Hardcore

Jake Van Dorn è un piccolo industriale del Michigan vedovo e membro di una comunità calvinista. Un giorno sua figlia Kristin scompare durante una gita a Los Angeles dei giovani della comunità. Ingaggia un agente privato e costui riesce a mettere le mani su un film porno in 8 mm in cui Kristin è la protagonista femminile. Jake decide di proseguire da solo le ricerche.

Schrader affronta una tematica scabrosa a partire, ancora una volta, da un personaggio turbato da un aspetto della società che sente come enormemente distante.

È una sorta di discesa agli inferi quella che vede al centro il rigido calvinista Van Dorn (nessun attore più di George C. Scott poteva avere l'adeguato phisique du role). La prima parte del film ci mette di fronte ad un credente rigoroso quanto la comunità che frequenta ma le immagini della partenza in pullman dei giovani gitanti già ci mettono sull'avviso. La nuova generazione non vede l'ora di poter respirare un minimo di aria diversa, libera da regole e divieti. Schrader sa come cogliere lo spaesamento di un uomo che, messo di fronte ad una realtà per lui non solo inaccettabile (e questo vale per ogni genitore) ma addirittura impensabile, rischia di veder vacillare la propria fede.

A un certo punto decide di mimetizzarsi per poter meglio proseguire la sua detection. Lasciati giacca e cravatta finge di appartenere a quel mondo che ha esplorato davvero come si potrebbe visitare un girone infernale. Quei locali in quegli anni realmente si moltiplicavano così come gli pseudo registi che giravano in 8 mm filmini che venivano distribuiti clandestinamente. È ovviamente un mondo pre-web quello che ci viene mostrato anche se poi viene data a Jake un'ulteriore impresa da compiere: quella di entrare nel girone più rivoltante, cioè quello dove si girano gli snuff movie, i film che riprendono vere scene di violenza che possono portare anche alla morte.

Quello che Schrader torna a proporci è uno sguardo su un mondo in cui possono esistere personaggi con cui confrontarsi come la prostituta Niki e in cui chi è senza peccato viene invitato a scagliare la prima pietra. Ci sarà data infatti, a un certo punto, di conoscere aspetti della vita del protagonista che ne mutano in parte la lettura di uomo tutto (forse troppo) d'un pezzo. Ciò che lascia dubbiosi è un finale troppo action che vuole risolvere in maniera sbrigativa una serie di questioni che avrebbero meritato un maggiore approfondimento. Questo però non toglie valore ad un film che per l'epoca affrontava una tematica non facile da portare sul grande schermo, se non in forma documentaristica. 

Un ricco industriale di provincia, autoritario e ferreo calvinista, viene abbandonato dalla moglie prima e dalla figlia poi. Per rintracciare quest'ultima, l'industriale assume un investigatore privato che scopre che la ragazza è entrata nel mondo della prostituzione e gira filmetti porno. L'industriale stesso si mette sulle tracce della figlia, grazie anche all'aiuto prestatogli da una "squillo". La trova e riesce a convincerla a seguirlo.