cinemaleo
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lunedì 30 marzo 2009
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(quasi) un piccolo gioiello
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Tre volte premiato agli Oscar Svedesi 2005 (Guldbagge Awards) è il film d’esordio di Maria Blom (che aveva già scritto e messo in scena il lavoro a teatro e qui vede Lars von Trier come produttore). Gran successo di botteghino in patria, il film racconta le vicende di tre sorelle che vivono alla periferia di Stoccolma (qualche critico ha scritto che l’atmosfera ricorda Bergman rivisto da Woody Allen).
Il banchetto in onore del settantesimo compleanno del padre è l’occasione per delineare i vecchi rancori, le incomprensioni, le gelosie, i sogni frustrati, le cocenti sconfitte della vita delle tre protagoniste: il buio dentro l’apparente serenità. Un classico ritratto di famiglia vista, e accade spesso nel cinema, come un nido di vipere (ma con lievi tocchi di humour) ed anche un realistico e tenero ritratto delle contraddizioni di un‘intera comunità continuamente oscillante tra l‘attaccamento alle tradizioni e le influenze della modernità tipica della Svezia (l‘azione si svolge nella Dalecarlia, remota regione, gretta presuntuosa e soffocante ma anche vivace e imprevedibile come ogni provincia del mondo).
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Tre volte premiato agli Oscar Svedesi 2005 (Guldbagge Awards) è il film d’esordio di Maria Blom (che aveva già scritto e messo in scena il lavoro a teatro e qui vede Lars von Trier come produttore). Gran successo di botteghino in patria, il film racconta le vicende di tre sorelle che vivono alla periferia di Stoccolma (qualche critico ha scritto che l’atmosfera ricorda Bergman rivisto da Woody Allen).
Il banchetto in onore del settantesimo compleanno del padre è l’occasione per delineare i vecchi rancori, le incomprensioni, le gelosie, i sogni frustrati, le cocenti sconfitte della vita delle tre protagoniste: il buio dentro l’apparente serenità. Un classico ritratto di famiglia vista, e accade spesso nel cinema, come un nido di vipere (ma con lievi tocchi di humour) ed anche un realistico e tenero ritratto delle contraddizioni di un‘intera comunità continuamente oscillante tra l‘attaccamento alle tradizioni e le influenze della modernità tipica della Svezia (l‘azione si svolge nella Dalecarlia, remota regione, gretta presuntuosa e soffocante ma anche vivace e imprevedibile come ogni provincia del mondo). Dramma e pathos, acre umorismo e ironia… in perfetto equilibrio come raramente accade. La regista mostra in pieno la sua sorridente capacità di approfondire gli aspetti più intimi e il bisogno di amore e comprensione di tutti noi. Ogni cosa appare semplice e naturale, il che dimostra l’abilità che ha la Blom nel raccontare una storia di gente comune alle prese con i grandi e piccoli problemi della vita (che in fondo è sostanzialmente uguale in ogni latitudine). Da qui il totale coinvolgimento dello spettatore che si riconosce in ciò che gli viene mostrato: spettatore che partecipa in pieno alla vicenda narrata e questo anche grazie alle bravissime attrici che primeggiano all’interno del cast (i maschietti non fanno una bella figura nel film, appaiono come macchiette efficaci ma incomplete). Una minor invadenza della musica, una più completa padronanza dei mezzi tecnici da parte della regia, una cura e attenzione maggiore nel doppiaggio avrebbero reso questo film un piccolo gioiello, divertente ed amaro nello stesso tempo.
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paloma negra
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domenica 22 giugno 2008
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...mha...
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Un film davvero...brutto, non riesco a capire come possano averlo candidato all'oscar.Solito tema dell'incomunicabilità familiare trattato peraltro senza pathos, emozione. I personaggi hanno un modo di reagire agli eventi quasi da androidi. Forse è la maniera di vivere le emozioni propria degli svdesi, forse non la riconosco come mia...comunque è davvero brutto.
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soldino
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lunedì 5 maggio 2008
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mamma mia che bello
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Film giustamente candidato all'Oscar. Il richiamo a Festen ci sta, anche se questo film secondo me e' molto + riuscito, forse anche in virtu' della sua chiave femminile. Non saprei veramente dire cio'che mi e'piaciuto di + nel film, forse il continuo ridefinirsi dei ruoli, la sfaccettatura di molti personaggi, da abbozzi macchiettistici a persone come ne incontriamo tutti i giorni.
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poldo
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domenica 13 gennaio 2008
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una tragedia...
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Non è una commedia ma una tragedia! Un paesino sfigato dove tutti sono tristi e tra suicidi, tentati suicidi, divorzi, morti di crepacuore, depressi, alcolizzati, parenti isterici e in continua lite è un film cupo, deprimente e palloso. E le svedesi del film sono pure brutte e vecchie. Un film che non mi è piaciuto e sicuramente da sconsigliare a chi cerca una commedia allegra o almeno non deprimente.
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patrizia
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venerdì 3 febbraio 2006
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da vedere!!
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Un film sulle dinamiche familiari che mi è piaciuto veramente moltissimo, anche per l'ambientazione. Si sente- a mio avviso- che si tratta di una regista, di una donna. Mi ha messo però una certa tristezza vedere che le problematiche dei rapporti nella famiglia sono sempre le stesse anche in Svezia. Comunque nel finale c'è un certo riscatto...Anche in questo film, come in molti altri film di oggi, mi sembra comunque che la cosa fondamentale è che le persone sono o comunque si sentono sole. Da vedere e anche rivedere.
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angelica
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domenica 22 gennaio 2006
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"l'amore non basta mai",di maria blom
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Il film mi è piaciuto moltissimo.Aderente alla realtà dei rapporti umani e famigliari.Specialmente in famiglia si parla poco,non ci si conosce ogniuno è isoloto nel suo personale,non ascolta ,non conosce le angosce degli altri.La descrizione degli ambienti che sono così vicini e così lontani dei quali tutto ci è estraneoInsomma un film intelligente.
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alex
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giovedì 17 novembre 2005
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un film completo sulle dinamiche familiari
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Ottimo film. Nel tempo dello svolgersi della pellicola vediamo tutto lo svolgersi di "normali" rapporti tra sorelle, figli, genitori, sposi, e la memoria del passato. Il tutto sostenuto e presentato con ottima leggerezza nonostante i temi pesanti presentati. In questa storia si vedono molto bene dei temiimportanti in cui ognuno o si rivede o rivede qualche amico o conoscente...è proprio molto interessante.
Ottima la scelta del cast: la resa dei personaggi è fatta molto bene. Per il tipo di riprese e di ritmo della sceneggiatura potrebbe sembrare di rivedere qualche film nord europeo (la critica cita "festen" per esempio) ma credo che sia solo una sorta di assonanza o di somiglianza "somatica": qua alcuni nodi al pettine vengono affrontati, visti, e in parte anceh risolti.
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Ottimo film. Nel tempo dello svolgersi della pellicola vediamo tutto lo svolgersi di "normali" rapporti tra sorelle, figli, genitori, sposi, e la memoria del passato. Il tutto sostenuto e presentato con ottima leggerezza nonostante i temi pesanti presentati. In questa storia si vedono molto bene dei temiimportanti in cui ognuno o si rivede o rivede qualche amico o conoscente...è proprio molto interessante.
Ottima la scelta del cast: la resa dei personaggi è fatta molto bene. Per il tipo di riprese e di ritmo della sceneggiatura potrebbe sembrare di rivedere qualche film nord europeo (la critica cita "festen" per esempio) ma credo che sia solo una sorta di assonanza o di somiglianza "somatica": qua alcuni nodi al pettine vengono affrontati, visti, e in parte anceh risolti... ma non in maniera favolesca, quanto molto reale (non voglio svelare niente, a chi vede il film faccio notare la scena di Barbara e figlio alla fine del film-proprio alla fine).
Insomma... questo film mi è proprio piaciuto.
Lo consiglio a tutti...ne vale la pena.
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