riceve la gratitudine dell'armatore Morrel per l'impresa e ritrova i suoi affetti più cari: l'amata Mercédès e il vecchio padre. Tuttavia, il suo successo suscita le invidie di Danglars, che ambiva alla promozione da scrivano di bordo a capitano, e di Fernand, innamorato di Mercédès. I due complottano per sbarazzarsi di Dantès, che viene accusato ingiustamente e imprigionato nelle segrete del Castello d'If, al largo di Marsiglia. L'incontro con l'abate Faria, suo vicino di cella, cambierà il destino di Dantès, permettendogli di evadere e di diventare il misterioso conte di Montecristo. Con ogni mezzo a sua disposizione, metterà in atto la vendetta ambita e pianificata nei suoi quindici anni di prigionia.
La miniserie franco-italiana in otto puntate, tratta dal celebre e omonimo romanzo di Alexandre Dumas, Il Conte di Montecristo, è andata in onda su Rai 1 per quattro serate. La regia è di Bille August, due volte vincitore della Palma d'oro a Cannes e premio Oscar per il miglior film straniero nel 1988 con Pelle alla conquista del mondo, nonché vincitore nel 1992 con Con le migliori intenzioni.
Si tratta di una produzione di grande rilievo, realizzata da Palomar in collaborazione con Demd Productions, France Télévisions, Mediawan Right, Entourage Media e Rai Fiction. Il cast d'eccezione, che include Jeremy Irons e Sam Claflin nel ruolo del protagonista, ha contribuito al grande successo della serie, che ha registrato una media di 5 milioni di spettatori.
Questo nuovo adattamento televisivo del celebre romanzo ha, sin dall'inizio, il pregio di essere curato nei minimi dettagli, dalle scenografie ai costumi. Le location sono perfettamente in linea con l'estetica romantica: il maniero dell'Isola d'If, le scogliere e le ville del conte a Parigi sono solo alcuni esempi di ambientazioni che immergono lo spettatore nel contesto storico e culturale dell'Ottocento.
Allo stesso tempo, la sceneggiatura è resa più incisiva e attuale. Emergono infatti i temi universali dell'ingiustizia e del desiderio di vendetta, esplorati anche attraverso l'influenza dell'opinione pubblica e della stampa per portare alla luce misfatti e truffe.
La serie si distingue per un proprio stile e una propria identità narrativa, con scelte che non sempre aderiscono fedelmente al romanzo, suscitando alcune critiche da parte del pubblico, che tuttavia ha premiato l'adattamento con un grande seguito. La regia attenta di Bille August conferisce alla narrazione un ritmo lento e cadenzato, senza però mai far calare l'interesse dello spettatore. L'uso di brevi inserti didascalici aiuta a orientarsi tra le trame e sotto-trame di questa complessa costruzione narrativa. I flashback, inseriti nei momenti di maggiore tensione, non banalizzano l'opera, bensì facilitano la comprensione degli snodi principali, rendendo più chiari i significati profondi della vicenda.
La scrittura è estremamente razionale: ogni elemento, inclusi i personaggi secondari, è funzionale alla scena e allo sviluppo del racconto. Man mano che si concludono i capitoli della vendetta, i personaggi lasciano la scena per sottrazione, senza dispersioni narrative. Lo stesso trattamento è riservato al personaggio di Haydée, la cui evoluzione porta a una variazione significativa rispetto al finale del romanzo, pur mantenendo intatta la morale della storia: l'amore come fonte di cura e resilienza.
Adattare "Il Conte di Montecristo" è sempre una sfida ambiziosa, trattandosi di un'opera intramontabile, ricca di colpi di scena e personaggi complessi. Questa nuova versione si confronta inevitabilmente con i precedenti, come lo sceneggiato diretto da Edmo Fenoglio nel 1966 con Andrea Giordana, quello del 1998 di Josée Dayan con Gérard Depardieu e Ornella Muti, e il film di Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte, presentato fuori concorso a Cannes nel 2024.
Il cast internazionale è un altro dei punti di forza della serie, conferendole una dimensione corale e omogenea. Jeremy Irons è perfetto nel ruolo dell'abate Faria, mentre Lino Guanciale interpreta con ironia e carisma il brigante Vampa. Sam Claflin, nel ruolo del protagonista, restituisce un Edmond Dantès tormentato e serioso, ben centrato nel suo percorso di trasformazione-logoramento. Particolarmente interessante è la metafora della vendetta come una forma di dipendenza: essa divora il protagonista, ma non lo ripaga degli anni di ingiustizia e reclusione.
Funziona tutto, nonostante qualche ingenuità, come la mancanza di travestimenti: Edmond Dantès, quando si presenta come il misterioso nobile, non viene riconosciuto solo in base al tempo trascorso e agli abiti lussuosi. L'unica eccezione è l'amata Mercédès, che confessa di aver capito la sua identità fin da subito dal suono della sua voce.
Il Conte di Montecristo è una storia senza tempo, unica, e questa versione è riuscita a riproporla in modo efficace e coinvolgente.