Filippo Conz, nella sua opera prima, si cimenta con un remake di un film americano, dal titolo omonimo. Contesto edulcorato e leggiadro, un matrimonio gay ( si saprà nel corso della vicenda) tra Susy e Daniel. Due invitati , apparentemente in modo casuale ( nessun incontro lo è) , si avvicinano e inizia una lunga conversazione , intensa, leggera ed al tempo stesso , a tratti molto sofferta, che li condurrà sul terreno della schermaglia amorosa. I due , rispettivamente F,Scianna e Valentina Lodovini, si metteranno a nudo l’uno di fronte all’altro, non senza difficoltà di sorta, ma sempre all’insegna della curiosità e del gioco, a tratti drammatico.
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Filippo Conz, nella sua opera prima, si cimenta con un remake di un film americano, dal titolo omonimo. Contesto edulcorato e leggiadro, un matrimonio gay ( si saprà nel corso della vicenda) tra Susy e Daniel. Due invitati , apparentemente in modo casuale ( nessun incontro lo è) , si avvicinano e inizia una lunga conversazione , intensa, leggera ed al tempo stesso , a tratti molto sofferta, che li condurrà sul terreno della schermaglia amorosa. I due , rispettivamente F,Scianna e Valentina Lodovini, si metteranno a nudo l’uno di fronte all’altro, non senza difficoltà di sorta, ma sempre all’insegna della curiosità e del gioco, a tratti drammatico. Ottima atmosfera, sottolineata anche dalla splendida colonna sonora , a cura di P. Fresu e delle scenografie ottimamente illuminate. Un gioco, dal quale emergerà una verità pregressa, che spiazzerà lo spettatore. Elegante e a tratti dolente, per la natura della narrazione. Si sente la lontana eco di “ L’anno scorso a Marienbad”, in sottofondo.
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