giuseppe acciaro
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sabato 10 novembre 2007
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"l'uomo, la talpa, il santo..."
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Il giustiziere persegue il suo obbiettivo fino a smarrire la propria lucidità,a perdersi nel delirio dei sensi e ad ascoltare la voce stordente dell'ambizione personale.Dopo aver replicato con ferocia alla violenza e alla brutalità di una bamba di messicani guidata un farneticante ducetto omosessuale,si lancia in nuove sfide dopo aver abbandonato il proprio figlioletto.Batte altri pistoleri servendendosi dell'astuzia e non disdegnando comportamenti sleali. Tradito dalle proprie donne, raccolto morente da una comunità sotterranea di freaks, inizia un percorso di redenzione verso la propria purificazione.Tra momenti onorici, invenzioni filmiche e colorati simbolismi, svanisce il grande ideale, dissolto contro una realtà truce e nauseante.
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Il giustiziere persegue il suo obbiettivo fino a smarrire la propria lucidità,a perdersi nel delirio dei sensi e ad ascoltare la voce stordente dell'ambizione personale.Dopo aver replicato con ferocia alla violenza e alla brutalità di una bamba di messicani guidata un farneticante ducetto omosessuale,si lancia in nuove sfide dopo aver abbandonato il proprio figlioletto.Batte altri pistoleri servendendosi dell'astuzia e non disdegnando comportamenti sleali. Tradito dalle proprie donne, raccolto morente da una comunità sotterranea di freaks, inizia un percorso di redenzione verso la propria purificazione.Tra momenti onorici, invenzioni filmiche e colorati simbolismi, svanisce il grande ideale, dissolto contro una realtà truce e nauseante. Finale spettacolare e sconvolgente,ma consequenziale. I possibili modelli di riferimento, Peckinpah, per certi versi Corbucci pù che Leone, e forse l'ultimo Joaquin Romero Marchent, quello di "Condenados a vivir",sono assorbiti, assimilati in uno stle unico, fatto di momenti lirico-pittorici, di deliqui visivi amalgamati da un'incredibile energia creativa. Capolavoro assoluto.
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darjus
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venerdì 13 aprile 2007
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il percorso de el topo
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Il percorso iniziatico del cavaliere si svolge, apparentemente, con iter inverso a quello della talpa ("El topo"): prima all’aperto, in spazi splendidamente illuminati da una luce abbagliante (ma in realtà nell’oscurità delle emozioni incerte e di sofferenza prevaricatrice vissute dal cavaliere in nero); poi nel cuore tenebroso di una caverna popolata da freaks, (in realtà illuminata dalla resurrezione morale votata al riscatto degli “ultimi”). Lo stile di Jodoroswsky, visionario, barocco e teso all’anagogia sincretista, si «scioglie» in un western anarco-surrealista, fatto di visioni e di misticismo, nel quale Peckinpah e Leone incontrano Cristo e Buddha. La redenzione dell’individuo passa attraverso il confronto con quattro guru («santi laici» a detta del regista), attraverso l’inganno, il compromesso e la sconfitta, sino a terminare nella morte ad opera di una donna malvagia.
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Il percorso iniziatico del cavaliere si svolge, apparentemente, con iter inverso a quello della talpa ("El topo"): prima all’aperto, in spazi splendidamente illuminati da una luce abbagliante (ma in realtà nell’oscurità delle emozioni incerte e di sofferenza prevaricatrice vissute dal cavaliere in nero); poi nel cuore tenebroso di una caverna popolata da freaks, (in realtà illuminata dalla resurrezione morale votata al riscatto degli “ultimi”). Lo stile di Jodoroswsky, visionario, barocco e teso all’anagogia sincretista, si «scioglie» in un western anarco-surrealista, fatto di visioni e di misticismo, nel quale Peckinpah e Leone incontrano Cristo e Buddha. La redenzione dell’individuo passa attraverso il confronto con quattro guru («santi laici» a detta del regista), attraverso l’inganno, il compromesso e la sconfitta, sino a terminare nella morte ad opera di una donna malvagia. La resurrezione offrirà l’occasione di fare del bene, liberando i reietti dalla tirannia massonica di un’oligarchia benpensante. Ma il presente non è a lieto fine. ***1/2
http://lemierecensioni.blog.tiscali.it/
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ilsettimosamurai
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giovedì 4 agosto 2016
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avete battuto el topo?
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El topo è un film discontinuo, abbagliante, accecante, crudele e senza compromessi. Jodorowski stupra la poesia, violenta simboli e linee narrative, personaggi ed immagini. L'occhio ne esce sanguinante come colpito da un pistolero invincibile, l'unico modo per vincere è lasciarsi colpire, senza fare resistenze. "Lei sa che non c'è maggior successo della sconfitta e che non esiste il successo può essere un fallimento". Succede anche a El topo. La trama è luminosa e affascinante. Il pistolero di un western metafisico, magico e mitologico, deve uccidere i quattro maestri per diventare il più grande di tutti. Già dal principio Jodorowski gioca con il mito, partendo da quello principale del western, poi c'è l'ansia del successo, la religione, le relazioni, la vita, in un deserto psicomagico dove ritrovare noi stessi.
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El topo è un film discontinuo, abbagliante, accecante, crudele e senza compromessi. Jodorowski stupra la poesia, violenta simboli e linee narrative, personaggi ed immagini. L'occhio ne esce sanguinante come colpito da un pistolero invincibile, l'unico modo per vincere è lasciarsi colpire, senza fare resistenze. "Lei sa che non c'è maggior successo della sconfitta e che non esiste il successo può essere un fallimento". Succede anche a El topo. La trama è luminosa e affascinante. Il pistolero di un western metafisico, magico e mitologico, deve uccidere i quattro maestri per diventare il più grande di tutti. Già dal principio Jodorowski gioca con il mito, partendo da quello principale del western, poi c'è l'ansia del successo, la religione, le relazioni, la vita, in un deserto psicomagico dove ritrovare noi stessi. In effetti nonostante il piglio avanguardista e sperimentale, El Topo è un romanzo di formazione. A giudicarlo in maniera critica è un film riuscito in parte (così come la prima parte avventuristica avanza nettamente la seconda simbolista/parodistica), è discontinuo e poco focalizzato, dispersivo; eppure ... eppure quei simboli lanciati nel deserto della vita, quelle immagini mozzafiato, quelle metafore supreme, quei duelli magici, quel piglio innovativo e dissacratorio, quell'atmosfera mostruosa e onirica, da talpa a cui non hanno insegnato a sognare ... lo rendono uno dei western più speciali e spettacolari della storia del cinema. È un'esperienza culturale, più che un film vero e proprio. Se la prendete così ... allora El Topo vi avrà colpito ma voi avrete vinto il duello, nell'unico modo in cui può essere battuto: col silenzio; così come si fa con la metafora di una poesia dopo averla letta. Avete battuto El Topo?
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