Un viaggio alla scoperta del movimento artistico considerato tra i più bizzarri: il manierismo. Espandi ▽
Il regista e critico dell'arte Waldemar Januszczak nel ruolo di guida alla scoperta di del movimento sviluppatosi tra il Rinascimento e il Barocco e a cui viene non viene data ancora la giusta importanza: il Manierismo. L'ambizione della serie è far conoscere il Manierismo al mondo, raccontarne la storia e mostrare la grande ed emozionante arte che ha prodotto. Recensione ❯
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Il doc vincitore del premio del pubblico al Tribeca Film Festival. Espandi ▽
Aperto nel 1974 in un centro commerciale senza pretese, Casa Bonita è un'enorme "Disneyland dei ristoranti messicani", un sogno ispirato al vecchio West e ad Acapulco, reso famoso dalla sua cascata interna, dai tuffatori da scogliera e dalle grotte infestate. Il ristorante è stato protagonista di un classico episodio del 2003 di South Park. Quando Trey e Matt vengono a sapere che Casa Bonita potrebbe chiudere definitivamente i battenti, cercano di preservare un pezzo fatiscente della loro infanzia e della storia di Denver. Recensione ❯
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Una panoramica del santuario shintoista Gokogu a Ushimado. Espandi ▽
Ripidi gradini conducono al santuario shintoista Gokogu a Ushimado. I bambini del posto ci giocano e i residenti più anziani si occupano della loro manutenzione, piantando anche la menta su entrambi i lati. Kazuhiro Soda presenta questi passaggi come un luogo di transizione che costituisce anche un elemento chiave di questo piccolo allestimento. Perché questo santuario elevato non è solo un posto da visitare per scopi spirituali: qui si è stabilita anche la comunità felina di Ushimado, un collettivo composto da gatti abbandonati dai loro proprietari e dalla loro successiva prole. Recensione ❯
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Ripescando il materiale dagli archivi della televisione svedese, il regista cerca di ricostruire la stora del conflitto tra Israele e Palestina. Espandi ▽
Guardando indietro alla storia, questo film cerca di comprendere uno dei peggiori conflitti del nostro tempo. Durante gli anni 1958 - 1989, in Svezia esisteva il monopolio del servizio pubblico e i reportage di SVT da Israele e Palestina erano unici. I reporter erano costantemente sul campo nella zona devastata dalla guerra, documentando di tutto, dalle storie quotidiane alle principali crisi internazionali. Questo ampio materiale costituisce la base per l'ultimo film dell'archivista Göran Hugo Olsson, in cui le immagini dell'ascesa dello stato israeliano sono intervallate dalla lotta per la libertà della Palestina. I rapporti con Yasser Arafat e le interviste con il ministro degli Esteri israeliano Abba Eban durante una visita in Svezia fanno parte di un materiale esclusivo che non è stato mostrato da quando è stato trasmesso. Insieme raccontano la storia di un panorama mediatico in evoluzione e ci danno gli strumenti per comprendere questo conflitto che ha influenzato così fortemente i nostri tempi. Recensione ❯
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La meccanica delle bugie di un impostore innamorato. Un racconto affascinante, un misto tra documentario e fiction, intriso di misteri e colpi di scena. Espandi ▽
Un giorno Marianne scopre che l'uomo che ama e da cui aspetta un figlio, è un impostore, affabulatore e mitomane, e non è né un chirurgo, né si chiama Alexandre, come invece sostiene. Egli vive quattro storie d'amore in contemporanea con donne di tutto il mondo, sotto diverse identità, ognuna con una vita e una professione immaginarie. Indagine e ritratto alla ricerca di quest'uomo dalle mille vite e dai mille volti. Recensione ❯
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La vita di una ragazzino di 12 anni che cambia in svelta. Espandi ▽
KIX segue per 12 anni, a Budapest, il viaggio di Sanyi, da turbolento ragazzino di strada a giovane adulto disilluso. Il film cattura l'evoluzione della vita di Sanyi, segnata da problemi familiari e scolastici e dal peso della paternità surrogata nei confronti della sorella appena nata. Mentre Sanyi affronta le sfide dell'adolescenza, i registi si trasformano da partecipanti attivi ad osservatori dei tumulti della sua vita; il viaggio del ragazzo culmina in una tragica svolta che lo costringe ad affrontare le responsabilità dell'età adulta. Recensione ❯
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Oltre un milione di migranti è impegnato nella raccolta agricola in Europa: è questa la forza-lavoro che riempie gli scaffali dei nostri supermercati, spostandosi da un'area all'altra in cerca di un'occasione e di condizioni di lavoro migliori. La maggior parte di questi migranti non ha contratti, né salari minimi: molti si sono indebitati per arrivare illegalmente in Europa e sono senza documenti. «The Pickers» è un viaggio nei campi dove viene coltivata la frutta e la verdura che mangiamo ogni giorno: mirtilli in Portogallo, olive in Grecia, fragole in Spagna, arance in Italia. Se i margini non sono abbastanza alti, la soluzione dei contadini è spesso quella di ridurre i salari dei lavoratori, in un circolo vizioso dal quale non sembra poter uscire. Se gli abusi nelle filiere come quella del cioccolato o del caffè sono ormai noti, questo reportage offre un quadro esaustivo dello sfruttamento dei lavoratori irregolari nel settore agricolo e si chiede se esista un'alternativa a questo sistema. Recensione ❯
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Indagini sul caso di Sheena Bora, una dirigente che lavora per Mumbai Metro One con sede a Mumbai, scomparsa nel nulla. Espandi ▽
Attraverso uno sguardo inedito e nuove rivelazioni, questa docuserie esplora la scomparsa della venticinquenne Sheena Bora e le scioccanti vicende successive. Recensione ❯
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Il ritratto di Amichai Lau-Lavie che ha saputo reinventare la cultura e religione attraverso la trasgressione e, soprattutto, l'arte. Espandi ▽
Amichai Lau-Lavie, un personaggio straordinario: erede di trentotto generazioni ininterrotte di rabbini ortodossi, gay dichiarato, negli anni '80 a New York ideatore del personaggio Rebbetzin Hadassah, vedova di rabbini, drag queen in visone o sottoveste, studioso della Torah, creatore della performance Storahtelling e del Lab/Shulan, una congregazione ebraica inclusiva, che ammette tutte le religioni e ama l'arte e la sperimentazione. Divenuto rabbino lui stesso, ha reinventato cultura e religione attraverso la trasgressione e, soprattutto, l'arte. La sua storia, la sua vitalità, le sue esperienze, i suoi viaggi, i suoi rapporti con i famigliari, sono raccolti in un documentario maturato e girato nell'arco di ventuno anni da Sandi DuBowski, autore di Trembling Before G-d e produttore di A Jihad for Love. Recensione ❯
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Cinque anni nella vita di un gruppo di ragazze che stanno cercando di ricostruirsi la propria vita. Espandi ▽
Un racconto di formazione che segue sei ragazze adolescenti mentre si adattano alla loro nuova vita a Eberswalde, una città di provincia della Germania dell'Est. Nell'arco di cinque anni, le vediamo passare attraverso amicizie, scuola, ricerca di una carriera e persino il matrimonio. Le ragazze si confrontano con le pressioni e i conflitti che derivano dall'essere immigrate e rifugiate, oltre che giovani donne all'interno delle loro famiglie e comunità. La regista organizza laboratori di scrittura, musica e recitazione, in cui le ragazze riflettono sul presente e sul futuro. Sono loro stesse a scrivere delle scene e poi interpretarle di fronte alla camera: sequenze di sogni in cui immaginano giocosamente il futuro per elaborare esperienze dolorose. Recensione ❯
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Il tema della morte attraverso l'esperienza di una volontaria di un hospice. Espandi ▽
Attraverso l'esperienza di Manca Kosir, una donna forte e positiva che presta volontariato in un hospice, il film affronta con franchezza il tema della morte e crea uno spazio intimo in cui gli spettatori possono rispecchiarsi e rievocare le loro esperienze personali. Al contempo, però, emerge potente anche la celebrazione dell'amore e della vita. Recensione ❯
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Un racconti d'ingiustizia e d'amore ci racconta un pezzo di storia: la cacciata degli ebrei dalla Libia, a causa di eventi drammatici legati all'ascesa del dittatore Gheddafi. Espandi ▽
Una storia d'ingiustizia e d'amore oltre il tempo, che ci racconta un pezzo di storia passata, troppo spesso dimenticata o poco conosciuta: la cacciata degli ebrei dalla Libia, a causa di eventi storici drammatici e dell'ascesa di un dittatore: Gheddafi. Attraverso la vicenda di un uomo e della sua famiglia e la forza e la determinazione di una donna, Jasmine, moglie di Giulio, che riesce, nonostante le persecuzioni ed enormi ostacoli, a riportare a casa sano e salvo suo marito, dopo oltre 4 anni di prigionia ingiustificata conosciamo la storia di molti. Una storia che ci fa comprendere il passato e anche il presente. L'amore e la determinazione di Jasmine sono la chiave, invece, per cambiare unfuturo che sembra predestinato. Ricostruiamo, dunque, non solo le vicende di una famiglia, ma eventi che hanno cambiato il corso della storia e con interviste, foto, materiale proveniente da archivi privati e di repertorio, oltre ad alcune riprese attuali, viviamo un'epoca e le sue drammatiche vicende, perché non debbano ripetersi mai più. Recensione ❯
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Andare all'università, leggere libri, viaggiare, poter esprimere le proprie idee, comprendere i propri diritti, poter dire qualcosa sulle leggi che ci governano. Semplici desideri. Ma ci sono luoghi, tempi e persone, per cui questo è più difficile che per altri. 7 persone, con un passato di migrazione, accomunati da Ancona, città che li ha accolti, narrano con la propria voce. Recensione ❯
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Tra cinema, confessione e letteratura, il film è una cronaca di momenti di vita e incontri con donne impegnate nella lotta alla violenza di genere. Espandi ▽
Un diario filmato che la regista, Silvia Staderoli, dedica alla figlia appena sedicenne e a tutte le ragazze adolescenti del mondo. Nel contesto della Francia all'epoca del "Me too", le speranze di un futuro migliore per la figlia si scontrano con la realtà di una violenza di genere quotidiana, sistemica. Il "pays des femmes" del titolo non esiste, ma accanto all'amara constatazione di una società ritagliata a misura di maschio, emerge la tensione e lo sforzo collettivo per un cambiamento radicale. Tra cinema, confessione e letteratura, il film è una cronaca di momenti di vita e incontri con donne impegnate nella lotta alla violenza di genere. Recensione ❯
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L'Accademia della Follia, la compagnia teatrale composta da "matti di mestiere e attori per vocazione", nasce negli anni 70 a Trieste ad opera di Claudio Misculin, regista, attore e mattattore, nell'ambito della rivoluzione basagliana. Misculin ne diviene uno dei primi comunicatori attraverso il suo teatro sperimentale, che mette in scena brandelli delle storie di vita delle persone che hanno vissuto il manicomio e la sofferenza del disturbo mentale. Claudio in quarant'anni riesce a costruire una realtà unica e innovativa, convinto che valorizzando sulla scena teatrale la follia dei suoi attori, sia possibile superare e abbattere la condizione di "malato", e rivendicare l'importanza della nostra parte 'folle' in una società che rifugge tutto quanto sembra allontanarsi dalla norma. Recensione ❯
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