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Rassegna stampa di David Duchovny

David Duchovny è un attore statunitense, regista, produttore, scrittore, sceneggiatore, è nato il 7 agosto 1960 a New York City, New York (USA). David Duchovny ha oggi 63 anni ed è del segno zodiacale Leone.

ANDREA CHIRICHELLI
MYmovies.it

Nato a Mahatthan, David è il secondo di 3 figli. È un ragazzino così tranquillo che il fratello più grande di 4 anni dice ai suoi amici che David è un "ritardato". Invece a scuola Duchovny è un secchione. Complice lo spot di una birra, abbandona la tesi di dottorato. Come molti altri aspiranti attori anche David si barcamena tra provini, teatro off-Broadway e particine. Come quella in Una donna in carriera, (1986) nel quale grida "Happy Birthday!" a Melanie Griffith durante la festa di compleanno. Appare come mamma l'ha fatto nel verboso Le prime immagini dell'anno nuovo (1988), è il seduttore telefonico di Giulia ha due amanti (1991), è un cameraman in Charlot (1992). In tivù ottiene la parte dell'agente travestito Dennis-Denise Brown nella seconda (e ultima) serie di Twin Peaks. Può essere un gioco da cinefili scovarlo in Sacrificio fatale (1991), Cattive compagnie (1992), Non dite a mamma che la babysitter è morta (1992), Beethoven (1992). Spesso si tratta di semplici comparsate, o poco più. La prima parte da protagonista arriva nel 1993 con Kalifornia dove David, nella parte di uno scrittore criminologo, si fa rubare le inquadrature da un certo Brad Pitt, serial killer psicopatico. Si stava guadagnando da vivere. Sembrava che prima o poi sarebbe arrivato il momento giusto. Così è stato. L'amico Chris Carter lo chiama al provino di una nuova serie ed ottiene la parte. Pensava di girare il telefilm-pilota... X-Files supera la settima stagione. Dodici ore al giorno, 5 giorni la settimana, 9 mesi su 12, per 7 anni. Ritmi da sdoppiamento della personalità. Da svegliarsi la mattina e da chiedersi se sei davvero Fox Mulder. O da domandarsi che fine ha fatto la tua sorellina. Eppure Duchovny lo ha fatto. Anche per soldi, s'intende. Ha interpretato X-File. Il film (1999) il super episodio celebrativo per 6 milioni di dollari. Per alimentare il sacro fuoco della recitazione Duchovny ha sempre cercato nuovi personaggi da interpretare, spesso in estate, quando X-Files va in vacanza. Non ha funzionato con il chirurgo tossico che lavora per la mafia in Playing God; e neppure con Ogni maledetta domenica (2000): avrebbe voluto interpretare il quarterback sul viale del tramonto, ma Oliver Stone ha detto no, non ha il fisico da giocatore di football (e ha scelto Dennis Quaid). Gli ha offerto la parte dell'assistente medico (andata poi a Matthew Modine), ma non se n'è fatto nulla. Recentemente Duchovny ha giocato tutto il suo talento nella commedia romantica Return to me (2001), dove dà via libera alle emozioni come non era mai accaduto all'impassibile "sfinge" Fox Mulder. Piange calde lacrime per la morte della moglie, che dona il cuore alla cameriera Minnie Driver, di cui poi si innamorerà. Peccato che il film non abbia suscitato entusiasmi né nella critica né nel pubblico. E X-Files è finito...

CLAUDIA MORGOGLIONE
La Repubblica

Sesso. E Alieni. Le due parole magiche, nella carriera di David Duchovny. In primo luogo, l'erotismo: dall'antica esperienza nel porno soft, con la serie tv Usa Red Shoe Diaries, alle attuali avventure amorose sopra le righe di Californication (dall'8 settembre su Italia 1, dopo il passaggio su Canal Jimmy di Sky). E poi, naturalmente, gli extraterrestri: i perfidi, potenziali invasori della Terra da cui l'attore, nei panni dell'agente Fox Mulder di X-Files, è stato ossessionato per ben nove anni. Dal 1993 al 2002, periodo in cui i telefilm sono stati girati e visti in mezzo mondo. «Il mio ruolo preferito» ammette, un po' a malincuore. «Una vera e propria icona, amata da milioni di fan». Ma sembra quasi dirlo per dovere, rii spetto al piacere delle sue interpretazioni più trasgressive.
Quarantotto anni appena compiuti, pronto a scherzare sui suoi trascorsi vietati ai minori («nei Diaries ero solo il narratore mentre intorno a me succedeva di tutto»), look informale anche nei lussuosi spazi del londinese hotel Dorchester, Duchovny comincia raccontando la sua ultima fatica sul grande schermo: X-Files - Voglio crederci, dal 5 settembre in Italia. Diretto da Chris Carter (il creatore della serie), e co-interpretato dalla sua partner di sempre, Gillian Anderson, nel ruolo di Scully. Al centro della vicenda, il rapporto d'amore che lega (finalmente!) la I coppia di protagonisti.

PRESSBOOK

Nato e cresciuto a New York, ha frequentato l’Università di Princeton, successivamente ha conseguito il Master Degree in Letteratura inglese a Yale. Tra le sue più famose interpretazioni rimane quella nella sere tv X Files, per la quale è stato nominato con alcuni premi. Assieme a Brad Pitt e Juliette Lewis ha interpretato Kalifornia; tra gli altri suoi film ricordiamoSacrificio fatale, assieme a Mimi Rogers, Giulia ha due amanti, Chaplin, assieme a Robert Downey Jr, la commedia di grande successo Beethoven, il detective nella serie televisiva Twin Peaks, Full Frontal assieme a Julia Roberts, George Clooney e David Hyde Pierce . Ultimamente ha girato con Julienne Moore Evolution, per la regia di Ivan Reitman. A breve lo vedremo in The Secret, diretto da Vincent Perez, prodotto da Luc Besson. Attualmente è il protagonista della serie Californication, nella quale è anche uno dei produttori esecutivi. Questo autunno comincerà a girare il seguito di X-Files. Duchovny è sposato con l’attrice Téa Leoni.

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