| Anno | 2021 |
| Genere | Documentario |
| Durata | 118 minuti |
| Regia di | Dan Lindsay (II), T.J. Martin, Daniel Lindsay |
| Attori | Angela Bassett, Oprah Winfrey, Tina Turner, Erwin Bach . |
| Tag | Da vedere 2021 |
| MYmonetro | 3,57 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 28 giugno 2021
Un ritratto inedito di Tina Turner. Al Box Office Usa Tina ha incassato 170 mila dollari .
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CONSIGLIATO SÌ
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La vita, le difficoltà e i trionfi della superstar Tina Turner, che si racconta in una lunga intervista e ripercorre i suoi più di cinquant'anni da "Queen of rock'n'roll". Dagli esordi nell'R&B e la partnership con Ike Turner che la portarono al successo per la prima volta, e attraverso la ricostruzione della relazione con lo stesso Turner, la cui componente abusiva fu resa pubblica dalla cantante per la prima volta negli anni ottanta. E poi la rinascita solista che ne reinventa completamente la carriera, portandola fino al nuovo millennio come icona del rock e completando una delle più sorprendenti parabole in tutta l'industria dell'intrattenimento.
Documentario realizzato per HBO dai registi Dan Lindsay e T.J. Martin, che nel 2011 arrivarono a vincere l'Oscar con il loro Undefeated, Tina è un tributo accorato e omnicomprensivo a un'icona assoluta che ha vissuto più di una sola vita all'interno dello show business, e che dalla sua residenza svizzera odierna si mostra al pubblico con poche riservatezze.
Perfino nel contesto di un'intervista per un documentario, Turner rimane una presenza trascinante che da sola darebbe al film tutta l'energia di cui ha bisogno. I due registi affiancano al materiale contemporaneo diverse risorse d'epoca, in particolare dando il giusto spazio al periodo che ha fatto da spartiacque tra le due diverse carriere dell'artista, e che la segnò molto a livello personale: il matrimonio con Ike Turner, la dissoluzione del rapporto e gli abusi da lei subiti. La copertura mediatica dell'evento all'inizio degli anni ottanta, ripercorsa attraverso le registrazioni di una famosa intervista, suona ovviamente molto attuale per il clima contemporaneo, e mette bene in chiaro quanto non fosse scontata una rivendicazione pubblica di quel genere all'epoca. Per gli appassionati e i fan della prima ora, il resto del film è ovviamente una miniera d'oro che fa rivivere la memoria dei concerti e dei momenti più significativi per Turner, la "girl from the cotton fields" che da bambina lavorava nella piantagione con suo padre e che a cinquant'anni ha saputo risorgere elettrizzando platee come quella di Rio de Janeiro o di Barcellona, di fronte alle quali canta "I can't stand the rain" e "Simply the best". Concerti, video iconici, e anche diverse interviste a volti noti, come Oprah Winfrey, Angela Bassett (che la interpretò al cinema nel 1993 in Tina - What's love got to do with it) e il collaboratore ai testi Terry Britten.
Indiscutibilmente realizzato ad alti livelli produttivi e di messa in scena, ricco nei contenuti e nei materiali, e dotato di quella completezza che soltanto i prodotti pensati per essere la griffe finale su una carriera sotto i riflettori possono avere, Tina sarebbe una visione godibile anche senza quel "turbo" che un personaggio come Turner non può fare a meno di donare a tutto ciò che tocca. Insieme, l'effetto è certamente adornato di autentica polvere di stelle.
E' indubbio che negli anni recenti il mondo del documentario musicale abbia trovato nuova linfa nel filone legato alle star abusate, più che agli abusi delle star che ne erano invece il fulcro fino a poco fa: se operazioni più o meno ambigue come l'esecrabile Leaving Neverland o Surviving R Kelly e il recente Framing Britney Spears abdicano da subito alla componente artistica dimenticandosi senza remore [...] Vai alla recensione »
Due premi Oscar per un'artista già eterna. Tanto si merita Tina Turner, potente protagonista della seconda giornata della 71ma Berlinale, con il doc biopic Tina, per lei firmato da Dan Lindsay e T. J. Martin. In premiere mondiale alla kermesse berlinese, benché online, è la summa definitiva, umana e artistica - "the closure", la chiusura - di questa performer straordinaria, icona rock di grinta e resistenza [...] Vai alla recensione »
La leggenda di Tina Turner ha contagiato anche il cinema. Nel 1975 per Ken Russel era la regina dell'Lsd in Tommy, nel 1985 entrava nell'immaginario di Mad Max nel terzo capitolo Mad Max oltre la sfera del tuono. Anche in quel film era una sovrana, e cantava l'indimenticabile We Don't Need Another Hero. Dall'autobiografia I, Tina del 1986, Brian Gilbert nel 1993 ha poi tratto il biopic Tina - What's [...] Vai alla recensione »
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