Titolo originale | Shigatsu Ni Nareba Kanojo Wa |
Anno | 2024 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Giappone |
Durata | 108 minuti |
Al cinema | 95 sale cinematografiche |
Regia di | Tomokazu Yamada |
Attori | Yumi Kawai, Nana Mori, Masami Nagasawa, Ayumu Nakajima, Taiga Nakano Takeru Sato, Yutaka Takenouchi, Rie Tomosaka. |
Uscita | lunedì 28 aprile 2025 |
Distribuzione | Adler Entertainment |
MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 29 aprile 2025
Un dramma romantico, una storia di amore perduto ambientata in un'epoca di crescente difficoltà verso i sentimenti e le relazioni. April come She Will è 23° in classifica al Box Office. lunedì 28 aprile ha incassato € 2.596,00 e registrato 321 presenze.
CONSIGLIATO NÌ
|
Shun Fujishiro è uno psichiatra in procinto di sposarsi con la veterinaria Yayoi. Quando riceve una lettera da una precedente fidanzata, Haru, la ignora, ma improvvisamente Yayoi sparisce. Il tentativo di ritrovare la sua promessa sposa lo conduce in un viaggio a ritroso intrecciato con la relazione di dieci anni prima con Haru, quando entrambi erano appassionati di fotografia e sognavano di girare il mondo.
Il successo di Crying out Love, from the Center of the World e Let Me Eat Your Pancreas ha generato un solido seguito di mélo rivolti ai teenager in Giappone.
Basato sull'omonimo romanzo di Genki Kawamura, autore di "Se i gatti scomparissero dal mondo", April Come She Will è una lieve variazione sul tema, visto che Fujishiro è evidentemente più in là negli anni rispetto a Haru (già vista in Makanai di Kore-eda), nonostante gli sforzi compiuti dal make-up per ringiovanirlo. Ma superando il possibile disagio di un insegnante che seduce un'allieva più giovane, la storia romantica tra i due è destinata a portare soddisfazione agli amanti del genere, con inevitabile separazione forzata e scherzo beffardo del destino.
Il film si sviluppa attraverso quattro linee temporali: il presente solitario di Shun, il suo passato con Yayoi, la sua relazione universitaria con Haru e il viaggio attuale di Haru. Questa struttura narrativa complessa permette di esplorare le dinamiche delle relazioni umane e le difficoltà nella comunicazione emotiva. La regia di Yamada utilizza paesaggi mozzafiato e una fotografia evocativa per sottolineare l'isolamento e la ricerca interiore dei personaggi, indulgendo in ritmi lenti e musiche che tendono all'enfasi.
Il romance tra Shun e Haru si intreccia con la relazione più matura, apparentemente opposta, tra lo stesso Shun e Yayoi, che sembra avvalorare tutte le paure espresse da quest'ultima rispetto alla fragilità odierna della relazione di coppia. "Come impedire all'amore di sfiorire?" è la domanda che Yayoi rivolge a Fuji. La risposta sembra essere: "Cercando di non ottenerlo mai". L'amore è divenuto un sentimento fragile, destinato a soccombere di fronte al superlavoro, ai problemi quotidiani e a tutto quanto di prosaico offre la vita contemporanea in contrasto allo slancio romantico di due innamorati appena conosciutisi. D'altronde i sogni irrealizzabili di Fuji e Haru, che desideravano visitare i luoghi più estremi del mondo - in Islanda, Bolivia e Repubblica Ceca - all'inseguimento dello scatto perfetto, realizzato con una Pentax rigorosamente vintage e analogica, sono ugualmente finiti in nulla.
È curioso il motivo ricorrente del feticismo per la fotografia analogica e la camera oscura, visto di recente anche in See You Tomorrow, altro romance nipponico. Se là il ruolo della macchina fotografica era quello di catturare l'anima del soggetto, qui è il mezzo che permette di fermare il mondo nei luoghi più impensabili e suggestivi, evadendo così dalla noia del quotidiano.
"Vorrei fotografare il calore della città e il rumore della pioggia" dice Haru, investendo la sua passione di significati che vanno ben oltre il realismo e che provano a trasmettere sensazioni nascoste e invisibili. Aprile, mese che in Giappone coincide con il fiorire dei ciliegi e l'inizio della stagione scolastica, è per Yayoi fonte di angoscia: ad aprile compie gli anni, ad aprile dovrebbe sposarsi e impegnarsi per la vita, obbligandola a trarre un bilancio. Prevale la voglia di fuggire dalle responsabilità, anche se forse la verità è più complessa. Sembra tutto un test delle capacità, invero scarse, di Shun di leggere la psicologia altrui. Fatto curioso per uno psichiatra, ma non è il tratteggio dei personaggi il principale problema del film, che si dimostra semmai troppo rigido e prevedibile nei suoi sbocchi mélo, accompagnati da una musica invadente che conduce verso l'inevitabile (e spesso verso l'ovvio). Ma gli amanti del mélo nipponico, agguerrita nicchia, apprezzeranno.
Dove va l'amore quando finisce? Su un dilemma imperituro che attanaglia e muove membra (ed estro artistico) di poeti, filosofi, cineasti, s'interroga anche una coppia in procinto di convolare a nozze. Anzi: intimidita dalle statistiche (che in Giappone denunciano un'ampia percentuale di ventenni disuniti dall'idea di coppia e una larga fetta di trentenni disinteressati a sposarsi), a struggersi è lei, [...] Vai alla recensione »
I grandi studi cinematografici giapponesi sembrano continuare a sfornare inni all'amore puro. April, come she will di Tomokazu Yamada promette di essere meno interessato allo sbocciare dell'amore che a ciò che viene dopo: delusioni, compromessi e tutto il resto. Yayoi (Masami Nagasawa) è una veterinaria che sta preparandosi a sposare Shun, il suo ex psicologo (Takeru Sato).