Sarà stata la pandemia, sarà il nuovo millennio non troppo favorevole a certe "vecchie glorie", sarà quel che sarà...
Ma insomma...a me questo film dii Pieraccioni fa veramente piangere, altro che ridere.
Come anche per l'ultimo lavoro di versione questo "Sesso degli angeli" mi sembra proprio l'ultima spiagga per il comico toscano.
Lontani i fasti "ciclonici" ed "universitari" qua ci ritroviamo con le medesime battute scontate e le stesse ambientazioni "buoniste" degli ultimi film.
Malgrado appena conosciuta la trama io abbia pensato "Beh... vediamo che esce fuori: gli ingredienti per grasse risate ci sono tutti", dopo la (triste) visione di questo (cortissimo) filmetto mi son dovuta ricredere.
Tutto è preso molto alla larga e manco le "situazioni impossibili" che potevano essere sfruttate sono spuntate a farmi sorridere abbondantemente.
Pieraccioni qua fa il prete bacchettone e poco lungimirante, la Ferilli invece non esiste (ormai passa da intense e osannabili interpretazioni tipo nel film di Sorrentino a melense e censurabili esibizioni tipo quando la scelse Nuti per il suo Quindicipalle). Marcello Fonte invece, tanto drammatico e nel personaggio in film di spessore (tipo Dogman), qua viene letteralmente sprecato in un ruolo che manco un bambino dell'asilo si rifiuterebbe di recitare.
Anche le "professioniste" e il loro "posto di lavoro" sono tutt'altro che realistici: giusto qualche scena per mettere della "carne al fuoco" per attizzare qualche sfigato spettatore (o spettatrice: siamo in tempi di par condicio!) e convincero a vedere la pellicola...scene che mi ricordano il girato di Verdone nel suo ultimo "Si vive una volta sola" dove ci vengono proprinati i soliti boccacceschi primi piani delle parti anatomiche della figlia.
Insomma: va bene "il mestiere" e "la materia prima", ma almeno facciam qualcosa con stile.
Qua invece l'unico stile che vedo... non arriva manco alla tanto cara "commedia sexy all'italiana degli anni 70".
Quei film certo erano schifezze inenarrabili, ma almeno si rideva.
Qua manco quello.
E per chiudere la "impossibile" liason fra il prete e la maitresse... già dalle prime battute si capisce che è tutta una fesseria e che andrà a finire...male.
Oddio... che brutta sceneggiatura, che trama pessima.
Però, come da copione, tutto ha una fine.
E gli ultimi metri di pellicola (va beh...ormai è tutto digitale, ma fatemi sognare ancora i bei vecchi tempi fatti da proiettori e bobine da cambiare!) sono più una vera benedizione che un triste commiato.
Amen.
(Giusto per restare in tema).
P. S. Eppure una cosa, una sola cosa bella, nel film l'ho trovata! Il brano degli Alcazar usato come colonna sonora: la cover di "Don't you want me" degli Human League.
E va beh... ma questa è una cosa "presa in prestito" e nulla ha a che fare col film stesso...
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