La serie termina con la promessa di una conclusione cinematografica, un passaggio obbligato giustificato dal grande cast e dal taglio sempre più epico della produzione, con un Tommy Shelby che ormai sembra aver come unica limitazione quella di non poter far risorgere i morti. Dal 10 giugno su Netflix.
di Andrea Fornasiero
I gangster gitani di Birmingham tornano per un'ultima stagione ancora più bigger than life delle precedenti, con la hubris di una tragedia classica e la promessa di una conclusione cinematografica.
Del resto nel corso della serie il cast ha annoverato sempre più star: a Cillian Murphy si sono nel tempo affiancati Tom Hardy e Anya-Taylor Joy e in questa stagione arriva anche Stephen Graham. Tutti loro in quest'ultima stagione si concedono relativamente poco, mentre al cinema potrebbero di certo essere più presenti.
Ma a giustificare il passaggio alla sala è anche il taglio sempre più epico della serie, con un Tommy Shelby che ormai sembra aver come unica limitazione quella di non poter far risorgere i morti. Il finale è infatti tutto per lui e in fondo è giusto così, Peaky Blinders non è mai stata davvero corale ed è intorno a Tommy che hanno sempre girato gli alti personaggi, satelliti della sua stella e degli occhi di ghiaccio di Cillian Murphy.