Titolo originale | Unrueh |
Anno | 2022 |
Genere | Storico |
Produzione | Svizzera |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Cyril Schäublin |
Attori | Clara Gostynski, Alexei Evstratov, Valentin Merz, Laurence Bretignier, Li Tavor Nikolai Bosshardt, Daniel Stähli, Laurent Ferrero, Hélio Thiémard, Mayo Irion, Monika Stalder. |
MYmonetro |
Condividi
|
Ultimo aggiornamento lunedì 28 novembre 2022
Una donna che lavora nel campo degli orologi in Svizzera si unisce al movimento anarchico e inizia a porsi domande sul futuro. Il film è stato premiato a Cahiers du Cinéma,
CONSIGLIATO N.D.
|
Una valle della Svizzera nordoccidentale, 1872. Josephine lavora in una fabbrica di orologi dove produce un pezzo minuto che provoca l'oscillazione al centro dell'orologio. Si mette però nei guai con il villaggio e la fabbrica stessa. Si unisce così al movimento operaio anarchico degli orologiai locali, la Fédération Jurassienne. Lì incontra Piotr Kropotkin, un lunatico viaggiatore russo. Il loro incontro si svolge in un'epoca in cui la misurazione del tempo, la fotografia e il telegrafo stanno trasformando l'ordine sociale e le narrazioni anarchiche sono in competizione con un nazionalismo emergente. Durante una passeggiata nei boschi, Josephine e Piotr si chiedono: il tempo, i soldi e il governo non sono solo finzioni?
Nel cinema elvetico girano nuove energie. Da sempre considerato un cinema poco dialogante con il resto della produzione europea, vanta oggi una serie di nomi, giovani e giovanissimi, che - in uno scambio intenso e proficuo con l'Europa e le sue strutture - sono in breve tempo diventati interlocutori e protagonisti della conversazione cinefila in atto.
È un po' come il comunismo ma senza il governo, perché Marx prevedeva comunque un'autorità centrale. Con queste parole alcune dame aristocratiche russe, su un terrazzo che dà su un paesaggio boschivo, cercano di spiegare l'anarchia, parlando del militante Pyotr Kropotkin, geografo di idee anarchiche, che aveva soggiornato in Svizzera. Così inizia Unrueh (il titolo internazionale è Unrest), nuovo film [...] Vai alla recensione »
L'immagine tecnica della modernità come nuova misurazione del tempo. Unrest ha l'ambizione di fotografare un decisivo salto di paradigma della storia - ossia il profondo mutamento antropologico e culturale avvenuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo - connettendolo magnificamente al nostro presente. Ma il regista svizzero Cyril Schäublin rifugge intelligentemente ogni discorso sui macrosistemi (il [...] Vai alla recensione »
Il titolo in tedesco ha vari significati: agitazione; sommovimento anche in senso politico e infine bilanciere, ossia quella minuscola parte degli orologi che fa funzionare il meccanismo. Tutti e tre questi significati sono insiti del film, che il giovane ma già assai esperto regista Cyril Schäublin, trentaduenne zurighese, ambienta nella svizzera di fine Ottocento.