
Anno | 2024 |
Genere | Animazione, |
Produzione | Italia |
Durata | 85 minuti |
Uscita | giovedì 26 settembre 2024 |
Distribuzione | Not Just Music |
MYmonetro | 1,82 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 26 settembre 2024
Uno sguardo sulle dinamiche di una giovane azienda di moda, che apre una finestra unica sul vibrante mondo della moda milanese. In Italia al Box Office PAPmusic - Animation for Fashion ha incassato 17,9 mila euro .
CONSIGLIATO NO
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Nella sede della casa di moda italiana PAPmusic, in Piazza Duomo a Milano, si intrecciano le storie di vari personaggi. In particolare, il rapporto sentimentale ma conflittuale tra LEI, stilista creativa e passionale, e LUI, il neo direttore commerciale determinato e sicuro di sé. I due, dopo aver trascorso una serata assieme tempo addietro, si rincontrano e si ritrovano a lavorare nella stessa azienda, e così tornerà inevitabilmente a scattare la scintilla amorosa. Nel frattempo, il titolare di PAPmusic tenta di guidare il suo giovane ed eccentrico team con entusiasmo, preparando sia il lancio della nuova collezione sia la realizzazione di un cartone animato al riguardo.
Forma e sostanza coincidono, ma in peggio, in un prodotto d'animazione che paga la grafica obsoleta e la scrittura mediocre di personaggi e dialoghi.
Ideato e realizzato dalla cantautrice LeiKiè e dalla casa di produzione Not Just Music Srl, il film d'animazione PAPmusic - il PAP del titolo rimanda alla Pop Music, alla Pop Art e al Prêt-à-Porter - vorrebbe celebrare con leggerezza la moda come forma d'arte ed espressione di creatività, adottando un'estetica stravagante e uno stile visivo sopra le righe. Essendo la moda un ambito di eccellenza italiana, il discorso si allarga anche all'esaltazione del Made in Italy - sarà per questo forse che ha ricevuto finanziamenti dal Ministero della Cultura... - e del patrimonio artistico nazionale, attraverso la ricostruzione in CGI di alcune location tra le più iconiche, non solo il centro (e il Duomo) di Milano, ma pure il Colosseo a Roma, il Ponte dei Sospiri a Venezia, le rovine di Pompei.
La resa grafica desta già di per sé perplessità - la somiglianza con i personaggi del videogioco The Sims è decisamente marcata - eppure si tratta dell'aspetto meno critico di un progetto la cui gestazione, peraltro, è durata diversi anni. Ciò che proprio non funziona in PAPmusic è la scrittura dei caratteri, tutti desolatamente monodimensionali, e delle dinamiche che dovrebbero farli interagire all'interno della narrazione. Tutti agiscono e reagiscono in maniera esagerata o sconnessa, si innamorano all'istante o si accapigliano all'improvviso, senza che ci si possa minimamente interessare alle loro vicende.
I dialoghi non sono né abbastanza frizzanti, né irriverenti, e la commedia non riesce mai a divertire come avrebbe voluto, se non in maniera involontaria. E a peggiorare ulteriormente le cose c'è anche l'onnipresenza della voce narrante (di Rudy Zerbi, che ha partecipato al progetto assieme a un doppiatore di primo piano come Luca Ward e ad altri improvvisati come Jake La Furia).
Il risultato è un prodotto che per temi (vita lavorativa, marketing della moda, relazioni occasionali, per quanto sia tutto ridotto ad una logica elementare) e sviluppo non può rivolgersi ai bambini, ma che è troppo superficiale per i più grandi. Un prodotto senza un pubblico, senza un senso, ma, pare, con un sequel già in lavorazione.
Ma scherziamo !?!...realizzazione pietosa, graficamente parlando.. e questo sarebbe il meno se NON si considerasse anche la trama, purtroppo però non c'è limite all'orrido, ed hanno aggiunto anche quella. Ma sta monnezza l'hanno fatta con i soldi pubblici !?!?.. e lo credo, quale produttore Insano di mente avrebbe mai messo un euro per sta cosa.Consiglio spassionato.
C'è tanto da criticare e veramente nulla da lodare, ma la prima cosa che vorrei nominare sono i colori e le transizioni nauseanti, già dopo la prima mezz'ora del film sia io che il mio compagno abbiamo avuto il mal di testa, il che per noi è abbastanza insolito, facevamo veramente fatica a continuare con la visione. Non che la trama ci invogliasse molto a continuare, i [...] Vai alla recensione »
Quando penso a tutti i registi che fanno arte cinematografica vera e non riescono a ricevere finanziamenti pubblici, penso per esempio a Claudio Caligari che per ogni film ha impiegato 15 anni, spesso per produrlo è stato aiutato dagli amici come per "Non essere cattivo" del 2015 che è stato terminato grazie a Valerio Mastrandrea, oppure "Amore Tossico" (1983) [...] Vai alla recensione »
Come sia possibile che un prodotto tanto scarso sia arrivato nelle sale cinematografiche italiane, resterà un mistero. Animazioni uscite direttamente dal 99' ma forse mi sbaglio perché nenache all'epoca i film d'animazione avevano una veste grafica e tecnica così bassa, trama, inesistente con personaggi piatti senza un briciolo di personalità.
Visto Il magico mondo di Billie, teatrino naïf - con Alec Baldwin (e Valeria Marini) - che si evolveva in uno spot sui Puffins, pensavamo che il cinema italiano avesse già oltrepassato i confini del plausibile. E invece. Ecco un cartoon, che si propone come un «film sulla moda», ma si chiede anche se non sia un «documentario» o un «reality show»: c'è una nuova fashion house in città (a Milano, sul [...] Vai alla recensione »