felicity
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mercoledì 13 marzo 2024
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una storia divertente che non decolla
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Chi segna vince è un feel good movie e lo fa bene. Piacevole da guardare con diversi momenti divertenti e alcuni anche inventivi. Non è un film sbagliato, ma uno molto altalenante che non riesce a centrare bene i propri obiettivi. In primis la commedia. Waititi si diverte molto con i samoani, con il loro mondo che funziona in modi strani e ha tantissime idee e dettagli esilaranti. Ma al dunque il ritmo delle risate e il generale senso di leggerezza della storia non sono mai così devastanti da tappare i buchi di una scrittura non proprio stellare. Quel che non funzionava poteva insomma essere bilanciato dall’umorismo ma doveva essere ben più forte di così e non solo limitati agli usi samoani, che per quanto presi in giro bene con partecipazione e non da fuori, non creano quell’atmosfera in cui tutto è divertente.
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Chi segna vince è un feel good movie e lo fa bene. Piacevole da guardare con diversi momenti divertenti e alcuni anche inventivi. Non è un film sbagliato, ma uno molto altalenante che non riesce a centrare bene i propri obiettivi. In primis la commedia. Waititi si diverte molto con i samoani, con il loro mondo che funziona in modi strani e ha tantissime idee e dettagli esilaranti. Ma al dunque il ritmo delle risate e il generale senso di leggerezza della storia non sono mai così devastanti da tappare i buchi di una scrittura non proprio stellare. Quel che non funzionava poteva insomma essere bilanciato dall’umorismo ma doveva essere ben più forte di così e non solo limitati agli usi samoani, che per quanto presi in giro bene con partecipazione e non da fuori, non creano quell’atmosfera in cui tutto è divertente.
Il film è più che altro scritto e pensato per prima inventare e poi vendere questo stile samoano di vita, fatto di eccezionale rilassatezza e inclusione, la cui filosofia di fondo è che nella debolezza ci sia forza, che nella sconfitta, nel non voler essere un vincente come il mondo ti chiede, nel non adeguarsi a quello che tutti fanno o a quello che tutti sono, esista una forza emotiva, umana e anche proprio una vitalità contagiosa.
E quello, più che la carriera, le ambizioni e la smodata ricerca di successo, costituiscono il segreto di una vita piena e riuscita.
Una parabola ottimista con alcune scene e alcuni personaggi divertenti. La confezione è buona, ma il sapore che rimane in bocca è di quelli che vanno via in fretta.
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fraruppola
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mercoledì 6 marzo 2024
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bella storia ma film non all''altezza
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Film tratto dalla vera storia della rivalsa della squadra di calcio delle Samoa americane con il primo calciatore della storia divenuto transgender.
Una storia che da sola è eccezionale.
Non si sa perchè Waititi ne tira fuori un film lagnoso con elementi filosofici da bustine di thè, senza alcun pathos.
Soggetto totalmente buttato.
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imperior max
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lunedì 29 gennaio 2024
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il valore dello sport e della vita nel mare di sconfitte.
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Visti i due discutibilissimi e divisibilissimi Thor precedenti, Taika Waititi poteva fare di peggio? Assolutamente no.
CHI SEGNA VINCE, nelle qualificazioni ai mondiali di calcio del 2001 le Samoa Americane vengono squalificate dall’Australia con un pesantissimo 0-31, bollandole come la peggior nazionale del mondo. La trama inizia dieci anni dopo quando Thomas Rongen (Michael Fassbender) viene nominato, suo malgrado, coach di quella nazionale ridotta all’osso. Riusciranno a vincere una partita alle qualificazioni o almeno a segnare quel fatidico goal? Per il risultato ci sono i rotocalchi sportivi, per vedere come hanno giocato c’è il film.
Ora, tolti i particolari romanzati, l’ironia comica e Taika Waititi nei panni del prete, il resto sembrerebbe essere preso fedelmente dalla storia vera.
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Visti i due discutibilissimi e divisibilissimi Thor precedenti, Taika Waititi poteva fare di peggio? Assolutamente no.
CHI SEGNA VINCE, nelle qualificazioni ai mondiali di calcio del 2001 le Samoa Americane vengono squalificate dall’Australia con un pesantissimo 0-31, bollandole come la peggior nazionale del mondo. La trama inizia dieci anni dopo quando Thomas Rongen (Michael Fassbender) viene nominato, suo malgrado, coach di quella nazionale ridotta all’osso. Riusciranno a vincere una partita alle qualificazioni o almeno a segnare quel fatidico goal? Per il risultato ci sono i rotocalchi sportivi, per vedere come hanno giocato c’è il film.
Ora, tolti i particolari romanzati, l’ironia comica e Taika Waititi nei panni del prete, il resto sembrerebbe essere preso fedelmente dalla storia vera. Dalle Samoa Americane con i loro abitanti pressoché pacifici, religiosi, tranquilli, accoglienti e particolarmente aperti di mente, ma non tanto competitivi ai nostri calciatori uno più scapestrato dell’altro. In più, finalmente, viene molto ben contestualizzata la quota transgender, Jayah Saelua, nonché la prima calciatrice al mondo nel suo genere. Rongen non è da meno nel suo essere burbero, severo e al tempo stesso pieno di complessi e di trascorsi sportivi e familiari tutt’altro che rosei. Il bello del film è che sono tutti dei perdenti, pieni di difetti, il senso della vittoria che pare un miraggio, ma con tantissimo cuore, tanta passione e umanità che di tanto in tanto tira fuori talenti particolari insieme al senso di cameratismo e i rapporti tra staff e calciatori. I tempi comici sono azzeccati, l’umorismo sta’ dove deve stare e non è mai pesante o demenziale. La partita poi è bella coinvolgente, ben girata, divertente, due momenti abbastanza tesi al punto da impreziosire la potenziale palla goal. Scommetterei che chi non segue il calcio o ha smesso di farlo potrebbe perlomeno appassionarsi.
Ovvio è un film leggero, poche pretese, la prima parte ingrana meno della seconda per costruire il contesto e i personaggi e qualche volta ci sono scivoloni narrativi un po’ forzati se non abbastanza retorici, nonostante le citazioni nominate da altri film sportivi che percula. Comunque è un piacere rivedere Waititi in bella forma a girare commedie e lontano da grandi produzioni non poco palettanti.
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ivo carrer
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mercoledì 17 gennaio 2024
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divertente e vero !
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E' la classica lotta di Davide contro Golia. Divertente e vero. Due ore di sana allegria e spensieratezza
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enzo70
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lunedì 15 gennaio 2024
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una storia vera raccontata con garbo ed ironia
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Le Samoa americane sono una Nazione e, quindi, partecipano alle qualificazioni per i mondiali. Ma un Paese al centro del Pacifico con circa cinquantamila abitanti non ha molte possibilità di avere una buona squadra. Anzi la squadra di calcio delle Samoa Americane ha il record della maggiore sconfitta in una partita di calcio, avendo perso 31 a zero contro l’Australia. E così il regista Taika Waititi, di origine maori, propone sul grande schermo questa storia, fatta di dignità e riscatto e il risultato è un film semplice quanto gradevole. Il direttore calcistico della piccola nazione ha un sogno. Non vincere una partita, pareggiare o qualificarsi, per carità.
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Le Samoa americane sono una Nazione e, quindi, partecipano alle qualificazioni per i mondiali. Ma un Paese al centro del Pacifico con circa cinquantamila abitanti non ha molte possibilità di avere una buona squadra. Anzi la squadra di calcio delle Samoa Americane ha il record della maggiore sconfitta in una partita di calcio, avendo perso 31 a zero contro l’Australia. E così il regista Taika Waititi, di origine maori, propone sul grande schermo questa storia, fatta di dignità e riscatto e il risultato è un film semplice quanto gradevole. Il direttore calcistico della piccola nazione ha un sogno. Non vincere una partita, pareggiare o qualificarsi, per carità. Gli basterebbe fare un gol durante le qualificazioni. E per farlo serve un allenatore capace, ma l’unico disponibile ad assumere un incarico a prima vista ridicolo è Thomas Rongen, un ct messo ai margini dalle intemperanze caratteriali. Il rapporto con gli isolani e con la loro cultura è difficile, ai limiti dell’impossibile, la cultura competitiva occidentale si scontra con quella della popolazione locale, di rara e composta gentilezza. Per il resto consiglio vivamente la visione di questo film che nella sua semplicità ha il valore aggiunto. Perché alcune storie sono belle di loro e meritano di essere raccontate. E Waititi lo fa bene.
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mario rossi
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venerdì 12 gennaio 2024
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guardabile
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All'inizio parte con battute stupide, poi fortunatamente migliora. Non c'è nessuna scena epica. È pieno di dettagli interessanti. Regge bene per tutta la durata. Nel complesso piacevole, basta non aspettarsi un colossal.
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