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Jamie Marsh

Jamie Marsh è un attore

Documentario come passione

A cura di Fabio Secchi Frau

Uno dei più importanti registi inglesi di documentari, le cui pellicole sono fonte di dibattito per alcuni intellettuali più significativi e radicali della cultura anglo-americana. Da celebrare. Duro e puro come la passione che ha animato i titoli da lui diretti, fra questi lo splendido Wisconsin Death Trip, con Marcus Monroe e Sir Ian Holm, e Man on Wire, premio Oscar nel 2008.

La gavetta
James Marsh nasce il 30 aprile 1963 a Truro, nel Cornwall, in Inghilterra. Iscritto al St. Catherine's College di Oxford, lavora come primo assistente al montaggio di Caleb Deschanel nel film Crusoe (1988) con Aidan Quinn. Già nel 1990, comincia a stare dietro la cinepresa, dirigendo il documentario per la tv incentrato sulla vita di Jan Svankmajer The Animator of Prague. L'anno successivo, è al montaggio delle musiche del film di Simon Callow La ballata del caffè triste con Vanessa Redgrave e Keith Carradine. Nel 1992, James Ivory lo sceglie come montatore di Casa Howard con Anthony Hopkins e Vanessa Redgrave, cui seguirà Carrington (1995), sempre al montaggio. Nel 1996, firma un altro documentario per il piccolo schermo The Burger & the King - Le Life & Cuisine of Elvis Presley.

Winsconsin Death Trip - Il primo documentario per il cinema
Solo nel 1999, decide di firmare il primo dei documentari che lo renderanno celebre: Wisconsin Death Trip (1999) con Ian Holm che si occupa di raccontare un ventennio di "fatti mortali" avvenuti nel Wisconsin, fra i quali un'epidemia che causò un'isteria generale.

The King, il primo film a soggetto
Nel 2005 viene presentato in concorso al 58° Festival di Cannes nella sezione "Un Certain Regard" il suo primo lungometraggio a soggetto The King con William Hurt e scritto dal giovane sceneggiatore americano Milo Addica (già autore di Monster's Ball). Nel film, si mette in scena una tragedia dagli echi biblici fra un pastore e suo figlio.

L'Oscar per Man on Wire
È nel 2008 che arriva all'Oscar con Man on Wire, la trasposizione in documentario del libro "To Reach The Clouds" , all'interno del quale testimonia l'impresa di Philippe Petit, funambolo che sfidò l'altezza delle torri gemelle di Manhattan nel 1974. Il film, presentato al Festival Internazionale del Film di Roma nella sezione "L'Altro Cinema/Extrà", ottiene anche un BAFTA, un Audience Award World Cinema e un Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival e una candidatura come miglior documentario all'European Film Awards.

Altri documentari
Nel 2009, arriva la trasposizione del romanzo "Millenovecento80" di David Peace Red Riding - In the Year of Our Lord 1980 che racconta le gesta di un serial killer noto come "lo squartatore dello Yorkshire", mentre nel 2011 arriva Project Nim, ispirato al romanzo "Nim Chimpsky - The Chimp Who Would be Human" di Elizabeth Hess che gli fa ottenere il premio per la migliore regia al Sundance. In seguito si dedica al lungometraggio di finzione con Doppio Gioco - La verità si nasconde nell'ombra, tratto dal romanzo di Tom Bradby e ambientato nell'Irlanda degli anni '90.

Vita privata
Attualmente, James Marsh vive a Copenhagen, in Danimarca, assieme a sua moglie e ai suoi due figli.

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