Alberto Moravia
Un pittore della scuola informale, nonostante o, forse, a causa del suo successo troppo bene amministrato, è colpito da una nevrosi di impotenza creativa. Accompagnato dall’amante che lo adora e dal mercante che lo sfrutta, va allora a cercarsi, secondo il titolo del film di Elio Petri: Un tranquillo posto di campagna per riposarsi e riprendersi. Lo trova in un’antica villa veneta, rimasta abbandonata dal lontano 1945. In quel tempo, nella villa abitava una contessina ninfomane che, dopo aver fatto l’amore con quasi tutti gli uomini del villaggio attiguo, era finita uccisa da un mitragliamento aereo, a soli diciott’anni. [...]
di Alberto Moravia, articolo completo (4246 caratteri spazi inclusi) su 1975