Un film che usa i vampiri in modo ipercinetico e ridicolo. Su Netflix.
di Andrea Fornasiero
Bud Jablonski è separato dalla moglie e stenta a sbarcare il lunario, tanto che la ex sta valutando di trasferirsi in Florida. La donna del resto pensa di aver sposato un uomo che si occupa di ripulire piscine e non ha idea di essere invece stata al fianco di un cacciatore di vampiri! Purtroppo questa attività non è più redditizia come una volta per Bud, perché il sindacato l'ha espulso in seguito a molte infrazioni e il mercato clandestino di zanne di vampiro paga piuttosto male. Per impedire il trasferimento della figlia, Bud ingoierà il proprio orgoglio e si lancerà in una caccia al vampiro scatenata, al fianco di un imbranato impiegato del sindacato.
Horror proletario, leggero e soprattutto d'azione, Day Shift è tutt'altro che irresistibile e dà il meglio di sé in combattimenti ben coreografati, però privi di tensione.
L'ironia è ben poco sofisticata e neutralizza anche il poco horror che sopravvive alle scene d'azione sopra le righe. Day Shift segue la scia di Dal tramonto all'alba, ma dove il film di Rodriguez è rimasto celebre per un colpo di scena spiazzante, Day Shift è invece l'ennesimo film a usare vampiri in modo ipercinetico e ridicolo, oltretutto senza nemmeno lo splatter o i brividi del massacro di qualche protagonista.