MIDNIGHT IN PARIS
Le aspettative per un film di Woody Allen sono sempre alte e solitamente ben ripagate: non è il caso, purtroppo, di questo Midnight in Paris, opera che affianca a delle premesse interessanti un'esecuzione approssimativa e inconcludente.
Se l'idea di base, fiabesca e sottile, del viaggio nel tempo di uno scrittore frustrato negli anni venti parigini, promette di tutto e di più, alla fine della fiera ci troviamo però ad assistere ad un'operazione abbastanza comoda, in cui il buon artigianato di Allen ci offre battute e dialoghi come sempre sopra la media ma inseriti in una struttura narrativa che non porta da nessuna parte.
Il regista infatti non coglie quasi nessuna delle occasioni offerte da un soggetto del genere, dipingendo i mostri sacri della letteratura e dell'arte del periodo come altretattante macchiette che masticano citazioni di se stessi, in una allegra quanto approssimativa (e tutto sommato sterile) rappresentazione archetipica e un po' (volutamente) buffa. La storia non ingrana, non coinvolge, l'atmosfera è il vero cuore del film e attraverso di essa Allen ci trascina per mano in una rappresentazione pseudo-storica che sa un po' di manifesto.
La cosa potrebbe anche funzionare, visto l'obbiettivo tutto sommato meramente estetico e favolistico di Allen, ma purtroppo il film si avvolge su se stesso e nella ripetizione di situazioni, nella mancanza di reale consistenza narrativa. La trama è giusto un pretesto, i personaggi sono soltanto un mezzo per introdurci in un contesto evocativo che il buon Woody ama e tiene a farcelo sapere, però tutto quel che resta dopo la visione è senz'altro l'amaro di un'occasione mancata.
Tante possibilità sprecate, forse per fretta, forse per stanchezza, infatti il film procedere rotolando senza tregua e senza sosta, infrangendosi su un finale abbozzato, grezzo e troppo repentino.
Siamo abituati a ben altro: se quest'opera raggiunge la sufficienza è solo perché il regista ormai ci sa prendere per la gola anche quando ci propone piatti più insipidi. La confezione infatti è come al solito buona: regia, sceneggiatura, montaggio, intrepretazioni divertite e divertenti, sono la carta di una caramella che non vedremmo l'ora di scartare.
Ma è il contenuto che risulta al ribasso. Peccato.
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dr. right
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lunedì 12 dicembre 2011
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woody in paris
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Woody Allen fa centro ancora:è ormai da anni che offre film intelligenti e ben fatti.Dalla ribata ottenuta con Match Point,ha continuato con ottimi lavori come Vicky Cristina Barcelona e ora con Midnight in Paris,che non delude e riconferma Allen come vero re tra gli autori viventi.Il film è imprevedebile,le scene ben dirette(e ben scritte) e il finale è magico.Forse non ci offre il vero Woody,ma è comunque un'esempio di come i veri autori,invecchiando,a volte,migliorano.Da non perdere.
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mantraliulai
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venerdì 16 dicembre 2011
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parole parole parole...
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Caro Re Censore,immagino tu debba essere quanto mai una personalità fortemente narcisistica se hai scelto di darti questo nome..comunque bastava che dicessi che il film non ti è piaciuto senza connotarlo come "sterile" poichè è tutto fuorchè sterile. L'ho trovato al contrario spassoso (i pittori e i letterati sono semplicemente irresistibili!) e ricco di contenuti al contrario degli ultimi film di Woody caratterizzati da una certa dose di noia e pochezza di argomenti. Naturalmente ognuno è liberissimo di esprimere le proprie opinioni e io sono libera di dissentire. A questo punto sarei curiosa di sapere che genere di film attirano la tua attenzione o quale film di Allen è degno della tua approvazione.
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Caro Re Censore,immagino tu debba essere quanto mai una personalità fortemente narcisistica se hai scelto di darti questo nome..comunque bastava che dicessi che il film non ti è piaciuto senza connotarlo come "sterile" poichè è tutto fuorchè sterile. L'ho trovato al contrario spassoso (i pittori e i letterati sono semplicemente irresistibili!) e ricco di contenuti al contrario degli ultimi film di Woody caratterizzati da una certa dose di noia e pochezza di argomenti. Naturalmente ognuno è liberissimo di esprimere le proprie opinioni e io sono libera di dissentire. A questo punto sarei curiosa di sapere che genere di film attirano la tua attenzione o quale film di Allen è degno della tua approvazione. Saluti da Mantra :)
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paolo56
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lunedì 27 agosto 2012
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aggiungo: un terribile doppiaggio
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Sconcertante, data la levatura del regista, la cattiva qualità del doppiaggio italiano che riesce a dare il colpo di grazia a un film già abbastanza inutile.
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leocimino
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martedì 23 ottobre 2012
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forse dovrebbe rivederlo
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Il film è una splendida allegoria sul tempo e sulle illusioni. Ognuno di noi-ci suggerisce Allen- non riesce mai a vivere il presente, convinto che solo nel passato vi sia qualcosa di speciale. Ma ci suggerisce anche che solo attraverso la contemplazione del passato, è possibile capire e vivere pienamente il presente. Lei ha trovato che i personaggi fossero delle macchiette, ma questa è l'idea geniale di Allen! Se ci pensa un attimo capisce che per noi i grandi del passato non sono mai tridimensionali: riduciamo tutto a frasi aforistiche (pensi solo a Oscar Wilde!) oppure riconduciamo un pittore ad un unico quadro (pensi all'Urlo di Munch...) ecc... Il passato che vive il protagonista è solo una sua proiezione, quindi tutto è visto in soggettiva.
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Il film è una splendida allegoria sul tempo e sulle illusioni. Ognuno di noi-ci suggerisce Allen- non riesce mai a vivere il presente, convinto che solo nel passato vi sia qualcosa di speciale. Ma ci suggerisce anche che solo attraverso la contemplazione del passato, è possibile capire e vivere pienamente il presente. Lei ha trovato che i personaggi fossero delle macchiette, ma questa è l'idea geniale di Allen! Se ci pensa un attimo capisce che per noi i grandi del passato non sono mai tridimensionali: riduciamo tutto a frasi aforistiche (pensi solo a Oscar Wilde!) oppure riconduciamo un pittore ad un unico quadro (pensi all'Urlo di Munch...) ecc... Il passato che vive il protagonista è solo una sua proiezione, quindi tutto è visto in soggettiva...Se ha voglia lo riguardi e sono convinto che a una visione più attenta quest'opera non possa che riservare piacevolissime sorprese.
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