
Anno | 2020 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Regia di | Neri Parenti |
Attori | Christian De Sica, Massimo Boldi, Lucia Mascino, Paola Minaccioni, Luigi Luciano Milena Vukotic, Denise Tantucci, Fiammetta Cicogna, Francesco Bruni (I), Taiyo Yamanouchi, Angelica Morgana Orobello. |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
MYmonetro | 1,46 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 18 gennaio 2021
Il ritorno sul set della storica coppia formata da Christian De Sica e Massimo Boldi.
CONSIGLIATO NO
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Anno 2030. L'uomo ha conquistato il pianeta Marte trasformandolo in un'attrazione turistica di grande richiamo. Sulla terra invece nulla è cambiato, e Giulio Sinceri continua a cercare suo padre Fabio, un cialtrone che si è dileguato quattro anni prima, lasciando soli il figlio e la moglie Elena. Fabio si è rifatto una vita con Bea, che alla morte del padre scopre di essere erede di una fortuna insieme alla madre Tina. E Tina decide di lasciare tutta l'eredità a Bea, a patto che finalmente si sposi. Peccato che Fabio sia ancora legalmente sposato ad Elena, di nascosto da Bea. Ma trova un escamotage: su Marte è possibile sposarsi "come a Las Vegas", dunque Fabio, Bea e Tina si recano sul Pianeta rosso per celebrare le nozze, senza sapere che anche Giulio è lì al seguito della fidanzata Marina.
Questo incipit già farraginoso si complica ulteriormente con una sottotrama che riguarda una coppia di influencer i cui componenti in realtà si odiano inseguita da Marina, blogger e aspirante debunker specializzata nello sbugiardare le fake news, e con la svolta per cui Giulio, salito a bordo di un viaggio-premio nello Spazio, invecchia istantaneamente di una cinquantina d'anni per trasformarsi in... Massimo Boldi. Dopodiché Neri Parenti si adopererà affinché l'intera trama confluisca nelle scene in cui Christian De Sica, che ovviamente interpreta Fabio, condivida lo schermo con Boldi, esibendosi nel solito fuoco di fila di battute grevi a sfondo prevalentemente scatologico.
In vacanza su Marte ripete fino allo sfinimento la formula del cinepanettone senza curarsi del fatto che sia ormai irrimediabilmente logorata, e vanifica ogni tentativo di aggiornarla, ad esempio aggiungendo qualche attore più giovane e appiccicando maldestramente riferimenti ai social media, al rap e il trap, a Calcutta e Baby K.
Il talento di alcuni attori di qualità - da Lucia Mascino a Paola Minaccioni a Denise Tantucci - viene sperperato da un copione stracolmo di banalità e di battute puerili che, nell'insieme, confluiscono in un solo aggettivo: obsoleto.
Anche lo spunto comico centrale di far invecchiare un 18enne e trasformarlo in Boldi è davvero mal gestito: come mai il 18enne senza un particolare accento diventa un 75enne con un pesante accento lumbàrd? E come mai il Giulio anziano ha dimenticato completamente come fare un selfie o un video con il cellulare? Molto di ciò che poteva essere narrativamente interessante, ovvero un ragazzo che si ritrova nel corpo di un uomo molto più adulto (vedi Da grande e Big) viene accantonato in favore dell'ennesima reiterazione del personaggio Massimo Boldi, che nel film usa termini come "pistolino" e "cuccato" dei quali un 18enne probabilmente non conosce l'esistenza. Per non parlare dell'immancabile "culattone", che ha ormai esaurito persino la sua valenza comica, pur rimanendo profondamente offensivo.
Si salva solo la meravigliosa Milena Vukotic, del resto già distintasi nella saga (ben più divertente e ricca di sfumature sociologiche) di Fantozzi, e qui in grado di aggiungere grazia comica e tenerezza ad un copione che non ha né l'una né l'altra qualità. Il 2030 di In vacanza su Marte è in realtà un reperto del jurassico, e quel che Fabio definirebbe "'na cafonata".