Breve riassunto de Lo Hobbit. Si narra del ritorno all'oro dei nani (gli ebrei) nella loro 'Terra Promessa', ostacolati dagli stupidi orchi (i nazisti), e aiutati da hobbit e stregoni (inglesi e americani). Cosa fanno gli elfi nel frattempo? Pontificano e sminuiscono (come fecero gli europei con Hitler).
Lo Hobbit è un genere di film alla Harry Potter, in cui vi è una progressione nella presentazione dei personaggi che, intervenendo con i loro poteri, allargano semrpe di più il fronte del 'possibile' (le risorse che si hanno a disposizione per fronteggiare il Nemico). Ma come accade anche in Dragonball (per esempio, il drago Shanron è capace di soddisfare tre desideri anche di distruggere il nemico) vi è anche in Lo Hobbit la sensazione che 'qualcosa non quadri' nel regno delle possibilità. La aquile enormi che salvano i nani dagli orchi, per fare un altro esempio, hanno all'incirca le stesse fattezze del drago Smaug (il cattivo di turno). Potrebbero sconfiggerlo? Inoltre, se Gandalf il Grigio riesce a convocarli in caso di bisnogno, perchè andare a cavallo per raggiungere Erebor? Vi sono molte contraddizioni in Lo Hobbit, riscontrabili anche in altre serie di successo. L'equivoco consiste nel pensare che il mondo reale abbia una qualche verosomiglianza alla finzione del film. Per esempio, il concetto di speranza si fonda sulla Providenza ossia una forza sovrannaturale e incontrollata che salvi gli uomini dalle più svariate situzioni. Ma il concetto di provvidenza richiede il concetto di Dio. Il mondo de Lo Hobbit ha necessità di questo concetto per mantere coerenza interna? Io credo che questo sia un limite del lavoro di Tolkien. in Ken il Guerriero le differenze tra i vari personaggi sono date dalla 'tecnica', In questi film epici, invece, le capacità sono date, oltre che da doti caratteriali derivanti dalle esperienze di vita (come in nani, hobbit e uomini), anche da particolari 'poteri' che soltanto alcuni detengono (gli stregoni, il negromante, l'anello, Sauron, ecc...). Chi conferisce questi poteri sovrannaturali? Evidentemente deve esserci un qualche essere superiore che riunirebbe in se' tutte le potenzialità esprimibili dalla materia. Ebbene, in Dragonball, non può esistere un'entità superiore poichè, se ci fosse, sarebbe lo stesso drago Shenron visto che può perfino 'creare materia dal nulla'. Vi è quindi piena contraddizione interna, 'ontologica'. In Lo Hobbit, allo stesso modo, non è chiaro se ci si trovi in un mondo contraddittorio fiabesco, eroico, finto (dionisiaco, direbbe Nietzsche). Oppure se l'intento di Tolkien fosse stato quello di dare una qualche rappresentazione verosimile della realtà. Nel secondo caso, mancherebbe il suo obiettivo poichè non rispetterebbe il concetto di limite, insito nel nostro mondo reale.
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pbshelley
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lunedì 28 gennaio 2013
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eh?
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Si potrebbe domandarti se davvero pensi che gli strumenti della filosofia teoretica siano i migliori a nostra disposizione per giudicare un film fantasy. Non mi addentro nella discussione perché, evidentemente, non hai ben chiaro il concetto di "creazione artistica". Ti faccio solamente notare che, a forza di cercare di volare alto, si perdono di vista le cose più ovvie prendendo delle sonore facciate: per esempio, ti informo che il manoscritto originale dello "Hobbit" fu completato prima della fine del 1932 (fu poi pubblicato nel 1937), il che rende le interpretazioni politiche da te avanzate un tantino anacronistiche. Simili interpretazioni sono state avanzate invece, senza anacronismo ma non meno discutibilmente, in merito al "Signore degli Anelli", che è stato approssimativamente scritto negli anni della WW2.
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Si potrebbe domandarti se davvero pensi che gli strumenti della filosofia teoretica siano i migliori a nostra disposizione per giudicare un film fantasy. Non mi addentro nella discussione perché, evidentemente, non hai ben chiaro il concetto di "creazione artistica". Ti faccio solamente notare che, a forza di cercare di volare alto, si perdono di vista le cose più ovvie prendendo delle sonore facciate: per esempio, ti informo che il manoscritto originale dello "Hobbit" fu completato prima della fine del 1932 (fu poi pubblicato nel 1937), il che rende le interpretazioni politiche da te avanzate un tantino anacronistiche. Simili interpretazioni sono state avanzate invece, senza anacronismo ma non meno discutibilmente, in merito al "Signore degli Anelli", che è stato approssimativamente scritto negli anni della WW2. Mi sa che hai confuso le due opere, senza contare che sembri confondere pure Jackson e Tolkien: dal tuo commento sembra di capire che giudichi il libro, ma che lo fai attraverso la visione del film...
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