In vacanza su Marte

Chi parte con "niente di nuovo" già sbaglia: è come criticare i nuovi film di Woody Allen dicendo "la solita commediola" o "The Irishman" di Scorsese con "solita minestra con De Niro e Al pacino"... insomma bisogna cambiare prospettiva.
Il cinepanettone, anzi quest'anno Telepanettone, "In vacanza su Marte" innanzitutto è da elogiare dal principio per essere uno dei pochi film italiani che è stato realizzato in Italia nell'Estate 2020, Estate del Covid e che contribuisce a mantenere viva la Macchina del Cinema Italiano, che ha incontrato ultimamente non pochi ostacoli: il film è innanzitutto una scommessa della Produzione.
"In vacanza su Marte" è poi una richiesta: se da molti questo "genere" è screditato, l'altra parte invece ne ha reclamato il ritorno a gran voce e già da parecchi anni, ancor prima che i nostri due mattatori (Massimo e Christian) tornassero insieme in "Amici come prima". 
"In vacanza su Marte" non si limita a riportare la Comicità complementare del duo, non marcia affatto sul loro successo ottenuto negli anni precedenti (tra l'altro ottenuto ogni anno in ogni salsa), ma si reinventa nella Sceneggiatura cercando di portare al pubblico qualcosa di nuovo (il pianeta Marte) e di raccontare un rapporto tra i due mai visto prima (Boldi infatti è figlio di De Sica, da ragazzino che era si ritrova in un attimo anziano perchè vittima di un buco nero durante un viaggio nello spazio). "Spazio", non a caso, si dà anche ad un secondo sipario i cui protagonisti sono più giovani, anche più inediti: Francesco Bruni, Fiammetta Cicogna e Hebert Ballerina. Nel loro episodio viene portata agli estremi in chiave comica l'apparenza: apparire in un certo modo puó servire ad ottenere sempre più fama e soprattutto a guadagnarsi da vivere senza lavorare.
Sempre eccellente anche Milena Vukotic, che con Neri Parenti (regista del film, nonchè di gran parte di Cinepanettoni) ha tanto lavorato in passato.
Paola Minaccioni è in armonia con l'atmosfera comica, la quale è addolcita dall'altrettanto talentuosa Lucia Mascino (che già aveva collaborato con De Sica qualche anno fa in " Fräulein ").
"Spazio" anche alla tecnologia: in un teatro di Cinecittà viene ricostruita Marte con una tecnologia all'avanguardia utilizzata anche per The Mandalorian: risposta più che inteligente per far fronte alle restrizioni di quel momento e all'impossibilità, quindi, di sfruttare l'ampia mobilità dei tempi precedenti.
La prospettiva giusta è quella di soffermarsi sulla commedia e sulle battute, tutto il resto è secondario e al servizio della vicenda comica, non avrebbe senso criticare la scenografia o la ricostruzione grafica di Marte, il film non punta a stupire ma a mettere il sorriso!
Ultimo appunto: penso sia oppurtuno, quindi, limitare le critiche sul fronte della Risata (o della mancata Risata), è questo tutto ció su cui punta il film e su cui puntano i veri comici: divertire quante più persone nel tempo che hanno a disposizione, in questo caso per 90 minuti. Dire che una commedia non faccia ridere ci puó stare, ma non bisogna a tutti i costi sfociare nell'invidia e negli insulti. A me il film ha fatto molto ridere.