| Anno | 2024 |
| Genere | Biografico |
| Produzione | Francia |
| Regia di | Audrey Estrougo, Jérôme Salle |
| Attori | Daniel Brühl, Agnès Jaoui, Théodore Pellerin, Alex Lutz, Julia Faure Jeanne Damas, Arnaud Valois, Geoffrey Carlassare, Giorgia Sinicorni, Sara Serraiocco, Jérémie Petrus, Sunnyi Melles, Victoire Du Bois, Lisa Kreuzer, Féodor Atkine, Paul Spera, Clara Bretheau, Caroline Archambault, Carmen Giardina. |
| Tag | Da vedere 2024 |
| MYmonetro | Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 13 giugno 2024
La prima serie incentrata sull'enigmatico e visionario stilista Karl Lagerfeld.
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CONSIGLIATO SÌ
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Durante gli anni '70 a Parigi, il leggendario stilista tedesco Karl Lagerfeld attraversa un percorso che lo porta da designer freelance a icona, tra le complessità del mondo della moda e le dinamiche personali con Jacques de Bascher e Yves Saint Laurent. La serie si focalizza sulla rivalità tra Lagerfeld e quest'ultimo, intrecciata con il rapporto casto e tumultuoso con de Bascher, offrendo uno sguardo intimo alle ambizioni, alle passioni e ai conflitti che hanno plasmato la sua carriera e la sua vita personale.
Becoming Karl Lagerfeld, in Italia su Disney+, accende i riflettori su uno dei giganti più enigmatici della moda del ventesimo secolo.
Con Daniel Brühl (Good Bye, Lenin!, Captain America: Civil War) nel ruolo del leggendario stilista tedesco, la serie offre uno sguardo approfondito non solo sulla figura di Lagerfeld, ma anche sullo sfavillante e turbolento mondo della moda parigina degli anni '70. Tuttavia, ciò che più emerge sin dai suoi primi fotogrammi, è come la serie sembri focalizzarsi maggiormente sul personaggio istrionico, che rasenta la follia in alcuni passaggi, di Jacques de Bascher - interpretato da Théodore Pellerin (On Becoming a God, Mai raramente a volte sempre) - trasformando Becoming Karl Lagerfeld in una serie apparentemente "decentrata". Un'idea che, in realtà, come vedremo, rispecchia perfettamente la complessa dinamica tra i due uomini, nonché la figura enigmatica ed elusiva di Lagerfeld nel mondo della moda.
Karl Lagerfeld, morto nel 2019 dopo decenni di dominio del settore, è conosciuto per la sua iconica immagine: capelli bianchi, occhiali da sole scuri, guanti senza dita e colletto alto. La serie si apre nel 1972, quando Lagerfeld era un designer freelance a Parigi, lavorando per Fendi e Chloé, in un'epoca in cui il giovane Karl non aveva ancora adottato il suo look monocromatico distintivo. Lo vediamo, così, con sciarpe di seta viola e abiti color crema, un uomo che già allora emanava un carisma inconfondibile ma che appare, appunto, combattuto, incapace di prendere posizioni nette, stretto tra la morsa di una madre accondiscendente, di un mentore/amante (Yves Saint Laurent) che diventa antagonista e di un protégé (de Bascher) attraente e traditore, e per questo ancor più magnetico.
La vera stella di questa narrazione è Jacques de Bascher, appunto, un socialité che con la sua magnetica presenza e il suo spirito autodistruttivo cattura l'attenzione tanto quanto, se non più di Lagerfeld stesso. Ottima la dinamica tra i due: il primo in grado di fare esperienza di ogni possibile eccesso sentimentale, sessuale, carnale; l'altro in grado di esperire conoscenza da ogni poro, di parlare una moltitudine di lingue (e qui la scelta di Brühl è perfetta!): due poli opposti e, contemporaneamente, due poli identici - nei termini della loro rispettiva autodeterminazione - che quindi si attraggono e respingono in una danza infinita. La loro relazione è complessa e castamente intensa, un legame che definisce gran parte della vita personale e professionale di Lagerfeld. Sebbene de Bascher fosse un personaggio estroverso e trasgressivo, Lagerfeld rimaneva un enigma, un uomo che celava la sua vulnerabilità dietro un'apparenza imperturbabile.
La serie esplora il triangolo amoroso tra Lagerfeld, de Bascher e Yves Saint Laurent - interpretato da Arnaud Valois (120 battiti al minuto). Questa dinamica dà modo a Becoming Karl Lagerfeld di mostrare anche le tensioni e le rivalità che caratterizzavano l'industria della moda dell'epoca. Lagerfeld, con il suo approccio metodico e controllato, si contrappone alla natura caotica e autodistruttiva di Saint Laurent, a cui fa eco la smodatezza di de Bascher. La loro competizione per l'affetto di quest'ultimo è solo una delle tante battaglie che Lagerfeld affronta nel suo percorso verso l'iconicità.
Nonostante l'enfasi su de Bascher, la serie non manca di esplorare la complessità di Lagerfeld. Brühl interpreta il giovane stilista con una sensibilità che rivela sia la sua ambizione implacabile che la sua solitudine. Lagerfeld è ritratto come un maestro della propria immagine, capace di mantenere una dignità austera anche nei momenti di maggiore vulnerabilità. La sua relazione con de Bascher, pur priva di intimità fisica, è profondamente emotiva e simbolica.
Visivamente, le ambientazioni degli anni '70, dai club notturni parigini ai lussuosi eventi della moda romana e a Monaco, sono ricreate con una precisione affascinante. I costumi riflettono l'evoluzione dello stile di Lagerfeld e offrono un ritratto piuttosto coerente e veritiero.
La scelta di mettere in primo piano de Bascher, anziché Lagerfeld, potrebbe sembrare un'anomalia, ma in realtà sottolinea l'essenza del protagonista: un uomo che, nonostante la sua fama e il suo successo, rimase sempre in qualche modo nell'ombra, preferendo orchestrare il suo mondo dietro le quinte, e in sottrazione viene quindi rappresentato, seppur fastosamente e in maniera iconica. La serie riesce a catturare proprio questa essenza, sia del personaggio che di un'epoca di eccessi e rivoluzione. Se Lagerfeld è il controllore metodico, de Bascher rappresenta l'impulso caotico e libero di quel decennio, una dicotomia che riflette la natura stessa della moda, a metà strada tra mercato e arte, tra individualismo e conformismo.