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Jackie Chan, "eroe" del kung fu e dei filmetti che ne parlano, viene sempre presentato , nel filn, come buono, timido, alieno dalla violenza e dedito alla famiglia e alla patria, aiutato dal "potere buono"(nel"pensiero unico"quello degli USA e dell'Occidente in genere)contro trafficanti di droga e para-narcos coreani , turchi e altri. Ancora e'salvatore di fanciulle indifese e obbligate a drogarsi dai"malos", mechants etc. Natrualmente l'"eroe"in questi film vince sempre e riesce a incastrare, anzi a vincere contro i"malos", a metterli con le spalle al muro e questo succede. Ancora un'¿osservazione: il film, in questo caso"The Accidental Spy"(Teddy Chan, scritto da Joy Ho, 2001) e'targato Hong Kong, cosa che oggi non sarebbe piu'possibile, dato che , anche se e' special administrative region della Repubblica Poplare Cinese dal 1997, i cordoni si sono ristretti progressivamente e oggi probabilmente i contenuti del film, almneo dal 2010 sarebbero diversi. Ancora: c'e'di mezzo, nel film, l'eredita'paterna e sappiamo quale rilievo abbia, nella treadizione in genere orientale(Estremo Oriente, soprattuttto), il ruolo paterno e l'importanza dell'eredita, intesa non solo materialmente, certo. Jackie Chan e'"attore"quando si produce nei numeri del kung fu e Vivian Hsu la sua dolce partner femminile, in un film che confemra in modo molto marcato le differneze di gneere... Eugen
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